Schede di fattibilità

99- Tavola / Ambito Interventi Sparsi

Intervento N. 206
Sigla intervento CE - CASSA ESPANSIONE
Geomorfologia Superficie alluvionale non attiva
ZMPSL Zone potenzialmente franose (2B), Zone di bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante (8), Zona con presenza di depositi alluvionali granulari e/o sciolti (9), Zona di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico- meccaniche significativamente diverse (12)
Pericolosità geomorfologica Pericolosità geomorfologica media (G.2), Pericolosità geomorfologica molto elevata (G.3)
Pericolosità sismica locale Pericolosità sismica locale elevata (S.3)
Pericolosità idraulica Pericolosità idraulica bassa (I.1) , Pericolosità idraulica media (I.2), Pericolosità idraulica molto elevata (I.4)
Pericolosità geologica PAI -
Pericolosità idraulica PAI -
Fattibilità geomorfologica CLASSE G2, CLASSE G3
Fattibilità sismica CLASSE S3
Fattibilità idraulica CLASSE I1; CLASSE I2
In tali aree non possono essere previsti interventi di carattere edificatorio in quanto le stesse sono esclusivamente destinate alla laminazione delle piene, pertanto allo stato attuale possono essere utilizzate per la normale conduzione delle attività agricole senza rimodellamenti di carattere morfologico.
Classe G2 di FATTIBILITA' GEOMORFOLOGICA. Le condizioni di attuazione dell'intervento sono subordinate agli esiti delle indagini geognostiche ed alla caratterizzazione geotecnica dei terreni, nonché alle verifiche geotecniche sullo stato attuale e di progetto, in ottemperanza ai disposti della vigente normativa in materia.
La classe G3 di FATTIBILITA' GEOMORFOLOGICA deriva da problematiche di carattere geologico. Gli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture sono subordinati all’esito di idonei studi geologici, idrogeologici e geotecnici finalizzati alla verifica delle effettive condizioni di stabilità ed alla preventiva realizzazione degli eventuali interventi di messa in sicurezza. Qualora siano necessari interventi di messa in sicurezza, dovranno essere predisposti ed attivati gli opportuni sistemi di monitoraggio; gli interventi non dovranno pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti né limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione e/o la manutenzione delle opere di messa in sicurezza; le opere di consolidamento dovranno essere collaudate e certificate. Potranno essere attuati quegli interventi per i quali venga dimostrato che non determinano condizioni di instabilità e che non modificano negativamente i processi geomorfologici presenti nell’area; di questo dovrà essere dato atto nel procedimento amministrativo relativo al titolo abilitativo all’attività edilizia.
Per le porzioni di area ricadenti in classe S3 di FATTIBILITA' SISMICA, caratterizzati dalla presenza di movimenti franosi quiescenti (ZMPSL = 2B) devono essere condotte indagini geofisiche e geotecniche per la definizione dell’azione sismica in sede di predisposizione dei progetti edilizi dovranno essere realizzate opportune indagini geofisiche e geotecniche per la corretta definizione dell'azione sismica, secondo quanto previsto al paragrafo 3.5 "Criteri generali in relazione agli aspetti sismici" di cui al Regolamento di Attuazione art. 62 L.R. 1/05.
Per le porzioni di area ricadenti in classe S3 di FATTIBILITA' SISMICA, caratterizzati dalla presenza di zone con possibile amplificazione sismica connesse al bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante (ZMPSL =8) si prescrive una campagna di indagini geofisiche opportunamente estesa ad un intorno significativo, che definisca in termini di geometrie la morfologia sepolta del bedrock sismico ed i contrasti di rigidità sismica (rapporti tra velocità sismiche in termini di Vsh delle coperture e del substrato), così come previsto al paragrafo 3.5 "Criteri generali in relazione agli aspetti sismici" di cui al Regolamento di Attuazione art. 62 L.R. 1/05.
Per le porzioni di area ricadenti in classe S3 di FATTIBILITA' SISMICA, caratterizzati dalla possibile amplificazione stratigrafica (ZMPSL = 9, 10, 11) dovrà essere condotta una campagna di indagini geofisica e geotecnica che definisca spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l'entità del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra alluvioni e bedrock sismico, secondo quanto previsto al paragrafo 3.5 "Criteri generali in relazione agli aspetti sismici" di cui al Regolamento di Attuazione art. 62 L.R. 1/05.
Per le porzioni di area ricadenti in classe S3 di FATTIBILITA' SISMICA, caratterizzati dalla presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (ZMPSL =12) dovranno essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative ai litotipi presenti e la presenza di strutture tettoniche anche sepolte; così come previsto al paragrafo 3.5 "Criteri generali in relazione agli aspetti sismici" di cui al Regolamento di Attuazione art. 62 L.R. 1/05.
La FATTIBILITA' IDRAULICA è indicata come classe I1 e I2 in quanto l'area è stata già oggetto di studio idrologico idraulico e di progetto al quale si rimanda per le indicazioni e prescrizioni necessarie per la realizzazione dell'intervento.
In tali aree non possono essere previsti interventi di carattere edificatorio in quanto le stesse sono esclusivamente destinate alla laminazione delle piene, pertanto allo stato attuale possono essere utilizzate per la normale conduzione delle attività agricole senza rimodellamenti di carattere morfologico.