Schede di fattibilità

45- Tavola / Ambito 15o22

Intervento N. 70
Sigla intervento Vpr
Geomorfologia conoide alluvionale non attiva
ZMPSL Aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici (11)
Pericolosità geomorfologica Pericolosità geomorfologica media (G.2)
Pericolosità sismica locale Pericolosità sismica locale elevata (S.3)
Pericolosità idraulica Pericolosità idraulica media (I.2), Pericolosità idraulica elevata (I.3) , Pericolosità idraulica molto elevata (I.4)
Pericolosità geologica PAI -
Pericolosità idraulica PAI P.I.3 - Aree a pericolosità elevata
Fattibilità geomorfologica CLASSE G2
Fattibilità sismica CLASSE S3
Fattibilità idraulica CLASSE I2, CLASSE I4
Classe G2 di FATTIBILITA' GEOMORFOLOGICA. Le condizioni di attuazione dell'intervento sono subordinate agli esiti delle indagini geognostiche ed alla caratterizzazione geotecnica dei terreni, nonché alle verifiche geotecniche sullo stato attuale e di progetto, in ottemperanza ai disposti della vigente normativa in materia.
Per le porzioni di area ricadenti in classe S3 di FATTIBILITA' SISMICA, caratterizzati dalla possibile amplificazione stratigrafica (ZMPSL = 9, 10, 11) dovrà essere condotta una campagna di indagini geofisica e geotecnica che definisca spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l'entità del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra alluvioni e bedrock sismico, secondo quanto previsto al paragrafo 3.5 "Criteri generali in relazione agli aspetti sismici" di cui al Regolamento di Attuazione art. 62 L.R. 1/05.
Per la porzione ricadente in classe I2 di FATTIBILITA' IDRAULICA non è necessario indicare la tipologia di indagini e/o specifiche prescrizioni ai fini della valida formazione del titolo abilitativo all'attività edilizia.
Gli interventi ricadenti nelle aree in classe di fattibilità idraulica 4 saranno vincolati dalle seguenti prescrizioni: gli interventi previsti potranno essere realizzati solo contestualmente alle opere di messa in sicurezza idraulica e recupero delle volumetrie sottratte all'esondazione per evitare aumento del rischio idraulico nelle aree contermini. Le zone edificabili, le viabilità e le zone adibite a parcheggio dovranno pertanto essere realizzate ad un piano di imposta collocato ad una quota superiore rispetto a quella raggiunta dalla piena duecentennale, con un franco stabilito in funzione del battente duecentennale. Gli accessi a eventuali locali interrati dovranno essere realizzati in sicurezza idraulica e dovranno pertanto prevedere cunette, rampe o dispositivi analoghi con il colmo posto ad una quota superiore di quella raggiunta dalla piena duecentennale, con un franco stabilito in funzione del battente duecentennale.
Per evitare aumento del rischio idraulico nelle aree contermini agli interventi, si dovranno compensare tutte le volumetrie sottratte all'esondazione ( valutate come prodotto tra il battente medio della piena duecentennale e la superficie occupata dai nuovi interventi edificatori, di viabilità e parcheggi realizzati ) in apposite aree di stoccaggio delle acque, quali vasche, depressioni del terreno, ecc. da individuarsi all'interno dell'area. Le quote raggiunte dalla piena duecentennale nelle aree di esondazione e i relativi battenti, dovranno essere ricavate dagli elaborati dello Studio Idrologico Idraulico di Supporto al Regolamento Urbanistico, e nello specifico caso con riferimento alla Tav 6 dei battenti.
Resta fermo che qualora non siano completamente raggiunte tali condizioni di sicurezza idraulica il nuovo intervento edificatorio non potrà essere attuato.
Per la porzione dell’intervento che ricade in aree soggette a inondazione con tempi di ritorno inferiori a 20 anni, allo stato attuale non sono consentite nuove previsioni per infrastrutture a rete non diversamente localizzabili fatto salvo gli adeguamenti delle strutture esistenti senza avanzamento verso il corso d’acqua. Per l'individuazione dell'area soggetta alle citate prescrizioni si rimanda alla consultazione della relativa carta della pericolosità idraulica derivante da modellazione.
Parte dell'area ricade in P.I.3 di PAI, pertanto gli interventi sono attuabili a condizione che al momento del rilascio del permesso a costruire siano rispettati gli obblighi di cui all'art.7 delle Norme Tecniche di Attuazione approvate con D.P.C.M del 06/05/2005