Norme tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 27 Morfotipo dei tessuti urbani o extraurbani a prevalente funzione residenziale e mista - frange periurbane e città diffusa

Morfotipo T.R.8 Tessuto lineare

Descrizione e individuazione

Il morfotipo TR8 è distribuita lungo tutta la maglia storica principale che radialmente collega il centro di Arezzo al suo contesto territoriale definendo sviluppi insediativi lineari di maggiore o minore consistenza e continuità a seconda che ci si riferisca alla viabilità del settore occidentale, meridionale, settentrionale, dove la continuità insediativa è più marcata, oppure di quello orientale, dove la morfologia del territorio ha limitato tali sviluppi lineari.

Si tratta di espansioni edilizie costituite perlopiù da edifici mono-bifamigliari e a schiera, dovute ad un processo di crescita incrementale per singoli lotti, sviluppato attorno ad una matrice di aggregazioni insediative storiche, spesso di pregio architettonico, strutturata e affacciata su una strada fondativa. Data la matrice storica presente, caratteristica dei TR8, sono stati classificati in questo morfotipo anche alcuni aggregati rurali storici riconosciuti dal PTCP aventi effettivo carattere di aggregazione insediativa (edifici raggruppati a formare un nucleo o un piccolo borgo), non sempre con medesima perimetrazione rispetto al PTCP essendo che quest'ultimo include anche aree inedificate (pertinenze di pregio) di ampie dimensioni all'interno dei perimetri.

Obiettivi e direttive

  • - Riqualificare le relazioni funzionali, visive e paesaggistiche tra città e campagna, prevedendo, anche per le edificazioni stradali esistenti, il mantenimento o l’apertura di varchi sul territorio aperto e ricostruendo una polarizzazione linearepolicentrica
  • - Identificare progetti di trasformazione a sostegno del sistema urbano policentrico, con interventi di addensamento dei nodi urbani con spazi pubblici, servizi e spazi intermodali e apertura di varchi di discontinuità nel tessuto lineare lungo strada utili a favorire la continuità paesaggistica ed ambientale
  • - Contenere i processi di dispersione insediativa impedendo ulteriori processi di edificazione lungo gli assi stradali e sui retri dell’edificato esistente
  • - Riprogettare il “bordo costruito” con azioni di qualificazione paesaggistica per frenare i processi di dispersione insediativa, anche tramite l’istituzione di una “cintura verde” periurbana che renda permeabile il passaggio dalla città alla campagna
  • - Migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo, chiudendo alcune maglie per dare unitarietà all’edificato.
  • - Progettare il complesso degli spazi aperti interni alla frangia periurbana, come strategia per il miglioramento dello spazio aperto urbano periferico creando spazi in continuità e connessioni in chiave paesaggistica con gli spazi verdi dell’aperta campagna e con la città compatta
  • - Dotare lo spazio periferico di servizi e dotazioni alla scala di quartiere

Morfotipo T.R.9 Tessuto reticolare e diffuso

Descrizione e individuazione

I tessuti TR9 sono stati individuati laddove i tessuti lineari TR8 perdono il carattere di continuità che ne caratterizza la linearità per dar luogo invece ad una forma molto più rada (per questo assimilata a quelli che nell'abaco regionale sono riconosciuti come densificazioni dei filamenti residenziali in territorio rurale) costituita da edifici mono-bifamigliari, privi di affaccio sulla strada fondativa e inseriti in recinti verdi e spazi di pertinenza prevalentemente sistemati a verde.

Obiettivi e direttive

  • - Trasformare le urbanizzazioni diffuse in nuclei urbani policentrici. Riqualificare le relazioni funzionali, visive e paesaggistiche tra città e campagna, evitando ulteriori fenomeni di densificazione e saturazione edilizia degli spazi aperti interclusi.
  • - Selezionare aree di trasformazione dell’urbanizzazione dove è possibile progettare nuclei urbani densi, dotati di spazi pubblici e di servizi e delocalizzare e liberare varchi nei filamenti meno densi dell’urbanizzazione
  • - Contenere i processi di dispersione insediativa impedendo ulteriori processi di densificazione dei filamenti residenziali
  • - Riprogettare il “bordo del recinto urbanizzato” con azioni di qualificazione paesaggistica per frenare i processi di saturazione insediativa, anche tramite l’istituzione di parchi agricoli periurbani, attrezzando anche i grandi spazi aperti interclusi
  • - Migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo, chiudendo alcune maglie per dare unitarietà all’edificato
  • - Progettare il complesso degli spazi aperti interni alla frangia periurbana, come strategia per il miglioramento dello spazio aperto urbano periferico creando spazi in continuità e connessioni in chiave paesaggistica con gli spazi verdi dell’aperta campagna e con la città compatta
  • - Dotare lo spazio periferico di servizi e dotazioni alla scala di quartiere