Viaggio virtuale attraverso la città del prossimo futuro

Un approfondimento sui progetti che interessano tre zone fondamentali della città di Arezzo. L'area industriale ex Lebole, la zona della Catona e quella dell'ex scalo merci

Ultimo aggiornamento: 14/1/2009

Dalla Lebole alla "cittadella degli affari"

Partiamo con la prima delle 3 aree che è possibile incontrare a partire dal casello autostradale, l'area dove sorgeva la fabbrica per decenni più prestigiosa di Arezzo: la Lebole. Il suo destino sarà quello di diventare, adeguatamente riqualificata, una vera e propria zona di accesso e introduzione alla città, una sorta di "biglietto d'ingresso e presentazione". Ciò comporta irrinunciabilmente che gli interventi siano di forte valore simbolico e comunicativo e caratterizzati da alta qualità architettonica.

Il tema della sua riqualificazione è complesso date le molte componenti che vi si interfacciano: la viabilità, con la presenza del nodo tra il raccordo autostradale e la tangenziale urbana, la creazione dei parcheggi necessari alle nuove attività, l'accesso e il recupero di un'area attual­mente in disuso, la riconversione dei manufatti esistenti e la creazione di nuove strutture.

L'accesso all'area ex Lebole e al Centro affari potrà essere regolato tramite una rotatoria di dimensioni congrue al carico di traffico che definirà, di fatto, il nuovo punto di termine del raccordo autostradale. Due nuovi tratti stradali originanti dalla rotatoria permetteranno a sud di servire l'area ex-Lebole e a nord di connettersi alla strada esistente e quindi al Centro Affari.

I parcheggi dell'area dovranno essere quasi tutti interrati mentre ampie aree sistemate a verde verranno integrate con nuove volumetrie, anch'esse poste lungo l'asse est-ovest, con destinazione principale a direzionale. Questi volumi sono pensati di altezza non superiore ai due piani. Tra queste nuove strutture e i volumi esistenti, che verranno in parte demoliti ma soprattutto mantenuti a memoria storica della vocazione industriale dell'area, dovrebbe venire a crearsi un asse totalmente pedonale e ciclabile. All'interno di tale asse potrà mantenersi il cono ottico attualmente esistente che permette la visione del centro storico e in particolare della Cattedrale.

Lo sviluppo sostanzialmente orizzontale dell'area verrà interrotto da un nuovo volume, sviluppato appunto in senso verticale, caratterizzato dalle più innovative soluzioni in materia di ecosostenibilità, percepibile dalle zone più distanti e simbolo dell'intero intervento.

Procedendo verso nord: la Catona

L'ambito è compreso tra la Statale Umbro-Casentinese, via Tarlati, la strada della Catona e il nuovo tracciato della chiu­sura a nord. L'area si distingue per la sua posizione strategica rispetto al centro storico e al territorio aperto. Il progetto di un nuovo quartiere è improntato così a un'estrema sensibilità nella mediazione delle due realtà che vi si relazionano, tentando di mantenere la percezione della campagna a fronte di uno sviluppo dell'edificato. L'intervento potrà rap­presentare un nuovo orientamento nella scelta dello sviluppo urbano: è previsto infatti un sistema di quartiere con una forte integrazione tra la residenza e gli spazi aperti a ver­de, che privilegi la fruizione pedonale e ciclabile dell'area e limiti l'utilizzo dell'automobile. Al tempo stesso potrà trovare spazio un sistema di attività di tipo terziario e commerciali, integrate con spazi e attrezzature pubbliche che definiscano aree di attrazione e di aggregazione quali veri e propri centri vitali del quartiere.

Nella definizione del progetto si renderà necessario tenere conto di elementi aggiuntivi quali un parcheg­gio "scambiatore" di circa 600 posti, un'area di sosta a supporto dell'attuale parcheggio di via Pietri, un'altra con accesso sul viale Santa Margherita fruibile dagli utenti provenienti dalla direttrice Casentinese e un parco urba­no che avrà come propaggini una serie di attrezzature sportive, quali campi da tennis, calcetto, basket.

L'ex scalo merci

L'area dell'ex scalo merci assume rilevanza perché pensata come il luogo deputato a ridefinire il sistema di accesso al centro città e il collegamento tra gli spa­zi urbani di pregio. L'area, in realtà, comprende la stazione, l'attuale scalo merci, l'area Baldaccio fino all'area ex Lebole.

Gli interventi consistono principalmente nella creazione di una nuova viabilità, anche di raccordo tra le rotatorie esistenti, che permetterà nuove soluzioni di accesso e di uscita dalla stazione, con la contestuale riduzione dei tempi e delle distanze di percorrenza per determinati tragitti. Ad esempio, sarà possibile accedere direttamente alla stazione da Pescaiola e dal viale dei Carabinieri.

Una delle prime operazioni necessarie appare inoltre quella di trasfe­rire l'attuale terminal autobus dall'area sotto le mura all'attuale parcheggio della stazione. Ciò per­metterà da un lato di realizzare un'altra sistemazio­ne a verde dall'altro consentirà la creazione di un unico centro di interscambio tra i sistemi di trasporto pubblico.

Per quanto riguarda l'area attualmente occupata dallo scalo merci, ci sarà un nuovo edificio la cui composizione architettonica potrebbe ispirarsi ai container che attualmente occupano la zona.

La rivalutazione funzionale del­ parcheggio interrato Baldaccio e dell'area sovrastan­te passa invece  dalla creazione di un sistema di collega­menti che facilitino l'accesso ai centri nevralgici della città, come la Stazione, e di nuove strutture con funzioni informative e commerciali. Il progetto per il parcheggio del Baldaccio si comporrà inoltre della ridefinizione del parco sovrastante con una struttu­ra coperta destinata a dare una nuova percezione dell'area: lo spazio si presterebbe infatti a ospitare le molte attività e manifestazioni che si svolgono all'aperto.

Il progetto dell'area strategica si completa tramite un intervento di riqualificazione dei Bastioni Bastanzetti, che dovranno configurarsi come una delle porte di accesso alla città antica, e la creazione di un sovrappasso che superando i binari della ferrovia metta in relazione l'area del Pionta, quindi l'università e l'ospedale, con il nuovo terminal autobus, la stazione, il parcheggio stazione e il parcheggio Baldaccio.