Norme tecniche di attuazione del Piano Operativo

Art. 24 ter Piano attuativo dell’area Parco del Pionta

1. Considerato il rilevante interesse archeologico, paesaggistico dell'area del Parco del Pionta e la sua collocazione strategica per la città, nella tavola "Ambiti di applicazione della disciplina dei tessuti edilizi e degli ambiti di trasformazione" l'area è individuata quale zona soggetta a piano di recupero, formato attraverso un percorso partecipativo, con le seguenti finalità:

  1. a) coordinamento di tutti gli interventi sull'area e sugli edifici da parte dei vari soggetti istituzionali coinvolti;
  2. b) valorizzazione e recupero del comparto tenendo conto prioritariamente degli aspetti paesaggistici ed archeologici;
  3. c) riorganizzazione delle funzioni insediate anche mediante la previsione di destinazioni diverse dalle attuali.

2. In attesa dell'approvazione del piano di recupero, sugli edifici ed aree esistenti interne al perimetro individuato nella tavola "Ambiti di applicazione della disciplina dei tessuti edilizi e degli ambiti di trasformazione" del PO, sono consentiti tutti gli interventi previsti dai singoli ambiti di riferimento.

3. Il progetto di opera pubblica relativo al "nuovo edificio da adibirsi a centrale operativa territoriale (COT) per il Comune di Arezzo" approvato in sede di conferenza dei servizi ai sensi del combinato disposto dell'art. 14 comma 2 della L.241/90 e della L.R. 12/2022, costituisce anticipazione del Piano attuativo del Parco del Pionta. La tavola E2.2 "Ambiti di applicazione della disciplina dei servizi e delle attrezzature collettive" individua, con specifica perimetrazione, l'area corrispondente all'opera pubblica. Gli interventi previsti dal progetto di opera pubblica si attuano in via diretta. Destinazioni d'uso, parametri dimensionali e regole per il corretto inserimento paesaggistico come individuati all'interno della scheda norma sotto riportata sono da considerarsi prescrittivi ai fini del progetto.

SCHEDA NORMA

sul progetto di opera pubblica relativo al "nuovo edificio da adibirsi a centrale operativa territoriale (COT) per il Comune di Arezzo"

Foto aerea Foto aerea

Estratto cartografico Estratto cartografico

La nuova Centrale Operativa Territoriale sarà realizzata nella posizione in cui originariamente era situato l'edificio “ex bagni” dell'ex ospedale psichiatrico oggetto di demolizione. Al fine del corretto inserimento dell’edificio nel contesto l'ambito di progetto, identificato nell'estratto cartografico sopra riportato con perimetrazione tratteggiata e retinatura a quadri, è esteso all'asse simmetrico in cui si trovano rispettivamente alla testa la “Palazzina dell’Orologio” ed alla chiusura la palazzina oggi utilizzata dalla scuola ITIS di Arezzo.

Vincoli paesaggistici e culturali ex D.Lgs 42/2004

Sugli immobili sono presenti i seguenti vincoli ai sensi del Codice dei Ben Culturali e del Paesaggio:

  • - Foglio 122 P.lla 61: vincolo paesaggistico (ex legge 1497/39) ai sensi dell'Art. 136 D. Lgs. 42/2004 - Decreto 101 del 21/04/1965 - “Zona della Collina dei Pionta nel Comune di Arezzo”.
  • - Foglio 122 P.lla 62: : vincolo paesaggistico (ex legge 1497/39) ai sensi dell'Art. 136 D. Lgs. 42/2004 - Decreto 101 del 21/04/1965 - “Zona della Collina dei Pionta nel Comune di Arezzo” oltre a vincolo architettonico relativo all'”ex colonia agricola maschile e parco dell'ex ospedale neuropsichiatrico” istituito ai sensi dell'Art. 10 del D. Lgs 42/2004 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in data 2012/10/02. L’area è inoltre classificata nella Tavola E3.3.a. del P.O. con grado di tutela 4 del potenziale rischio archeologico, regolamentata dall’Art. 19 delle NTA.

Parametri dimensionali

  • - Superficie territoriale: 6.283 mq
  • - Superficie edificabile Se (massima): mq 160
  • - Altezza (massima): 2 piani

Destinazioni non ammesse

  • - Du_B Industriale artigianale limitatamente a Du_B3
  • - Du_F. Commerciale all’ingrosso e Magazzini
  • - Du_G. Rurale

Regole per il corretto inserimento paesaggistico

  • - le nuove previsioni devono essere coerenti per tipi edilizi, materiali, colori ed altezze, e opportunamente inserite nel contesto paesaggistico senza alterarne la qualità morfologica e percettiva;
  • - devono essere tutelati gli edifici e i manufatti di valore storico e architettonico e salvaguardata la riconoscibilità e l’integrità visuale del profilo urbano storico di Arezzo, caratterizzata dalla supremazia di torri, campanili e cupole di edifici civili e religiosi;
  • - gli interventi di trasformazione non devono interferire negativamente con le visuali panoramiche, limitandole o occludendole e sovrapponendosi in modo incongruo con gli elementi significativi del paesaggio;
  • - devono essere mantenuti i percorsi, i camminamenti, i passaggi, gli accessi di interesse storico presenti nell’area;
  • - per gli interventi che interessano le ville, gli edifici, i complessi architettonici e i manufatti di valore storico e architettonico ivi inclusa l’edilizia rurale di valore testimoniale, sono prescritti:
    • - il mantenimento dell’impianto tipologico/architettonico e l’utilizzo di soluzioni formali, finiture esterne e cromie, anche con il ricorso a tecnologie e materiali moderni, coerenti con i valori espressi dall'edilizia locale;
    • - in presenza di parchi, di giardini storici o di sistemazioni delle pertinenze originarie o comunque storicizzate, il mantenimento dei percorsi interni sia nel loro andamento che nel trattamento del sottofondo, dei manufatti presenti (serre storiche, limonaie, grotti, fontane, annessi per usi agricoli, opifici, muri di perimetrazione) e del sistema del verde (vegetazione arborea ed arbustiva, aiuole, giardini), il mantenimento dei viali di accesso, e degli assi visivi;
    • - in presenza di un resede originario o comunque storicizzato, il mantenimento dell’unitarietà percettiva delle aree e degli spazi pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con delimitazioni strutturali, con pavimentazioni non omogenee e la conservazione dei manufatti accessori di valore storico-architettonico;
    • - la conservazione e riqualificazione degli spazi e delle aree libere e di quelle a verde a margine degli edifici, mantenendone i caratteri e le qualità distintive (arredi, corredi vegetazionali, pavimentazioni, percorsi).

Tali criteri e regole dovranno inoltre tener conto di quanto espresso nei contenuti della scheda norma di Piano Attuativo dell’Area del Parco del Pionta, al fine di mantenere una progettazione organica dell’intera zona, senza soluzioni che determinino discontinuità tra le due aree.

Modalità di attuazione
Il progetto di opera pubblica si attua in modalità diretta. L'attuazione degli interventi previsti dal progetto di opera pubblica potrà prevedere due stralci funzionali, il primo relativo alla realizzazione del nuovo edificio della COT, il secondo relativo alla sistemazione del giardino e degli spazi aperti.