Il disegno urbanistico della nuova città di Arezzo

Il disegno urbanistico della nuova città di Arezzo

Individuate le aree strategiche sulle quali intervenire: Lebole, Catona ed ex scalo merci. Quattro le linee strategiche: Metropolitana, Tangenziale, Parkway, Parchi Urbani

Ultimo aggiornamento: 14/1/2009

Il Piano Strutturale ha individuato 4 linee strategiche, cosiddetti schemi direttori, che costituiscono le linee di sviluppo urbanistico che qualificheranno il futuro della città.Sono così definiti: Metropolitana Urbana, Tangenziale, Parkway, Parchi Urbani. Ogni schema è distinto poi in aree strategiche di intervento.

Entrando nel dettaglio, lo Schema Direttore 1, la Metropolitana, raccoglie le aree ritenute strategiche per il miglioramento della mobilità. Prevede la creazione di opportunità abitative in grado di stabilire offerte residenziali diversificate in termini di funzioni, tipologie e costi, la costituzione di un ambiente urbano favorevole ai pedoni e a coloro che usufruiscono dei mezzi pubblici, interventi finalizzati alla riduzione del rischio di esondazione. Le aree strategiche in esso contenute sono: la tramvia, i due nuovi quartieri Tucciarello e Cacciarelle, il canale diversore a servizio del Castro.

Lo Schema Direttore 2, la Tangenziale, raccoglie le aree ritenute strategiche per il miglioramento del sistema infrastrutturale e per la riduzione dei grossi flussi di traffico, realizzando un'alternativa all'attraversamento indiscriminato della città in senso sud-nord, accrescendo il livello di interscambio tra le diverse modalità di trasporto delle merci e potenziando l'attuale livello di offerta di aree produttive. Aree strategiche sono la nuova S.R. 71; la variante Pratantico-Indicatore; la variante di Quarata; l'interporto; le nuove zone industriali di Indicatore e San Zeno.

Lo Schema Direttore 3, Parkway, raccoglie le aree ritenute strategiche per il miglioramento e la riqualificazione del livello di accessibilità al centro urbano e conseguentemente del potenziamento del livello di fruibilità dei servizi, delle attrezzature e delle strutture culturali e turistiche. Aree strategiche sono il potenziamento del raccordo autostradale; il nuovo percorso turistico; la cittadella degli affari; la riqualificazione della tangenziale urbana; la variante di Ceciliano; la chiusura a  nord; la Catona; l'area delle ex Caserme; l'ex scalo merci.

Lo Schema Direttore 4, Parchi Urbani, raccoglie le aree ritenute strategiche per il potenziamento e il miglioramento del sistema dei parchi e delle attrezzature collettive per lo sport e il tempo libero, finalizzate all'incremento del livello di fruibilità dei contesti naturalistici e della loro integrazione con le attrezzature di carattere più propriamente urbano. Aree strategiche sono alcuni parchi, fluviale della Chiusa dei Monaci, della bonifica idraulica, urbano di Molin Bianco, urbano di San Cornelio, cintura del verde urbano, cittadella dello sport e cittadella del tempo libero al Triangolo delle Cave.

Date queste premesse, l'amministrazione comunale ha deciso di sviluppare lo schema direttore Parkway e, nell'ambito di quest'ultimo, tre aree strategiche di intervento. La scelta è stata fatta non a caso e due sono i motivi principali: il primo è che zona Lebole, zona scalo merci e zona Catona sono legate in maniera imprescindibile al tracciato che assumerà la Parkway, il sistema di raccordi stradali che dal casello della A1 porterà in centro oppure permetterà di evitarlo tramite una cintura di scorrimento. Il secondo è che le zone, identificate quindi come tre anelli di un sistema complesso, risultano complementari da un punto di vista della destinazione urbanistica laddove permettono di soddisfare le esigenze tipiche di uno sviluppo edilizio e urbano: il residenziale (Catona), il direzionale (Lebole), i servizi (scalo merci). Se questa è l'impostazione di fondo, è evidente che la scelta dell'amministrazione significa avere privilegiato luoghi inscindibili e strategici, secondo la lettera del Piano Strutturale, per lo sviluppo futuro di Arezzo. L'atto di indirizzo approvato nella seduta del Consiglio Comunale del 25 settembre ha consacrato politicamente questa scelta: l'amministrazione comunale procederà dunque alla redazione di 3 piani complessi di intervento, per l'attuazione delle aree strategiche sopra individuate, i quali accompagneranno l'iter di adozione del Regolamento Urbanistico che dovrà poi necessariamente recepirli.