Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Articolo 190 Schema direttore: la Parkway S.D.3

1. Lo schema direttore S.D.3 raccoglie le aree ritenute strategiche per il miglioramento e la riqualificazione del livello di accessibilità al centro urbano e conseguentemente del potenziamento del livello di fruibilità dei servizi, delle attrezzature e delle strutture culturali, anche in relazione ad uno sviluppo equilibrato dell'economia turistica.

Articolo 191 Area strategica di intervento 3.1: Potenziamento raccordo autostradale

1. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla ristrutturazione della viabilità esistente che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) raddoppio della carreggiata esistente ed adeguamento della sezione;
  2. b) ridisegno di alcune intersezioni in modo da dare riconoscibilità al percorso principale ed a quelli secondari e da facilitare la percorrenza e l'accesso alle aree che vi si affacciano.

2. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • individuazione di un corridoio di valutazione e intervento relativo all'asse stradale;
  • redazione di una valutazione di congruità paesistica- ambientale dell'intervento;
  • creazione di un canale infrastrutturale;
  • creazione di un reticolo di drenaggio delle acque superficiali e piovane, in particolare per i luoghi dove si verificano fenomeni di ristagno;
  • interventi di mitigazione ambientale, per attenuare l'inquinamento ambientale legato al traffico;
  • creazione di un sistema di raccolta e depurazione delle acque di prima pioggia e di restituzione nel terreno o in un corso ad avvenuta depurazione.
  • individuazione di provvedimenti per la corretta regolamentazione della circolazione atti ad evitare nella fase intermedia di realizzazione della infrastruttura di caricare impropriamente le viabilità secondaria esistente.

Articolo 192 Area strategica di intervento 3.2: Nuovo percorso turistico

1. La rete viaria nel territorio di Arezzo deve essere migliorata dal punto di vista dell'efficienza delle infrastrutture, della gerarchizzazione dei percorsi e della chiarezza di lettura del suo funzionamento; si deve però anche valorizzare la percezione del contesto; questo assume particolare importanza per l'attrattività turistica: l'approdo alla città antica da sud, per le visuali panoramiche che offre e per la sequenza cronologicamente rilevante di tessuti edificati che attraversa, costituisce un percorso alternativo molto interessante per chi visita Arezzo e quindi da privilegiare.

2. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla definizione di un percorso di ingresso alla città che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) riqualificazione di alcuni tratti della viabilità esistente di via Chiarini e di via Romana;
  2. b) realizzazione di un nuovo tratto da via Chiarini a via Romana per evitare l'attraversamento degli insediamenti residenziali di Tortaia in prossimità del Fissatone;
  3. c) miglioramento delle intersezioni e della segnaletica in modo da agevolare la lettura dei percorsi.

3. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • creazione di un canale infrastrutturale;
  • messa a dimora di nuovi impianti vegetazionali, in particolare quelli arborei e arbustivi, lungo il nuovo percorso turistico, seguiendo le trame delle siepi che costituiscono gli elementi ordinatori del paesaggio agrario circostante;
  • creazione di un reticolo di drenaggio delle acque superficiali e piovane, in particolare per i luoghi dove si verificano fenomeni di ristagno;
  • interventi di mitigazione ambientale, per attenuare l'inquinamento ambientale legato al traffico veicolare;
  • creazione di percorsi protetti e/o specialistici, piste ciclo-pedonali;
  • creazione di un sistema di raccolta e depurazione delle acque di prima pioggia e di restituzione nel terreno o in un corso ad avvenuta depurazione.

Articolo 193 Area strategica di intervento 3.3: Cittadella degli affari

1. L'area posta in corrispondenza della confluenza del raccordo autostradale con la tangenziale urbana, verso Pescaiola, costituisce in parte già oggi luogo di insediamento di funzioni pregiate ed attrattore a scala sovracomunale; l'elemento principale è rappresentato dal Centro Affari.

2. Il potenziamento del ruolo assolutamente centrale di quest'area è favorito dalla posizione strategica sia rispetto al territorio vasto, sia rispetto all'ambito strettamente urbano del capoluogo

3. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato al consolidamento del ruolo centrale dell'area che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) riconfigurazione urbanistica dell'intera area a comparto misto, con presenza di funzioni commerciali, terziarie, ricettive e di servizio che possa prevedere anche l'ampliamento dell'attuale Centro Affari;
  2. b) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area;
  3. c) privilegiare la fruizione pedonale degli spazi;
  4. d) agevolazione dell'accessibilità dall'esterno - mezzi privati provenienti soprattutto dal raccordo autostradale - con un adeguato disegno degli ingressi e con la dotazione di parcheggi e potenziamento del trasporto pubblico da e verso l'area urbana del centro storico e del suo immediato intorno;
  5. e) incremento complessivo delle quantità esistenti secondo i seguenti parametri:
    • Slp = 30.000 mq. per destinazioni commerciali, terziarie e ricettive, RESIDENZIALI, incluso l'eventuale ampliamento del centro affari;
    • Sf = 5.000 per destinazione a servizi di interesse comune.
  6. f) potrà essere valutata anche l'opportunità di mantenere una parte dei volumi esistenti a destinazione d'uso produttiva;

4. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • riduzione al minimo delle superfici impermeabili (parcheggi e collegamenti stradali) a favore di quelle permeabili (aree a verde, percorsi non asfaltati, ecc);
  • realizzazione degli impianti verdi che dovrà precedere od essere contestuale agli interventi di nuova edificazione e ampliamento.
  • creazione ed organizzazione di canali infrastrutturali valutando la possibilità di introdurre:
    • rete fognaria con la separazione delle acque reflue dalle meteoriche;
    • acquedotto duale per gestione del servizio idrico di tipo produttivo e per gli impianti a verde;
    • utilizzo di tecniche e tecnologie ecocompatibili che inoltre consentano il risparmio energetico.

5. L'area strategica potrà essere attuata anche per fasi distinte ma rimane comunque condizionata alla attuazione coordinata degli interventi di risoluzione delle problematiche viabilistiche presenti, da attuarsi attraverso la predisposizione preliminare di un progetto di riconfigurazione funzionale e morfologica dell'assetto stradale riguardante la sede viaria, le intersezioni e il sistema dei parcheggi che dovrà essere verificato secondo adeguati standard dimensionali e quantitativi.

Articolo 194 Area strategica di intervento 3.4: Riqualificazione tangenziale urbana

1. La tangenziale - originariamente pensata come elemento fortemente riconoscibile - ha subito nel tempo interventi parziali che la fanno oggi difficilmente percepire come percorso definito e chiaro; l'aumento del traffico a carico dell'infrastruttura, poi, ben superiore evidentemente alla capacità soprattutto a causa della presenza di una forte componente di flusso di attraversamento di mezzi pesanti, ne ha snaturato il ruolo.

2. Nella prospettiva della realizzazione della nuova Regionale 71 si rende possibile la riqualificazione complessiva della tangenziale come percorso realmente urbano, programmando una serie di interventi coordinati, piuttosto che operazioni volte a risolvere di volta in volta i problemi per singola intersezione.

3. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla ristrutturazione della viabilità esistente che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) raddoppio della carreggiata esistente nei tratti da completare;
  2. b) ridisegno della sezione e delle intersezioni secondo un progetto unitario in modo da dare riconoscibilità al percorso e da renderlo meglio fruibile.

4. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • individuazione di un corridoio di valutazione e intervento relativo all'asse stradale;
  • redazione di una valutazione di congruità paesistica- ambientale dell'intervento;
  • interventi di mitigazione ambientale, per attenuare l'inquinamento ambientale legato al traffico;
  • creazione di un sistema di raccolta e depurazione delle acque di prima pioggia e di restituzione nel terreno o in un corso ad avvenuta depurazione;
  • creazione di un reticolo di drenaggio delle acque superficiali e piovane, in particolare per i luoghi dove si verificano fenomeni di ristagno.

Articolo 195 Area strategica di intervento 3.5: Variante Ceciliano

1. Il traffico anche e soprattutto di mezzi pesanti diretti e provenienti da nord, nella zona del Casentino, causa problemi rilevanti nell'attraversamento del centro abitato di Ceciliano (nella parte in basso).

2. La nuova strada è completamente esterna all'abitato ma prevede più intersezioni a raso che distribuiscono i flussi destinati all'area di Ceciliano selezionando in particolare quelli interessati alla zona artigianale e commerciale; ciò permette il recupero e la riqualificazione degli spazi centrali per le funzioni residenziali e per quelle ad esse complementari.

3. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinar un intervento finalizzato alla realizzazione di una nuova viabilità che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) il nuovo tracciato si diparte dall'attuale Regionale in corrispondenza dell'innesto della tangenziale urbana (razionalizzazione delle intersezioni) e vi si reimmette a nord di Ceciliano;
  2. b) la variante prevede un solo punto di intersezione intermedio che collega la viabilità principale alla strada a servizio dell'ambito che comprende Puglia e Tregozzano - ed alla zona artigianale e commerciale di Ceciliano
  3. d) lungo il nuovo tracciato, verso i centri abitati, saranno predisposte fasce verdi di compensazione.

4. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • individuazione di un corridoio di valutazione e intervento relativo all'asse stradale;
  • redazione di una valutazione di congruità paesistica- ambientale dell'intervento;
  • interventi di compensazione ambientale lungo l'asse stradale;
  • messa a dimora di nuovi impianti vegetazionali lungo il nuovo percorso;
  • interventi di mitigazione ambientale, per attenuare l'inquinamento ambientale legato al traffico;
  • creazione di un reticolo di drenaggio delle acque superficiali e piovane, in particolare per i luoghi dove si verificano fenomeni di ristagno.

Articolo 196 Area strategica di intervento 3.6: Chiusura nord

1. L'ipotesi di un completamento dell'anello tangenziale intorno alla città, più volte avanzata, nasce da una interpretazione quantitativa tendente a risolvere il problema del traffico secondo semplici schemi di distribuzione isotropa che poco tengono conto della morfologia e dei caratteri del territorio; le dimensioni e la tipologia dei flussi di traffico tra i quadranti nord-ovest e nord-est del centro di Arezzo, del resto, non sono paragonabili a quelle che interessano la piana e l'area vasta, anche se sono oggi impropriamente sostenute da tracciati di caratteristiche di strada locale quale via Tarlati.

2. L'ambito agricolo a nord del centro antico rappresenta un ambito di grandissimo valore paesistico da preservare; il collegamento a nord, pertanto, deve essere progettato come viale urbano - non come arteria di scorrimento -, attraverso interventi attentamente commisurati al contesto delicato nel quale si inseriscono ed equilibrati dal punto di vista delle risorse da mobilitare.

3. Il Regolamento Urbanistico verificherà la fattibilità dell'intervento anche attraverso una valutazione degli effetti ambientali che tenga conto degli aspetti naturali del paesaggio, della salvaguardia delle libere visuali in corrispondenza dell'acquedotto vasariano e dei caratteri morfologici dei siti di rilevante interesse storico - artistico sul versante a monte della via Francesco Redi.

4. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla realizzazione di una nuova viabilità che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) il nuovo tracciato si diparte dalla via Setteponti a valle del nuovo quartiere Tucciarello in località Crocefisso delle Forche e si sviluppa il più possibile a ridosso del lato nord-est del centro antico di Arezzo, costeggiando il Villaggio Oriente e riconnettendosi a via Redi in corrispondenza di Villa Severi; tramite l'adeguamento in sezione di strade esistenti (via San Fabiano, via Gregorio, viale Sanzio, via Leonardo da Vinci), poi, il percorso si ricollega alla tangenziale urbana;
  2. b) le caratteristiche della sezione stradale e delle intersezioni saranno di tipo urbano, ad una carreggiata con una corsia per senso di marcia ed incroci a raso, eventualmente costituiti da rotatorie;
  3. c) lungo il nuovo tracciato potranno essere previste alberature, mantenendo però le aperture visuali e panoramiche verso la campagna.

5. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • individuazione di un corridoio di valutazione e intervento relativo all'asse stradale;
  • redazione di una valutazione di congruità paesistica- ambientale dell'intervento;
  • messa a dimora di nuovi impianti vegetazionali lungo il nuovo percorso;
  • interventi di compensazione ambientale lungo l'asse stradale;
  • interventi di mitigazione ambientale, per attenuare l'inquinamento ambientale legato al traffico;
  • creazione di un reticolo di drenaggio delle acque superficiali e piovane, in particolare per i luoghi dove si verificano fenomeni di ristagno.

Articolo 197 Area strategica di intervento 3.7: La Catona

1. L'area interessata dall'intervento è compresa tra la Regionale Umbro-Casentinese, via Tarlati, la strada della Catona ed il nuovo tracciato della chiusura a nord (Area strategica 3.6); si tratta di un contesto posto in prossimità del centro antico di Arezzo nel quale l'edificazione si è sviluppata linearmente ma in maniera discontinua. Una densificazione dell'edificazione esistente, secondo principi insediativi che non ne snaturino il rapporto con lo spazio aperto e non compromettano la percezione della campagna, introduce il tema della ridefinizione del margine urbano.

2. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla realizzazione di un nuovo quartiere residenziale che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) nuova edificazione secondo i seguenti valori massimi:
    • Slp = 23.850 mq. residenza (altre funzioni nella misura massima del 20%)
    • Sf = 2.500 mq. per attrezzature di interesse comune
    • S = 48.000 mq. a verde e parcheggi
  2. b) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo
  3. c) integrazione della residenza con spazi aperti a verde ed attrezzature sportive e con altre attività di tipo terziario e commerciale, contribuendo alla realizzazione di un tessuto vario sia dal punto di vista morfo-tipologico sia funzionale.

3. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • ridurre al minimo lle superfici impermeabili (parcheggi e collegamenti stradali) a favore di quelle permeabili (aree a verde, percorsi non asfaltati, ecc);
  • far precedere o rendere contestuali la realizzazione degli impianti verdi ed in particolare di quelli boscati;
  • prevedere la raccolta differenziata e lo smaltimento dei rifiuti attraverso la realizzazione di un sistema di isole ecologiche;
  • creazione ed organizzazione delle reti infrastrutturali valutando la possibilità di introdurre:
    • rete fognante e separazione delle acque nere e bianche;
    • utilizzo di un acquedotto duale di servizio per le attività di gestione degli impianti a verde;
    • utilizzo di fonti e tecnologie energetiche alternative.

Articolo 198 Area strategica di intervento 3.8: Area ex caserme

1. La dismissione delle Caserme offre l'opportunità di recuperare alla fruizione urbana una parte di città non permeabile ed anzi caratterizzata dalla chiusura (prima come convento, poi come caserma militare); allo stesso tempo la sua collocazione, proprio al margine tra la città antica medievale e quella ottocentesca, dà occasione di aumentare la dotazione di attrezzature di interesse collettivo, garantendone l'accessibilità.

2. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla trasformazione dell'area in dismissione che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) nuova edificazione secondo i seguenti valori massimi:
    • Slp = 16.000 mq. per destinazioni residenziali e terziarie (alloggi, uffici, negozi)
    • Slp = 7.500 mq. per attrezzature pubbliche (auditorium, biblioteca, servizi collettivi)
  2. b) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area con particolare attenzione all'integrazione con la rete dei percorsi del centro antico; dovrà essere privilegiata la percorribilità pedonale e l'individuazione di spazi dello stare.

3. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • ridurre al minimo le superfici impermeabili (parcheggi e collegamenti stradali) a favore di quelle permeabili (aree a verde, percorsi non asfaltati, ecc);
  • creazione ed organizzazione delle reti infrastrutturali valutando la possibilità di introdurre:
    • rete fognante e separazione delle acque nere e bianche;
    • utilizzo di un acquedotto duale di servizio;
    • utilizzo di fonti e tecnologie energetiche alternative.

Articolo 199 Area strategica di intervento 3.9: Ex Scalo merci

1. La fascia lungo la ferrovia che a partire dalla stazione centrale arriva fino all'area ex Lebole ed al Centro Affari, comprendente anche l'area oggi denominata Baldaccio, un tempo occupata dalla Fornace Bisaccioni, è stata ed è tuttora oggetto di trasformazioni di rilievo, sia dal punto di vista funzionale che da quello delle modalità insediative e del tessuto viario.

2. Le trasformazioni compiute o in corso e l'occasione della dismissione dello Scalo merci, da trasferire nel nuovo centro Intermodale ad Indicatore, possono dare luogo ad una complessiva riconfigurazione di questa parte di città, dandole un ruolo significativo proprio per la posizione di collegamento tra spazi urbani di pregio; un progetto relativo a questo ambito esteso ha come obiettivo la riconnessione degli spazi centrali, dando loro un respiro più ampio di quello limitato al centro antico.

3. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla ridefinizione dell'area che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) intervento complessivo di riconfigurazione urbanistica che comporti un aumento massimo delle attuali quantità per nuova edificazione secondo i seguenti valori massimi:
  2. Slp = 35.000 mq. per funzioni direzionali, commerciali e turistico ricettive;
  3. Slp = 5.000 mq. per servizi di interesse comune;
  4. b) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area;
  5. c) individuazione di percorsi ciclabili e pedonali lungo l'asse che si ricollega da una parte alla Cittadella degli affari e dall'altra al centro antico;
  6. d) completamento della rete viaria principale in modo funzionale all'utilizzo parcheggio in struttura già realizzato.

4. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • prevedere la bonifica delle aree ferroviarie dimesse o da dismettere;
  • prevedere la verifica di possibili criticità idrogeologiche (discontinuità del reticolo idrografico, aree esondabili, aree di ristagno, ecc);
  • prevedere l'attenuazione dell'inquinamento (ambientale) lungo l'asse ferroviario mediante una fascia filtro di mitigazione ambientale;
  • prevedere che la realizzazione degli impianti verdi debba precedere gli interventi di trasformazione edilizia ed urbanistica;
  • prevedere la creazione e l'organizzazione di canali infrastrutturali valutando la possibilità di introdurre:
    • rete fognaria con separazione delle acque reflue dalle meteoriche;
    • acquedotto duale di servizio per le attività di servizio.

Articolo 200 (articolo stralciato)