Schede di fattibilità

45- Tavola / Ambito 15o22

Intervento N. 102
Sigla intervento AT1401
Geomorfologia conoide alluvionale non attiva
ZMPSL Aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici (11)
Pericolosità geomorfologica Pericolosità geomorfologica media (G.2)
Pericolosità sismica locale Pericolosità sismica locale elevata (S.3)
Pericolosità idraulica Pericolosità idraulica bassa (I.1), Pericolosità idraulica media (I.2), Pericolosità idraulica elevata (I.3), Pericolosità idraulica molto elevata (I.4)
Pericolosità geologica PAI -
Pericolosità idraulica PAI P.I.1 - Aree a pericolosità moderata P.I.2. - Aree a pericolosità media P.I.4. - Aree a pericolosità molto elevata
Fattibilità geomorfologica CLASSE G2
Fattibilità sismica CLASSE S3
Fattibilità idraulica CLASSE I1, CLASSE I2, CLASSE I4
Classe G2 di FATTIBILITA' GEOMORFOLOGICA. Le condizioni di attuazione dell'intervento sono subordinate agli esiti delle indagini geognostiche ed alla caratterizzazione geotecnica dei terreni, nonché alle verifiche geotecniche sullo stato attuale e di progetto, in ottemperanza ai disposti della vigente normativa in materia.
Per le porzioni di area ricadenti in classe S3 di FATTIBILITA' SISMICA, caratterizzati dalla possibile amplificazione stratigrafica (ZMPSL = 9, 10, 11) dovrà essere condotta una campagna di indagini geofisica e geotecnica che definisca spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l'entità del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra alluvioni e bedrock sismico, secondo quanto previsto al paragrafo 3.5 "Criteri generali in relazione agli aspetti sismici" di cui al Regolamento di Attuazione art. 62 L.R. 1/05.
Per le porzioni ricadenti in classe I1 e classe I2 di FATTIBILITA' IDRAULICA non è necessario indicare specifiche condizioni di fattibilità ai fini della valida formazione del titolo abilitativo all'attività edilizia.
La classe 4 di FATTIBILITA' deriva sia dalla presenza dell'area di rispetto dei 10 metri individuata a partire dal ciglio di sponda del fosso, che dalla presenza di un'area allagata per Tr 200 anni. Nel primo caso gli unici interventi consentiti in questo ambito sono le opere idrauliche di attraversamento del corso d'acqua, le captazioni e restituzioni delle acque e gli adeguamenti di infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua. L'attuazione dell'edificato in dx idrografica è subordinata alla realizzazione e collaudo delle casse d'espansione di Cognaia. Per quanto concerne invece la realizzazione di un nuovo ponte e del raccordo delle viabilità esistenti, si potrà procedere in modo che le nuove opere non modifichino le condizioni di rischio idraulico delle aree contermini. In particolare, l'intradosso della nuova struttura di attraversamento dovrà essere posta ad una quota superiore di 1.00 m rispetto al tirante idrico centennale - pari a a 271.54 m s.l.m, ( e comunque non inferiore a 0.50 m sul tirante idrico duecentennale ) e le rampe di raccordo dovranno risultare "trasparenti" per il transito dei volumi idrici di esondazione. I tiranti idrici di riferimento sono desumibili dagli elaborati dello Studio Idrologico Idraulico di Supporto al Regolamento Urbanistico, e nello specifico caso con riferimento agli allegati HEC-RAS del modello 'Torrente Castro-Bicchieraia'.
Parte dell'intervento ricade nell'area di rispetto dei 10 metri individuata a partire dal ciglio di sponda o dal piede esterno dell'argine, dove sono in vigore le norme dell'art.36 della DCR 72/2007 e del R.D. 523/1904. Gli interventi consentiti in questo ambito sono subordinati al nullaosta dell'autorità idraulica competente.
Parte dell'area ricade in P.I.4 di PAI, pertanto gli interventi sono attuabili a condizione che al momento del rilascio del permesso a costruire siano rispettati gli obblighi di cui all'art.6 delle Norme Tecniche di Attuazione approvate con D.P.C.M del 06/05/2005