Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Articolo 68 Disposizioni generali

1. Il Piano Strutturale di Arezzo individua i seguenti sistemi territoriali

  • Sistema montano;
  • Sistema collinare;
  • Sistema pedecollinare terrazzato;
  • Sistema di valle;
  • Sistema di pianura;
  • Sistema fluviale.

Articolo 69 Sistema montano

1. L'ambito montano si estende nel versante est del territorio comunale ed in parte in quello ovest (nord-ovest) costituendo una corona quasi completa che circonda la piana di Arezzo ed occupa 16.000 hEsso è interessato da tre grandi strutture: quella di Monte Lignano, Monte Gavino e S. Cornelio, quella del versante occidentale del Monte Talamone e quella dell'Alpe di Poti. Per le sue caratteristiche morfologiche si presenta non compromesso dagli usi antropici e la presenza della vegetazione boschiva, assicurata da una consistente quantità di rimboschimenti, rappresentata aree verdi integre, che costituiscono degli importanti bacini eco-sistemici.

2. Obiettivi per gli aspetti socio-economici sono:

  • il rafforzamento delle sinergie tra le risorse naturali, le attività produttive ed il patrimonio culturale;
  • il miglioramento dell'accessibilità complessiva;
  • il consolidamento del ruolo delle frazioni maggiori, dotate dei servizi essenziali;
  • la permanenza della popolazione insediata anche per le funzioni di presidio ambientale;
  • la valorizzazione della fruizione di tipo naturalistico, recupero degli edifici non utilizzati da finalizzare ad attività di turismo verde;
  • l'utilizzo del demanio forestale per attività didattiche, di ricerca e di tempo libero.

3. Obiettivi per gli aspetti storico-paesistici e insediativi sono:

  • la salvaguardia ed il mantenimento degli elementi strutturanti i paesaggi tradizionali (sentieri, partizione delle parcelle forestali e fondi agricoli, opere murarie, murature a secco, terrazzamenti e ciglionature, pertinenze manufatti e complessi architettonici residenziali e speciali;
  • il recupero e la valorizzazione della maglia viaria di antica formazione, dei percorsi rurali e delle strade forestali.

4. Obiettivi per gli aspetti vegetazionali sono:

  • il potenziamento, il mantenimento e la regolamentazione degli assetti boschivi, privilegiando il miglioramento delle cenosi autoctone finalizzato al conseguimento di condizioni di equilibrio ecologico
  • Il taglio del bosco che come previsto dalla L.R. 39/2000 e sue modifiche avrà fra i suoi obiettivi principali: l'aumento della biodiversità, la riduzione del rischio d'incendio.

5. Obiettivi per gli aspetti fisico, morfologici, ambientali sono:

  • la riqualificazione delle aree soggette a dissesto idrogeologico, delle aree in frana e delle aree calanchive;
  • la salvaguardia delle risorse idriche superficiali e sotterranee.

Articolo 70 Sistema collinare

1. L'ambito pedecollinare e collinare rappresenta circa la metà del territorio montuoso del comune di Arezzo. Si affaccia, partendo da un crinale lungo e continuo che trova i capisaldi nei monti di Castellaccio a nord e di Lignano a sud, sulle due piane: l'aretina e la Val di ChianaIl paesaggio è connotato da estesi boschi, in parte ceduati e in parte riforestati, intervallati da radure coltivate o utilizzate a prato pascolo, con un sistema insediativo rarefatto ma non trasformato, impostato su nuclei di ridotte dimensioni tra i quali Mulinelli e Usciano.

2. Obiettivi per gli aspetti socio-economici sono:

  • la tutela e la valorizzazione delle testimonianze storiche e culturali;
  • la promozione e lo sviluppo dell'agricoltura, delle attività ad essa connesse e delle altre attività integrate e compatibili con la tutela e la utilizzazione delle risorse;

3. Obiettivi per gli aspetti storico-paesistici e insediativi sono:

  • il recupero dell'edilizia rurale di antica formazione secondo rapporti di compatibilità tra i nuovi usi e la conformazione architettonico tipologica;
  • la definizione di regole tipo-morfologiche per le addizioni edilizie, gli incrementi e le integrazioni degli edifici esistenti, le nuove costruzioni per annessi ed abitazioni rurali al fine di mantenere coerente il sistema insediativo rispetto alle forme storicamente consolidate;
  • il recupero della rete dei percorsi storici.

4. Obiettivi per gli aspetti fisico, morfologici, ambientali sono:

  • un'attenzione specifica da attribuire alla manutenzione e realizzazione di nuovi manufatti per la regimazione delle acque e per la stabilità dei terreni;
  • il controllo delle dinamiche e dell'assetto del bosco inteso anche come fattore di regimazione e controllo dei fenomeni erosivi.

Articolo 71 Sistema pedecollinare terrazzato

1. La configurazione paesistica dominante il sistema è rappresentata da campi terrazzati con impianti di tipo tradizionale alternati da lingue di bosco che scendono dalle parti collinari-montane. La presenza antropica ha fortemente condizionato la configurazione dei luoghi creando una paesaggio agricolo di tipo storico-produttivo, terrazzato a uliveti e vigneti Nel sistema emergono due strutture insediative: la prima continua, compresa tra la antica viabilità collinare e la attuale strada statale, con affaccio sulla Val di Chiana, comprendente i centri di Olmo, Fontiano, Pigli, Policiano, Rigutino, S. Zeno; la seconda strutturata per nuclei isolati, con affaccio su Arezzo, con i centri di Agazzi, Vignale, Bagnaia, S. Firmino, Bagnoro, Monastero, La Chiassa, Tregozzano, Antria, S. Polo.

2. Obiettivi per gli aspetti socio-economici sono:

  • il contenimento delle previsioni insediative diffuse e di infrastrutturazione che potrebbero alterare e compromettere un paesaggio agricolo di qualità

3. Obiettivi per gli aspetti storico-paesistici e insediativi sono:

  • il preservare prioritariamente gli elementi e i manufatti costitutivi il paesaggio agrario quali: terrazzamenti, ciglionature, scoline, partizione dei campi, accessi, trama della viabilità secondaria, elementi vegetali di segnalazione, assetti colturali;
  • il salvaguardare le aree di pertinenza e gli antichi accessi dei complessi storico-architettonici rendendo inscindibili i due elementi.

4. Obiettivi per gli aspetti fisico morfologici ambientali sono:

  • il mantenimento ed il restauro delle opere di sistemazione del terreno, dei terrazzamenti, delle ciglionature dei manufatti di regimazione delle acque;
  • il mantenimento e/o l'integrazione della rete irrigua;
  • le opere di regimazione idraulica dovranno essere preferibilmente realizzate con tecniche di ingegneria naturalistica utilizzando materiale vegetale di origine locale;

Articolo 72 Sistema di valle

1. La valle, attraversata dal fiume Cerfone, presenta una configurazione variabile: nel tratto basso stretta ed incisa, nel tratto alto, ampia con i versanti coltivati. In posizione baricentrica è situato, alla confluenza di due direttrici territoriali, il nucleo di Palazzo del Pero. Altri nuclei, Albiano, Molin nuovo, Ranco, Rancaccio sono localizzati lungo il percorso di fondovalle attualmente interessato dal passaggio della superstrada Due Mari.

2. Obiettivi per gli assetti socio-economici sono:

  • la tutela e la valorizzazione degli assetti agricoli tradizionali;
  • l'incentivazione delle attività legate alle risorse locali e di servizio alle attività di tempo libero.

3. Obiettivi per gli aspetti storico-paesistici e insediativi sono:

  • il recupero del patrimonio rurale di antica formazione;
  • la limitazione a nuovi insediamenti residenziali e produttivi.

4. Obiettivi per gli aspetti fisico, morfologici, ambientali sono:

  • il potenziamento e la riqualificazione dell'ecosistema vallivo attraverso la definizione di interventi finalizzati all'assetto idrogeologico dei versanti e alla regimazione idraulica;
  • la salvaguardia delle aste fluviali principali e secondarie, delle aree di divagazione naturale dei corsi d'acqua, della vegetazione ripariale;
  • gli interventi di compensazione paesistico-ambientale su ambiti territoriali attraversati dalla Due Mari;
  • l'individuazione e la definizione degli interventi necessari a contenere fenomeni di esondazione ed eliminare il rischio idraulico.

Articolo 73 Sistema di pianura

1. Il sistema della pianura è un ambito fortemente complesso caratterizzato da fenomeni antropici che ne hanno condizionato nel tempo la morfologia e gli usi storici; le aree urbane principali sono rappresentate dai centri di Arezzo Capoluogo, Patrignone, S. Leo, Pratantico, S. Giuliano, Frassineto. Si possono sinteticamente individuare tre ambiti specifici comprendenti sia la piana di Arezzo, più a nord, che la piana della Chiana Aretina (Val di Chiana)

  • la pianura coincidente con l'area di bonifica lungo il Canale Maestro della Chiana che collega le acque della Chiana all'Arno;
  • la pianura di nord-est, che a partire dall'abitato della città di Arezzo, si attesta lungo le fasce collinari e presenta un impianto agricolo ancora integro con tracciati e sentieri storici che collegano i pendii e le parti montane;
  • la pianura ad ovest, divisa dalla precedente zona di pianura dalla S.R. 71 Umbro-Casentinese, presenta dei connotati sempre di tipo agricolo ma rarefatti a causa della presenza di attività antropiche a forte sfruttamento del suolo (insediamenti sparsi, cave, industrie, infrastrutture, ecc). È la parte di territorio aretino ove si sono stanziate le principali arterie ferroviarie e stradali che hanno favorito la localizzazione di numerosi centri insediativi e produttivi e la frammentazione del territorio creando fenomeni di discontinuità fisico-ambientale.

2. Obiettivi per gli assetti socio-economici sono:

  • l'individuazione di specifici modelli insediativi e di struttura del paesaggio rurale da preservare;
  • la riqualificazione del sistema degli insediamenti e delle funzioni;
  • la salvaguardia e potenziamento delle attività agricole produttive;

3. Obiettivi per gli aspetti storico-paesistici e insediativi sono:

  • la riqualificazione ed il recupero delle parti di territorio soggette a degrado, salvaguardia delle aree agricole con caratteri storico-tradizionali;
  • l'inibizione dei processi insediativi lineari lungo la viabilità di rango nazionale, regionale e di collegamento tra sistemi locali;
  • la continuità delle grandi aree agricole ad agricoltura estensiva e reticolo delle sistemazioni idrauliche, garantendo fondamentali elementi di rinaturazione e di riequilibrio ecologico;
  • il recupero ed il completamento delle infrastrutture per la mobilità;

4. Obiettivi per gli aspetti fisico, morfologici, ambientali sono:

  • l'attenuazione degli effetti indotti dall'impermeabilizzazione del suolo, rilocalizzazione delle attività produttive incompatibili ed intercluse negli insediamenti residenziali;
  • il ripristino della continuità della rete idrografica superficiale.

Articolo 74 Sistema fluviale

1. Il sistema fluviale è rappresentato da tutto il reticolo delle acque superficiali compreso nel bacino del fiume Tevere e del fiume Arno; in particolare il sistema fluviale dell'Arno è caratterizzato dalla presenza delle due aste fluviali principali dell'Arno e del canale Maestro della Chiana e da un sistema di aste secondarie costituito, tra gli altri, dai torrenti Castro, Chianaccia e Bicchieraia, Vingone e Sellina (tutti affluenti del Canale Maestro); quest'ultimo, risulta riconoscibile nel territorio prossimo alla collina fino quasi a scomparire avvicinandosi all'agglomerato principale "occluso" dalle attività antropiche urbane o rurali. Il corso dell'Arno si presenta integro, relativamente intaccato dalle presenze antropiche e comprende al suo interno la Riserva Naturale Regionale di Ponte Buriano e Penna; il fondovalle del Canale Maestro giunge canalizzato fino alla Chiusa dei Monaci da cui prosegue verso l'Arno, acquistando una sezione naturale di fondovalle; lungo il corso dell'Arno, in posizione di affaccio, sono insediati dei centri di elevato valore storico, quali: Monte Sopra Rondine, Rondine, Ponte Buriano, Cincelli, Petrignano, Giovi.

2. Obiettivi per gli assetti socio-economici sono:

  • il superamento dell'attuale separazione fra il fiume e il suo territorio;
  • l'attribuzione al sistema fluviale di un ruolo primario nello sviluppo eco-sostenibile del territorio.

3. Obiettivi per gli aspetti storico-paesistici e insediativi sono:

  • la riqualificazione ambientale ed il ripristino dei paesaggi del territorio aperto e dei paesaggi fluviali;
  • il recupero e la rifunzionalizzazione dei manufatti e dei luoghi dell'acqua;
  • la creazione di un sistema di percorrenze e di luoghi verdi per le attività di ricerca e di tempo libero.

4. Obiettivi per gli aspetti fisico, morfologici, ambientali sono:

  • il ripristino dei paesaggi fluviali, degli ecosistemi e della loro continuità;
  • il recupero ed il risanamento delle zone umide e delle aste fluviali;
  • il controllo delle attività e degli utilizzi non coerenti con la risorsa acqua;
  • il ripristino della continuità fisica dei corsi d'acqua e della rete minore di drenaggio;
  • l'individuazione e la definizione degli interventi necessari a contenere i fenomeni di esondazione ed eliminare il rischio idraulico.