Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Articolo 175 Disposizioni generali

1. Il Piano Strutturale individua, attraverso gli schemi direttori e le aree strategiche di intervento (A.S.I.), gli ambiti cui viene riconosciuto un ruolo strategico per la definizione degli obiettivi generali per il governo del territorio e che per le tematiche che presentano richiedono, nella definizione del Regolamento Urbanistico, uno sviluppo progettuale più approfondito e dettagliato.

2. Il Regolamento Urbanistico dovrà predisporre per ciascuna area strategica di intervento norme operative e prescrizioni corredate da rappresentazioni grafiche che stabiliscano

  • gli indirizzi progettuali
  • il principio insediativo
  • il disegno degli spazi pubblici o ad uso pubblico
  • le quantità
  • le tutele
  • le modalità d'attuazione

3. Gli schemi direttori che il Piano Strutturale individua sono:

  • S.D.1: la nuova tangenziale
  • S.D.2: la metropolitana urbana
  • S.D.3: la parkway
  • S.D.4: i parchi urbani

4. Il Regolamento Urbanistico introduce, se necessario, variazioni relative al perimetro delle aree problema ed individua, nell'ambito tematico di ciascuno schema direttore, ulteriori aree da sottoporre a progettazione di dettaglio.

5. L'attuazione delle previsioni del Piano Strutturale entro le singole Aree Strategiche di Intervento potrà avvenire solo attraverso Programmi complessi o Piani Attuativi.

6. Nella definizione degli interventi il Regolamento Urbanistico ed i successivi strumenti urbanistici attuativi, dovranno rispettare le tutele di cui al Titolo VI Invarianti Strutturali e Tutele strategiche.

7. I valori riferiti alle aree da destinarsi a servizi e attrezzature di interesse collettivo, eventualmente indicate per ciascuna delle Aree Strategiche di Intervento individuate dal Piano Strutturale e riportate negli articoli successivi, sono dei minimi inderogabili e vincolanti per il Regolamento Urbanistico.

8. I valori riferiti alle aree da destinarsi alla edificazione, eventualmente indicate per ciascuna delle Aree Strategiche di Intervento individuate dal Piano Strutturale e riportate negli articoli successivi, sono dei massimi inderogabili e vincolanti per il Regolamento Urbanistico.

Capo I SD1 Metropolitana urbana

Articolo 176 Schema direttore: la metropolitana urbana S.D.1

Lo schema direttore S.D.1 raccoglie le aree ritenute strategiche al miglioramento dell'attuale livello di equilibrio tra le diverse componenti della mobilità; all'incremento del livello di integrazione tra le modalità di sviluppo e gli investimenti in sistemi alternativi di trasporto pubblico; alla creazione di nuove opportunità abitative in grado di stabilire offerte residenziali diversificate in termini di funzioni, tipologie e costi; alla costituzione di un ambiente urbano favorevole ai pedoni ed a coloro che usufruiscono dei mezzi pubblici; contiene inoltre interventi finalizzati alla riduzione del rischio di esondazione ed alla messa in sicurezza delle aree urbanizzate.

Articolo 177 Schema direttore: la metropolitana urbana S.D.1

Lo schema direttore S.D.1 raccoglie le aree ritenute strategiche al miglioramento dell'attuale livello di equilibrio tra le diverse componenti della mobilità; all'incremento del livello di integrazione tra le modalità di sviluppo e gli investimenti in sistemi alternativi di trasporto pubblico; alla creazione di nuove opportunità abitative in grado di stabilire offerte residenziali diversificate in termini di funzioni, tipologie e costi; alla costituzione di un ambiente urbano favorevole ai pedoni ed a coloro che usufruiscono dei mezzi pubblici; contiene inoltre interventi finalizzati alla riduzione del rischio di esondazione ed alla messa in sicurezza delle aree urbanizzate.

Articolo 178 Area strategica di intervento 1.2: Nuovo quartiere Tucciarello

1. L'area è situata a nord del centro antico, tra la Tangenziale urbana, la via Setteponti e la Regionale Umbro-Casentinese ed è attraversata dalla linea ferroviaria Arezzo-Stia; si tratta di una zona inedificata pianeggiante e connotata da ampie visuali sia verso le colline che verso la città.

2. La prossimità al centro abbinata all'opportunità di usufruire di diverse forme di mobilità - in particolare della nuova rete di tramvia - insieme alle potenzialità di qualità ambientale del luogo rappresentano elementi cruciali per l'insediamento di un nuovo quartiere.

3. Il Regolamento Urbanistico dovrà prescrivere la redazione di un progetto complessivo per l'intera area finalizzato alla realizzazione di un nuovo quartiere residenziale con un'alta dotazione di servizi e di infrastrutture di supporto che garantiscano i seguenti indirizzi:

  1. a) nuova edificazione residenziale secondo i seguenti valori massimi:
    • Slp = 75.000 mq. per residenza
    • Slp = 32.000 mq per altre funzioni diverse dalla residenza
    • Sf = 9.800 mq. per attrezzature di interesse comune
    • S = 210.000 mq. a verde e parcheggi
  2. b) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area
  3. c) integrazione della residenza con spazi aperti a verde ed attrezzature sportive e con altre attività di tipo terziario e commerciale (comprese nelle quantità di cui alla lettera a), contribuendo alla realizzazione di un tessuto vario sia dal punto di vista morfo-tipologico sia funzionale.

4. Considerando che la Tangenziale Urbana svolge attualmente un ruolo di Direttrice d'interesse Regionale, nell'ottica di garantire prestazioni e funzionalità compatibili con l'attuale ruolo della stessa, fino alla realizzazione della Nuova Strada Regionale 71, per il tratto compreso tra San Zeno e Giovi, il Piano Strutturale condiziona la realizzazione degli interventi di cui sopra al rispetto delle seguenti prescrizioni:

  1. a) gli interventi saranno programmati in due fasi;
  2. b) la prima fase sarà quella relativa all'area tra la ferrovia e l'abitato ed avrà quale obiettivo la riqualificazione urbana del contesto ed il miglioramento del livello qualitativo dei servizi;
  3. c) l'attuazione della prima fase è subordinata alla realizzazione contestuale della Chiusura a nord (A.S.I. 3.6) ed allo studio trasportistico di cui al successivo comma 5; nella definizione del nuovo quartiere residenziale dovrà essere escluso qualsiasi accesso viario diretto sulla Tangenziale Urbana;
  4. d) l'attuazione della seconda fase, quella relativa all'area tra la ferrovia e la Tangenziale Urbana, sarà subordinata alla realizzazione della nuova Strada Regionale 71 per il tratto compreso tra San Zeno e Giovi.

5. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • creazione ed organizzazione delle reti infrastrutturali valutando la possibilità di introdurre:
    • rete fognante e separazione delle acque nere e bianche;
    • utilizzo di un acquedotto duale di servizio per le attività di gestione degli impianti a verde;
    • utilizzo di fonti e tecnologie energetiche alternative;
  • verifica di eventuali criticità ambientali legate all'Area strategica 1.1 (tramvia);
  • far precedere o rendere contestuali la realizzazione degli impianti verdi ed in particolare di quelli boscati;
  • predisposizione di un sistema di monitoraggio degli inquinamenti ambientali ed elettromagnetici;
  • raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti attraverso la realizzazione di un sistema di isole ecologiche;
  • realizzazione di uno studio trasportistico specifico sugli effetti indotti sul sistema della circolazione dalla realizzazione degli interventi previsti atto a dimostrare la compatibilità delle nuove previsioni insediative e dei conseguenti flussi di traffico al sistema complessivo della mobilità ed in particolare all'attuale ruolo della Strada Regionale 71 e della Tangenziale Urbana; lo studio dovrà essere riferito ai diversi scenari relazionati ai tempi di realizzazione della nuova Strada Regionale 71 (A.S.I. 2.1).

Articolo 179 Area strategica di intervento 1.3: Nuovo quartiere Cacciarelle

1. L'area è situata a nord del centro antico, tra la Tangenziale urbana, la via Setteponti e via Fiorentina ed è attraversata dalla linea ferroviaria Arezzo-Stia; come nel caso dell'Area strategica d'intervento 1.2, si tratta di una zona inedificata pianeggiante e connotata da ampie visuali sia verso le colline che verso la città.

2. La prossimità al centro abbinata all'opportunità di usufruire di diverse forme di mobilità - in particolare della nuova rete di tramvia - insieme alle potenzialità di qualità ambientale del luogo rappresentano elementi cruciali per l'insediamento di un nuovo quartiere.

3. Il Regolamento Urbanistico dovrà prescrivere la redazione di un progetto complessivo per l'intera area finalizzato alla realizzazione di un nuovo quartiere residenziale con un'alta dotazione di servizi e di infrastrutture di supporto che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) nuova edificazione residenziale secondo i seguenti valori massimi:
    • Slp = 29.700 mq. per residenza
    • Slp = 12.700 mq per altre funzioni diverse dalla residenza
    • Sf = 3.900 mq. per attrezzature di interesse comune
    • S = 85.000 mq. a verde e parcheggi
  2. b) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area;
  3. c) integrazione della residenza con spazi aperti a verde ed attrezzature sportive e con altre attività di tipo terziario e commerciale (comprese nelle quantità di cui alla lettera a), contribuendo alla realizzazione di un tessuto vario sia dal punto di vista morfo-tipologico sia funzionale.

4. Considerando che la Tangenziale Urbana svolge attualmente un ruolo di Direttrice d'interesse Regionale, nell'ottica di garantire prestazioni e funzionalità compatibili con l'attuale ruolo della stessa, fino alla realizzazione della Nuova Strada Regionale 71, per il tratto compreso tra San Zeno e Giovi, il Piano Strutturale condiziona la realizzazione degli interventi di cui sopra al rispetto delle seguenti prescrizioni:

  1. a) gli interventi saranno programmati in due fasi;
  2. b) la prima fase sarà quella relativa all'area ad est della ferrovia, ed avrà quale obiettivo la riqualificazione urbana del contesto ed il miglioramento del livello qualitativo dei servizi;
  3. c) l'attuazione della prima fase è subordinata alla realizzazione contestuale della Chiusura a nord (A.S.I. 3.6) ed allo studio trasportistico di cui al successivo comma 5; nella definizione del nuovo quartiere residenziale dovrà essere escluso qualsiasi accesso viario diretto sulla Tangenziale Urbana;
  4. d) l'attuazione della seconda fase, quella relativa all'area tra la ferrovia e la Tangenziale Urbana, sarà subordinata alla realizzazione della nuova Strada Regionale 71 per il tratto compreso tra San Zeno e Giovi.

5. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • creazione ed organizzazione delle reti infrastrutturali valutando la possibilità di introdurre:
    • rete fognante e separazione delle acque nere e bianche;
    • utilizzo di un acquedotto duale di servizio per le attività di gestione degli impianti a verde;
    • utilizzo di fonti e tecnologie energetiche alternative;
  • verifica di eventuali criticità ambientali legate all'Area strategica 1.1 (tramvia);
  • far precedere o rendere contestuali la realizzazione degli impianti verdi ed in particolare di quelli boscati;
  • predisposizione di un sistema di monitoraggio degli inquinamenti ambientali ed elettromagnetici;
  • raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti attraverso la realizzazione di un sistema di isole ecologiche;
  • realizzazione di uno studio trasportistico specifico sugli effetti indotti sul sistema della circolazione dalla realizzazione degli interventi previsti atto a dimostrare la compatibilità delle nuove previsioni insediative e dei conseguenti flussi di traffico al sistema complessivo della mobilità ed in particolare all'attuale ruolo della Strada Regionale 71 e della Tangenziale Urbana; lo studio dovrà essere riferito ai diversi scenari relazionati ai tempi di realizzazione della nuova Strada Regionale 71 (A.S.I. 2.1).

Articolo 180 (articolo stralciato)

Articolo 181 (articolo stralciato)

Articolo 182 Area strategica di intervento 1.4: Canale diversore

1. Le condizioni di rischio di esondazione ai danni di una consistente parte del tessuto urbano consolidato di Arezzo nell'ipotesi del verificarsi di eventi di rilievo sono ritenute alte; la capacità di assorbire flussi straordinari del reticolo idrografico nell'area urbanizzata infatti risulta compromessa dalla situazione degli alvei ed in particolare di quello del torrente Castro che scorre in interrato in corrispondenza del centro antico con una sezione insufficiente; per anni, fra l'altro, il tratto coperto è stato utilizzato per lo scarico diretto delle fogne con conseguenti effetti di degrado.

2. Tale situazione richiede la predisposizione di misure e di opere atte alla riduzione del rischio, sia promuovendo normative in grado di contrastare i fattori che lo causano, quale l'eccessiva impermeabilizzazione dei suoli o la mancanza di manutenzione ed i restringimenti della rete scolante, sia prevedendo interventi specificamente mirati al ripristino dell'efficacia del sistema.

3. Tra questi ultimi è da programmare la realizzazione di un tracciato alternativo per l'alveo del Castro i deflussi del quale, insieme a quelli del suo affluente Bicchieraia, verrebbero convogliati nel torrente Vingone, opportunamente adeguato e ricalibrato. Dagli studi specifici effettuati da esperti nel settore idraulico si desume infatti che interventi parziali quali la costruzione di casse di laminazione o il solo adeguamento in sezione dell'alveo esistente non sarebbero in grado di risolvere il problema che, per la sua complessità, impone un'operazione più ampia ed articolata.

4. Secondo il progetto per il quale è stato redatto lo studio di fattibilità, la deviazione del Castro ipotizzata inizierebbe appena a monte della Marchionna e terminerebbe a monte dell'attraversamento della linea ferroviaria da parte del Vingone in zona Belvedere.

5. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare interventi finalizzati al miglioramento dell'efficienza della rete idrica superficiale ed alla messa in sicurezza delle aree urbanizzate che garantiscano i seguenti indirizzi:

  1. a) realizzazione di un nuovo alveo del torrente Castro ed adeguamento di quello del Vingone secondo criteri di rinaturalizzazione e di riqualificazione ambientale;
  2. b) realizzazione di una sorta di parco fluviale lineare lungo le sponde del nuovo tracciato
  3. c) costruzione di nuove opere di attraversamento stradale tali da non impedire il deflusso delle acque.

6. L'attuazione di tali interventi è vincolata alla redazione di uno studio idraulico specifico che garantisca i criteri stabiliti dalle presenti norme e da uno Studio di valutazione di impatto ambientale.

Capo II Tangenziale

Articolo 183 Schema direttore: la tangenziale S.D.2

1. Lo schema direttore S.D.2 raccoglie le aree ritenute strategiche per il miglioramento del sistema infrastrutturale e la riduzione dei grossi flussi di traffico sulla città, realizzando un'alternativa all'attraversamento indiscriminato della città in senso sud-nord, accrescendo il livello di interscambio tra le diverse modalità di trasporto delle merci e potenziando l'attuale livello di offerta di aree produttive.

Articolo 184 Area Strategica di Intervento 2.1: Nuova Strada Regionale 71

1. Il traffico di attraversamento e di collegamento tra parti distanti del territorio comunale comporta l'uso improprio della rete viaria urbana e pesanti effetti di congestione.

2. Il nuovo tracciato della Regionale prevede un percorso esterno alle aree centrali, caratterizzato da un numero limitato di intersezioni, in grado di rendere maggiormente scorrevole il traffico e di distribuirlo correttamente, alleggerendo allo stesso tempo gli effetti negativi ai danni delle zone abitate, sia per residenza che per permanenza nel luogo di lavoro.

3. In relazione al tracciato della variante alla SR. 71 nel tratto Ripa di Quarata sono al vaglio diverse ipotesi, nell'ambito di un lavoro di concertazione tra Amministrazione Comunale e Amministrazione Provinciale. Tale tracciato è individuato nella tavola C.6b Sistemi, sottosistemi ed ambiti funzionali: sistema della mobilità del Piano Strutturale con segni grafici che costituiranno un riferimento per le successive fasi di approfondimento del progetto infrastrutturale nel corso del quale saranno verificati la coerenza con gli obiettivi assunti dall'Amministrazione e con i requisiti ed i vincoli individuati dal Piano Strutturale, in particolare per quanto concerne il rapporto con gli specifici contesti, individuando le soluzioni migliori per evitare problematiche di compatibilità ambientale, paesaggistica e sociale.

4. Nelle parti di territorio comprese all'interno dell'areale previsto dal Ptc della Provincia di Arezzo come limite entro il quale verrà individuato, con le procedure di cui sopra, il tracciato relativo al tratto tra Indicatore e Campoluci, corrispondente al lotto 3 della variante esterna di Arezzo della SR. 71, il Regolamento Urbanistico potrà disporre interventi di nuova edificazione e/o di sostituzione e/o ristrutturazione urbanistica solo nel caso in cui sia stato individuato il tracciato definitivo nel tratto di Ripa di Quarata con le procedure riportate al precedente comma 3; tale condizionamento dovrà essere esteso anche al caso in cui gli interventi di cui sopra siano conseguenti l'approvazione di Piani Aziendali di Miglioramento Agricolo Ambientale.

5. Nell'ambito delle competenze comunali per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • interventi di compensazione ambientale lungo l'asse stradale;
  • interventi di mitigazione ambientale, per attenuare l'inquinamento (acustico, atmosferico) legato al traffico, mediante una fascia filtro;
  • raccolta e chiarificazione delle acque di dilavamento in apposite canalette o vasche (prime piogge).

Articolo 185 Area Strategica di Intervento 2.2: Nuova zona industriale di Indicatore

1. La individuazione della attrezzatura dell'Interporto (Area strategica 2.4) in corrispondenza di uno degli snodi del nuovo tracciato della Regionale 71 offre l'opportunità di definire un nuovo insediamento a carattere produttivo connotato da alti livelli di accessibilità.

2. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla realizzazione di una nuova area produttiva che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) nuova edificazione a destinazione produttiva secondo i seguenti valori massimi:
    • Sc = 145.000 mq. (la parte di edificazione destinata al terziario e al commercio ammessa sarà limitata agli spazi direttamente connessi alle attività industriali ed artigianali da insediare;spazi espositivi, uffici)
    • S = 52.800 mq. per spazi pubblici, attività collettive, parcheggi e verde;
  2. b) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area; in particolare si dovranno predisporre adeguate fasce e barriere verdi all'interno ed ai margini dell'area, tali da assicurare un congruo livello di filtro, di compensazione e di riduzione dell'impatto ambientale e visivo;
  3. c) l'accesso all'area sarà localizzato lungo il tracciato che raccorda la nuova Regionale 71 alla Statale del Valdarno (SS 69), in modo da impedire l'attraversamento dei nuclei di Pratantico e di Indicatore.

3. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • bonifica delle aree industriali da dismettere;
  • creazione ed organizzazione di canali infrastrutturali valutando la possibilità di introdurre:
    • rete fognaria con separazione delle acque reflue dalle meteoriche;
    • utilizzo di un acquedotto duale di servizio per le attività produttive;
    • creazione di sistemi di raccolta e depurazione delle acque di prima pioggia;
    • rete energetica privilegiando l'utilizzo di tecnologie innovative.
  • predisposizione di un sistema di monitoraggio degli inquinamenti ambientali ed elettromagnetici;
  • raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti attraverso la realizzazione di un sistema di isole ecologiche;
  • realizzazione di una fascia verde di compensazione e mitigazione ambientale di filtro tra le infrastrutture viarie-ferroviarie e le aree industriali e tra le aree industriali e i quartieri residenziali, al fine di attenuare gli impatti prodotti sull'ambiente.

4. L'intervento in quest'area è condizionato e vincolato all'attuazione del tratto della nuova Regionale 71 (Area strategica d'intervento 2.1) tra Quarata e Chiani/Battifolle e del progetto della Variante Pratantico-Indicatore (Area strategica d'intervento 2.5).

Articolo 186 Area Strategica di Intervento 2.3: Nuova zona industriale di San Zeno

1. L'area di San Zeno, insieme a quella di Pescaiola nella quale però sta via via assumendo maggiore peso la componente terziaria e commerciale, rappresenta il polo produttivo più significativo nel territorio di Arezzo.

2. Il consolidamento di questo ruolo risulta ulteriormente favorito dal rafforzamento del sistema della mobilità sia sulla direttrice est-ovest - completamento della Due Mari - che nord-sud - nuova Regionale 71 -; l'area industriale esistente ed il nuovo insediamento previsto dispongono quindi di alti livelli di accessibilità.

3. In considerazione delle differenti caratteristiche morfologiche delle due aree - ad est e ad ovest della Direttissima Firenze-Roma -si prevede che quella tra la linea ferroviaria e il Canale Maestro della Chiana sia prevalentemente destinata all'insediamento di attrezzature tecnologiche o di attività ad esse assimilabili e di attività particolari;

4. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla realizzazione di una nuova area produttiva che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) nuova edificazione a destinazione produttiva secondo i seguenti valori massimi:
    • Sc = 22.820 mq. per l'area ovest (la parte di edificazione destinata al terziario e al commercio ammessa sarà limitata agli spazi direttamente connessi alle attività industriali ed artigianali da insediare;spazi espositivi, uffici)
    • S = 32.600 mq. per spazi pubblici, attività collettive, parcheggi e verde;
  2. b) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per le aree di nuova urbanizzazione e per gli insediamenti esistenti; in particolare si dovranno predisporre adeguate fasce e barriere verdi all'interno ed ai margini dell'area, tali da assicurare un congruo livello di filtro e di riduzione dell'impatto ambientale e visivo e garantire la tutela del reticolo dei corsi d'acqua esistenti;
  3. c) riqualificazione del sistema di accesso lungo la Statale 73 Senese-Aretina.
  4. d) predisposizione di una fascia di inedificabilità almeno della profondità di 100 mt. misurata a partire dal piede inferiore del canale Maestro della Chiana ed all'interno della quale prevedere la realizzazione di elementi di ritenzione temporanea delle acque meteoriche quali ad esempio vasche ad hoc, aree a verde ribassate, od altro accorgimento idoneo, utili al corretto smaltimento delle acque meteoriche provenienti dai manti di copertura degli edifici e dalle altre superfici totalmente impermeabilizzate o semipermeabili di nuova realizzazione.

5. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • bonifica delle aree industriali da dismettere;
  • creazione ed organizzazione di canali infrastrutturali valutando la possibilità di introdurre:
    • rete fognaria con separazione delle acque reflue dalle meteoriche;
    • utilizzo di un acquedotto duale di servizio per le attività produttive;
    • creazione di sistemi di raccolta e depurazione delle acque di prima pioggia;
    • rete energetica privilegiando l'utilizzo di tecnologie innovative.
  • predisposizione di un sistema di monitoraggio degli inquinamenti ambientali ed elettromagnetici;
  • raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti attraverso la realizzazione di un sistema di isole ecologiche;
  • realizzazione di una fascia verde di compensazione e mitigazione ambientale di filtro tra le infrastrutture viarie-ferroviarie e le aree industriali e tra le aree industriali e i quartieri residenziali, al fine di attenuare gli impatti prodotti sull'ambiente.

6. L'intervento in quest'area è condizionato e vincolato all'attuazione del progetto della nuova Regionale 71 (Area strategica 2.1) nel tratto da San Zeno - svincolo sulla Due mari - a Le Poggiola - svincolo sul Raccordo Autostradale.

Articolo 187 Area Strategica di Intervento 2.4: Interporto

1. L'individuazione di un molo intermodale nell'area aretina - programmato a livello territoriale e già previsto nella pianificazione urbanistica vigente a livello comunale - trova riscontro nella previsione della nuova Regionale 71, andando a collocarsi in corrispondenza di uno degli snodi del nuovo tracciato.

2. L'area interessata dall'intervento, per il quale è già stato redatto il Piano Particolareggiato, è di 284.000 mq.; la realizzazione di questo intervento comporta la rilocalizzazione dello Scalo Merci attualmente situato nell'area centrale accanto alla stazione.

3. Nella nuova area di Indicatore saranno realizzate opere ferroviarie e stradali, spazi coperti e piazzali per lo stoccaggio e lo smistamento, edifici di supporto e servizi.

4. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla realizzazione di una nuova infrastruttura che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) nuova edificazione secondo i seguenti valori massimi:
    • Sc = 63.300 mq. (con destinazione d'uso prevalente ad attività di supporto legate alla movimentazione delle merci e all'interscambio modale; destinazioni d'uso complementari per attività logistiche di distribuzione e commercio all'ingrosso, per servizi (ufficio postale, sportelli bancari) e altro (esercizi pubblici, ricettivo);
  2. b) verde pubblico attrezzato e di compensazione secondo il valore minimo di 18.000 mq.

5. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • redazione di un valutazione di congruità paesistica-ambientale dell'intervento;
  • realizzazione di aree verdi, boscate e non, con specchi d'acqua di mitigazione e compensazione ambientale, finalizzate ad attenuare gli impatti prodotti sull'ambiente da estese aree pavimentate;
  • creazione di un sistema di raccolta e depurazione delle acque di prima pioggia e di restituzione nel terreno o in un corso ad avvenuta depurazione;
  • mantenimento o realizzazione del reticolo di raccolta e drenaggio delle acque superficiali.
  • creazione ed organizzazione di canali infrastrutturali valutando la possibilità di introdurre:
    • rete fognaria con separazione delle acque reflue dalle meteoriche;
    • utilizzo di un acquedotto duale per gestione del servizio idrico di tipo produttivo e per gli impianti a verde;
    • utilizzo di fonti e tecnologie energetiche innovative;

6. L'intervento in quest'area è condizionato e vincolato alla attuazione del progetto della Variante Pratantico-Indicatore (Area strategica 2.5) ed all'allacciamento alla ferrovia lenta Roma-Chiusi-Firenze.

Articolo 188 Area Strategica di Intervento 2.5: Variante Pratantico-Indicatore

1. Il collegamento con la viabilità radiale della nuova Regionale 71 - in corrispondenza delle frazioni nella parte nord - prevede il progetto di nuove strade completamente esterne ai centri abitati, tali da risolvere il problema oggi esistente dell'attraversamento di questi centri; ciò permetterà il recupero e la riqualificazione di spazi centrali per le funzioni residenziali e per quelle ad esse complementari.

2. Attraverso la nuova viabilità potranno essere anche superate le intersezioni a raso con la rete ferroviaria esistente, attenuando così la formazione di code di mezzi all'interno del centro abitato.

3. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla realizzazione di una nuova viabilità che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) verso Pratantico il raccordo riutilizza in un primo tratto la Strada Provinciale di Pescaiola esistente per poi proseguire come strada di nuova realizzazione che supera la linea ferroviaria e si ricollega alla SS 69 appena ad ovest della Chiana;
  2. b) verso Indicatore il nuovo tracciato si immette sulla Statale 69 in prossimità dell'insediamento produttivo esistente;
  3. c) lungo il nuovo tracciato, verso i centri abitati, saranno predisposte fasce verdi di compensazione.
  4. d) Salvaguardare l'integrità e la continuità dell'area industriale con l'interporto.

4. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • interventi di compensazione ambientale lungo o in prossimità dell'asse stradale;
  • interventi di mitigazione ambientale, per attenuare l'inquinamento (acustico, atmosferico) legato al traffico, mediante una fascia verde di filtro;
  • mantenimento o realizzazione del reticolo di raccolta e drenaggio delle acque di superficiali.

Articolo 189 Area Strategica di Intervento 2.6: Variante Quarata

1. Il collegamento con la viabilità radiale della nuova Regionale 71 - in corrispondenza delle frazioni nella parte nord - prevede il progetto di nuove strade completamente esterne ai centri abitati, tali da risolvere il problema oggi esistente dell'attraversamento di questi centri; ciò permetterà il recupero e la riqualificazione di spazi centrali per le funzioni residenziali e per quelle ad esse complementari.

2. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla realizzazione di una nuova viabilità che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) collegamento con la Provinciale Setteponti ad ovest appena a valle della esistente zona produttiva e ad est oltre Case Nuove, in corrispondenza del Parco delle Cave;
  2. b) lungo il nuovo tracciato, verso i centri abitati, saranno predisposte fasce verdi di compensazione.

3. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • interventi di compensazione ambientale lungo o in prossimità dell'asse stradale;
  • interventi di mitigazione ambientale, per attenuare l'inquinamento (acustico, atmosferico) legato al traffico, mediante una fascia verde di filtro;
  • mantenimento o realizzazione del reticolo di raccolta e drenaggio delle acque di superficiali.

Capo III SD3 Parkway

Articolo 190 Schema direttore: la Parkway S.D.3

1. Lo schema direttore S.D.3 raccoglie le aree ritenute strategiche per il miglioramento e la riqualificazione del livello di accessibilità al centro urbano e conseguentemente del potenziamento del livello di fruibilità dei servizi, delle attrezzature e delle strutture culturali, anche in relazione ad uno sviluppo equilibrato dell'economia turistica.

Articolo 191 Area strategica di intervento 3.1: Potenziamento raccordo autostradale

1. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla ristrutturazione della viabilità esistente che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) raddoppio della carreggiata esistente ed adeguamento della sezione;
  2. b) ridisegno di alcune intersezioni in modo da dare riconoscibilità al percorso principale ed a quelli secondari e da facilitare la percorrenza e l'accesso alle aree che vi si affacciano.

2. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • individuazione di un corridoio di valutazione e intervento relativo all'asse stradale;
  • redazione di una valutazione di congruità paesistica- ambientale dell'intervento;
  • creazione di un canale infrastrutturale;
  • creazione di un reticolo di drenaggio delle acque superficiali e piovane, in particolare per i luoghi dove si verificano fenomeni di ristagno;
  • interventi di mitigazione ambientale, per attenuare l'inquinamento ambientale legato al traffico;
  • creazione di un sistema di raccolta e depurazione delle acque di prima pioggia e di restituzione nel terreno o in un corso ad avvenuta depurazione.
  • individuazione di provvedimenti per la corretta regolamentazione della circolazione atti ad evitare nella fase intermedia di realizzazione della infrastruttura di caricare impropriamente le viabilità secondaria esistente.

Articolo 192 Area strategica di intervento 3.2: Nuovo percorso turistico

1. La rete viaria nel territorio di Arezzo deve essere migliorata dal punto di vista dell'efficienza delle infrastrutture, della gerarchizzazione dei percorsi e della chiarezza di lettura del suo funzionamento; si deve però anche valorizzare la percezione del contesto; questo assume particolare importanza per l'attrattività turistica: l'approdo alla città antica da sud, per le visuali panoramiche che offre e per la sequenza cronologicamente rilevante di tessuti edificati che attraversa, costituisce un percorso alternativo molto interessante per chi visita Arezzo e quindi da privilegiare.

2. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla definizione di un percorso di ingresso alla città che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) riqualificazione di alcuni tratti della viabilità esistente di via Chiarini e di via Romana;
  2. b) realizzazione di un nuovo tratto da via Chiarini a via Romana per evitare l'attraversamento degli insediamenti residenziali di Tortaia in prossimità del Fissatone;
  3. c) miglioramento delle intersezioni e della segnaletica in modo da agevolare la lettura dei percorsi.

3. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • creazione di un canale infrastrutturale;
  • messa a dimora di nuovi impianti vegetazionali, in particolare quelli arborei e arbustivi, lungo il nuovo percorso turistico, seguiendo le trame delle siepi che costituiscono gli elementi ordinatori del paesaggio agrario circostante;
  • creazione di un reticolo di drenaggio delle acque superficiali e piovane, in particolare per i luoghi dove si verificano fenomeni di ristagno;
  • interventi di mitigazione ambientale, per attenuare l'inquinamento ambientale legato al traffico veicolare;
  • creazione di percorsi protetti e/o specialistici, piste ciclo-pedonali;
  • creazione di un sistema di raccolta e depurazione delle acque di prima pioggia e di restituzione nel terreno o in un corso ad avvenuta depurazione.

Articolo 193 Area strategica di intervento 3.3: Cittadella degli affari

1. L'area posta in corrispondenza della confluenza del raccordo autostradale con la tangenziale urbana, verso Pescaiola, costituisce in parte già oggi luogo di insediamento di funzioni pregiate ed attrattore a scala sovracomunale; l'elemento principale è rappresentato dal Centro Affari.

2. Il potenziamento del ruolo assolutamente centrale di quest'area è favorito dalla posizione strategica sia rispetto al territorio vasto, sia rispetto all'ambito strettamente urbano del capoluogo

3. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato al consolidamento del ruolo centrale dell'area che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) riconfigurazione urbanistica dell'intera area a comparto misto, con presenza di funzioni commerciali, terziarie, ricettive e di servizio che possa prevedere anche l'ampliamento dell'attuale Centro Affari;
  2. b) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area;
  3. c) privilegiare la fruizione pedonale degli spazi;
  4. d) agevolazione dell'accessibilità dall'esterno - mezzi privati provenienti soprattutto dal raccordo autostradale - con un adeguato disegno degli ingressi e con la dotazione di parcheggi e potenziamento del trasporto pubblico da e verso l'area urbana del centro storico e del suo immediato intorno;
  5. e) incremento complessivo delle quantità esistenti secondo i seguenti parametri:
    • Slp = 30.000 mq. per destinazioni commerciali, terziarie e ricettive, RESIDENZIALI, incluso l'eventuale ampliamento del centro affari;
    • Sf = 5.000 per destinazione a servizi di interesse comune.
  6. f) potrà essere valutata anche l'opportunità di mantenere una parte dei volumi esistenti a destinazione d'uso produttiva;

4. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • riduzione al minimo delle superfici impermeabili (parcheggi e collegamenti stradali) a favore di quelle permeabili (aree a verde, percorsi non asfaltati, ecc);
  • realizzazione degli impianti verdi che dovrà precedere od essere contestuale agli interventi di nuova edificazione e ampliamento.
  • creazione ed organizzazione di canali infrastrutturali valutando la possibilità di introdurre:
    • rete fognaria con la separazione delle acque reflue dalle meteoriche;
    • acquedotto duale per gestione del servizio idrico di tipo produttivo e per gli impianti a verde;
    • utilizzo di tecniche e tecnologie ecocompatibili che inoltre consentano il risparmio energetico.

5. L'area strategica potrà essere attuata anche per fasi distinte ma rimane comunque condizionata alla attuazione coordinata degli interventi di risoluzione delle problematiche viabilistiche presenti, da attuarsi attraverso la predisposizione preliminare di un progetto di riconfigurazione funzionale e morfologica dell'assetto stradale riguardante la sede viaria, le intersezioni e il sistema dei parcheggi che dovrà essere verificato secondo adeguati standard dimensionali e quantitativi.

Articolo 194 Area strategica di intervento 3.4: Riqualificazione tangenziale urbana

1. La tangenziale - originariamente pensata come elemento fortemente riconoscibile - ha subito nel tempo interventi parziali che la fanno oggi difficilmente percepire come percorso definito e chiaro; l'aumento del traffico a carico dell'infrastruttura, poi, ben superiore evidentemente alla capacità soprattutto a causa della presenza di una forte componente di flusso di attraversamento di mezzi pesanti, ne ha snaturato il ruolo.

2. Nella prospettiva della realizzazione della nuova Regionale 71 si rende possibile la riqualificazione complessiva della tangenziale come percorso realmente urbano, programmando una serie di interventi coordinati, piuttosto che operazioni volte a risolvere di volta in volta i problemi per singola intersezione.

3. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla ristrutturazione della viabilità esistente che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) raddoppio della carreggiata esistente nei tratti da completare;
  2. b) ridisegno della sezione e delle intersezioni secondo un progetto unitario in modo da dare riconoscibilità al percorso e da renderlo meglio fruibile.

4. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • individuazione di un corridoio di valutazione e intervento relativo all'asse stradale;
  • redazione di una valutazione di congruità paesistica- ambientale dell'intervento;
  • interventi di mitigazione ambientale, per attenuare l'inquinamento ambientale legato al traffico;
  • creazione di un sistema di raccolta e depurazione delle acque di prima pioggia e di restituzione nel terreno o in un corso ad avvenuta depurazione;
  • creazione di un reticolo di drenaggio delle acque superficiali e piovane, in particolare per i luoghi dove si verificano fenomeni di ristagno.

Articolo 195 Area strategica di intervento 3.5: Variante Ceciliano

1. Il traffico anche e soprattutto di mezzi pesanti diretti e provenienti da nord, nella zona del Casentino, causa problemi rilevanti nell'attraversamento del centro abitato di Ceciliano (nella parte in basso).

2. La nuova strada è completamente esterna all'abitato ma prevede più intersezioni a raso che distribuiscono i flussi destinati all'area di Ceciliano selezionando in particolare quelli interessati alla zona artigianale e commerciale; ciò permette il recupero e la riqualificazione degli spazi centrali per le funzioni residenziali e per quelle ad esse complementari.

3. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinar un intervento finalizzato alla realizzazione di una nuova viabilità che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) il nuovo tracciato si diparte dall'attuale Regionale in corrispondenza dell'innesto della tangenziale urbana (razionalizzazione delle intersezioni) e vi si reimmette a nord di Ceciliano;
  2. b) la variante prevede un solo punto di intersezione intermedio che collega la viabilità principale alla strada a servizio dell'ambito che comprende Puglia e Tregozzano - ed alla zona artigianale e commerciale di Ceciliano
  3. d) lungo il nuovo tracciato, verso i centri abitati, saranno predisposte fasce verdi di compensazione.

4. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • individuazione di un corridoio di valutazione e intervento relativo all'asse stradale;
  • redazione di una valutazione di congruità paesistica- ambientale dell'intervento;
  • interventi di compensazione ambientale lungo l'asse stradale;
  • messa a dimora di nuovi impianti vegetazionali lungo il nuovo percorso;
  • interventi di mitigazione ambientale, per attenuare l'inquinamento ambientale legato al traffico;
  • creazione di un reticolo di drenaggio delle acque superficiali e piovane, in particolare per i luoghi dove si verificano fenomeni di ristagno.

Articolo 196 Area strategica di intervento 3.6: Chiusura nord

1. L'ipotesi di un completamento dell'anello tangenziale intorno alla città, più volte avanzata, nasce da una interpretazione quantitativa tendente a risolvere il problema del traffico secondo semplici schemi di distribuzione isotropa che poco tengono conto della morfologia e dei caratteri del territorio; le dimensioni e la tipologia dei flussi di traffico tra i quadranti nord-ovest e nord-est del centro di Arezzo, del resto, non sono paragonabili a quelle che interessano la piana e l'area vasta, anche se sono oggi impropriamente sostenute da tracciati di caratteristiche di strada locale quale via Tarlati.

2. L'ambito agricolo a nord del centro antico rappresenta un ambito di grandissimo valore paesistico da preservare; il collegamento a nord, pertanto, deve essere progettato come viale urbano - non come arteria di scorrimento -, attraverso interventi attentamente commisurati al contesto delicato nel quale si inseriscono ed equilibrati dal punto di vista delle risorse da mobilitare.

3. Il Regolamento Urbanistico verificherà la fattibilità dell'intervento anche attraverso una valutazione degli effetti ambientali che tenga conto degli aspetti naturali del paesaggio, della salvaguardia delle libere visuali in corrispondenza dell'acquedotto vasariano e dei caratteri morfologici dei siti di rilevante interesse storico - artistico sul versante a monte della via Francesco Redi.

4. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla realizzazione di una nuova viabilità che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) il nuovo tracciato si diparte dalla via Setteponti a valle del nuovo quartiere Tucciarello in località Crocefisso delle Forche e si sviluppa il più possibile a ridosso del lato nord-est del centro antico di Arezzo, costeggiando il Villaggio Oriente e riconnettendosi a via Redi in corrispondenza di Villa Severi; tramite l'adeguamento in sezione di strade esistenti (via San Fabiano, via Gregorio, viale Sanzio, via Leonardo da Vinci), poi, il percorso si ricollega alla tangenziale urbana;
  2. b) le caratteristiche della sezione stradale e delle intersezioni saranno di tipo urbano, ad una carreggiata con una corsia per senso di marcia ed incroci a raso, eventualmente costituiti da rotatorie;
  3. c) lungo il nuovo tracciato potranno essere previste alberature, mantenendo però le aperture visuali e panoramiche verso la campagna.

5. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • individuazione di un corridoio di valutazione e intervento relativo all'asse stradale;
  • redazione di una valutazione di congruità paesistica- ambientale dell'intervento;
  • messa a dimora di nuovi impianti vegetazionali lungo il nuovo percorso;
  • interventi di compensazione ambientale lungo l'asse stradale;
  • interventi di mitigazione ambientale, per attenuare l'inquinamento ambientale legato al traffico;
  • creazione di un reticolo di drenaggio delle acque superficiali e piovane, in particolare per i luoghi dove si verificano fenomeni di ristagno.

Articolo 197 Area strategica di intervento 3.7: La Catona

1. L'area interessata dall'intervento è compresa tra la Regionale Umbro-Casentinese, via Tarlati, la strada della Catona ed il nuovo tracciato della chiusura a nord (Area strategica 3.6); si tratta di un contesto posto in prossimità del centro antico di Arezzo nel quale l'edificazione si è sviluppata linearmente ma in maniera discontinua. Una densificazione dell'edificazione esistente, secondo principi insediativi che non ne snaturino il rapporto con lo spazio aperto e non compromettano la percezione della campagna, introduce il tema della ridefinizione del margine urbano.

2. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla realizzazione di un nuovo quartiere residenziale che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) nuova edificazione secondo i seguenti valori massimi:
    • Slp = 23.850 mq. residenza (altre funzioni nella misura massima del 20%)
    • Sf = 2.500 mq. per attrezzature di interesse comune
    • S = 48.000 mq. a verde e parcheggi
  2. b) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo
  3. c) integrazione della residenza con spazi aperti a verde ed attrezzature sportive e con altre attività di tipo terziario e commerciale, contribuendo alla realizzazione di un tessuto vario sia dal punto di vista morfo-tipologico sia funzionale.

3. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • ridurre al minimo lle superfici impermeabili (parcheggi e collegamenti stradali) a favore di quelle permeabili (aree a verde, percorsi non asfaltati, ecc);
  • far precedere o rendere contestuali la realizzazione degli impianti verdi ed in particolare di quelli boscati;
  • prevedere la raccolta differenziata e lo smaltimento dei rifiuti attraverso la realizzazione di un sistema di isole ecologiche;
  • creazione ed organizzazione delle reti infrastrutturali valutando la possibilità di introdurre:
    • rete fognante e separazione delle acque nere e bianche;
    • utilizzo di un acquedotto duale di servizio per le attività di gestione degli impianti a verde;
    • utilizzo di fonti e tecnologie energetiche alternative.

Articolo 198 Area strategica di intervento 3.8: Area ex caserme

1. La dismissione delle Caserme offre l'opportunità di recuperare alla fruizione urbana una parte di città non permeabile ed anzi caratterizzata dalla chiusura (prima come convento, poi come caserma militare); allo stesso tempo la sua collocazione, proprio al margine tra la città antica medievale e quella ottocentesca, dà occasione di aumentare la dotazione di attrezzature di interesse collettivo, garantendone l'accessibilità.

2. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla trasformazione dell'area in dismissione che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) nuova edificazione secondo i seguenti valori massimi:
    • Slp = 16.000 mq. per destinazioni residenziali e terziarie (alloggi, uffici, negozi)
    • Slp = 7.500 mq. per attrezzature pubbliche (auditorium, biblioteca, servizi collettivi)
  2. b) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area con particolare attenzione all'integrazione con la rete dei percorsi del centro antico; dovrà essere privilegiata la percorribilità pedonale e l'individuazione di spazi dello stare.

3. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • ridurre al minimo le superfici impermeabili (parcheggi e collegamenti stradali) a favore di quelle permeabili (aree a verde, percorsi non asfaltati, ecc);
  • creazione ed organizzazione delle reti infrastrutturali valutando la possibilità di introdurre:
    • rete fognante e separazione delle acque nere e bianche;
    • utilizzo di un acquedotto duale di servizio;
    • utilizzo di fonti e tecnologie energetiche alternative.

Articolo 199 Area strategica di intervento 3.9: Ex Scalo merci

1. La fascia lungo la ferrovia che a partire dalla stazione centrale arriva fino all'area ex Lebole ed al Centro Affari, comprendente anche l'area oggi denominata Baldaccio, un tempo occupata dalla Fornace Bisaccioni, è stata ed è tuttora oggetto di trasformazioni di rilievo, sia dal punto di vista funzionale che da quello delle modalità insediative e del tessuto viario.

2. Le trasformazioni compiute o in corso e l'occasione della dismissione dello Scalo merci, da trasferire nel nuovo centro Intermodale ad Indicatore, possono dare luogo ad una complessiva riconfigurazione di questa parte di città, dandole un ruolo significativo proprio per la posizione di collegamento tra spazi urbani di pregio; un progetto relativo a questo ambito esteso ha come obiettivo la riconnessione degli spazi centrali, dando loro un respiro più ampio di quello limitato al centro antico.

3. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla ridefinizione dell'area che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) intervento complessivo di riconfigurazione urbanistica che comporti un aumento massimo delle attuali quantità per nuova edificazione secondo i seguenti valori massimi:
  2. Slp = 35.000 mq. per funzioni direzionali, commerciali e turistico ricettive;
  3. Slp = 5.000 mq. per servizi di interesse comune;
  4. b) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area;
  5. c) individuazione di percorsi ciclabili e pedonali lungo l'asse che si ricollega da una parte alla Cittadella degli affari e dall'altra al centro antico;
  6. d) completamento della rete viaria principale in modo funzionale all'utilizzo parcheggio in struttura già realizzato.

4. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • prevedere la bonifica delle aree ferroviarie dimesse o da dismettere;
  • prevedere la verifica di possibili criticità idrogeologiche (discontinuità del reticolo idrografico, aree esondabili, aree di ristagno, ecc);
  • prevedere l'attenuazione dell'inquinamento (ambientale) lungo l'asse ferroviario mediante una fascia filtro di mitigazione ambientale;
  • prevedere che la realizzazione degli impianti verdi debba precedere gli interventi di trasformazione edilizia ed urbanistica;
  • prevedere la creazione e l'organizzazione di canali infrastrutturali valutando la possibilità di introdurre:
    • rete fognaria con separazione delle acque reflue dalle meteoriche;
    • acquedotto duale di servizio per le attività di servizio.

Articolo 200 (articolo stralciato)

Capo IV SD4 Parchi urbani

Articolo 201 Schema direttore: Parchi urbani S.D.4

1. Lo schema direttore S.D.4 raccoglie le aree ritenute strategiche per il potenziamento ed il miglioramento del sistema dei parchi e delle attrezzature collettive per lo sport ed il tempo libero e finalizzate all'incremento del livello di fruibilità dei contesti naturalistici e della loro integrazione con le attrezzature di carattere più urbano.

Articolo 202 Area strategica di intervento 4.1: Parco Fluviale chiusa dei Monaci

1. L'area di intervento interessa il tratto terminale del Canale Maestro della Chiana nel punto in cui è caratterizzato da un forte dislivello e si immette nel fiume della Chiana; delimitato dalla linea ferroviaria e dalla S.S. 69 Val d'Arno si estende per una superficie di circa 40 ha.; la caratterizzazione principale è data dalla presenza di imponenti manufatti architettonici realizzati per la regimazione delle acque del canale Maestro e da un mulino dismesso anch'esso collegato alla chiusa.

2. L'area è organizzata per ambiti diversamente caratterizzati: il fondovalle che comprende il corso d'acqua, le canalizzazioni e delle radure a prato oppure coltivate, i pendii, difficilmente accessibili, ricoperti da fitti boschi di querce; l'accessibilità, anche se di discreto pendio, risulta agevole sia ai mezzi meccanici che ai pedoni.

3. Il Piano di gestione, così come definito al comma 7 del precedente art. 87, dovrà essere finalizzato alla valorizzazione dei caratteri preminenti, con una duplice finalità: realizzazione di un centro-museo incentrato sui diversi aspetti della cultura dell'acqua e creazione di luoghi attrezzati per le attività di tempo libero con caratteristiche estensive e tematizzate sulla risorsa acqua-natura.

4. Gli interventi dovranno tenere conto dei seguenti indirizzi:

  • sistemazioni a verde: creazione di prati per attività di gioco libero, non recintati;
  • interventi sulla vegetazione: riqualificazione e bonifica della vegetazione esistente; impianto di nuovi boschetti ripariali in adiacenza ai prati gioco;
  • attrezzature e servizi:
    • realizzazione di parcheggi di servizio, in prossimità degli accessi al parco, da realizzare con pavimentazioni semipermeabili inerbite per complessivi 450 posti auto;
    • punti sosta attrezzati con sevizi igienici;
    • punto accoglienza, piccolo ristoro, locali di servizio per il parco per complessivi (fino ad un massimo di complessivi 350 mq. di Slp);
  • restauro, riqualificazione e rifunzionalizzazione di edifici e manufatti storici: da stabilire a seguito di indagini conoscitive adeguate secondo le destinazioni da insediare;
  • interventi di recupero e riqualificazione delle opere di regimazione idraulica (canali, traverse, sbarramenti, caditoie, saracinesche, ecc.) da stabilire a seguito di indagini conoscitive adeguate;
  • percorsi di servizio al parco, piste ciclo-pedonali di collegamento tra le diverse zone per un totale di circa 25.000 mq. da realizzare in terra stabilizzata; percorso speciale naturalistico per portatori di handicap per una lunghezza di circa 500 ml.;
  • manutenzione e riconversione degli assetti agricoli tradizionali in bioagricoltura o agricoltura orientata per il potenziamento delle presenze faunistiche.

5. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • recupero e rinaturalizzazione di parte del reticolo idrografico;
  • verifica delle condizioni idrauliche, idrogeologiche e geomorfologiche (esondabilità, instabilità dei terreni, ecc);
  • rapporto con il contesto urbano e le infrastrutture viarie e ferroviarie in termini di discontinuita, continuità e accessibilità;
  • bonifica delle aree degradate (discariche abusive, siti inquinati, ex cave,ecc.);
  • dismissione di attività in contrasto con la realizzazione del parco;
  • redazione di un Piano di assetto e di gestione che definisca gli aspetti tecnici, economici e gestionali dell'intervento.

Articolo 203 Area strategica di intervento 4.2: Parco della bonifica idraulica

1. Il parco interviene nel contesto delle aree agricole della bonifica storica della Val di Chiana ed individua quale struttura principale tutte le aree di pertinenza dei manufatti e degli edifici agricoli legati alla bonifica, i manufatti e gli edifici stessi e tutta la rete dei canali e dei percorsi storici.

2. Data la vastità e la relativa conoscenza tecnica dello stato della rete dei canali e delle condizioni dei manufatti, non potendo quindi nell'immediato definire uno schema di assetto generale del parco, si può individuare un percorso operativo che definisca in primo luogo le azioni preliminari e gli studi preparatori al piano (definizione del quadro conoscitivo, delle fattibilità tecniche e amministrative e gestionali e delle azioni di piano) e contemporaneamente proceda alla messa in sicurezza di tutti i manufatti e gli edifici in condizioni di rischio; è opportuno dare subito avvio ad una fase preliminare di interventi che, previe verifiche tecniche, individui un primo percorso di fruizione dei luoghi e degli edifici attualmente accessibili.

3. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato al recupero, alla riqualificazione, rifunzionalizzazione e valorizzazione dell'impianto della bonifica idraulica, anche attraverso la creazione di un sistema di fruizione turistico-culturale.

4. Gli interventi dovranno tenere conto dei seguenti indirizzi:

  • creazione di accessi principali organizzati con parcheggi e strutture provvisorie di accoglienza a Ponte alla Nave a nord, a Frassineto a sud;
  • realizzazione di un collegamento pedonale-ciclabile di circa 12 km. di lunghezza, possibilmente sulla strada alzaia;
  • realizzazione di punti sosta lungo il percorso ciclo-pedonale.

5. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • recupero e rifunzionalizzazione del reticolo idrografico drenante (acque basse) e dei canali pensili (acque alte);
  • verifica delle condizioni idrauliche, idrogeologiche e geomorfologiche (esondabilità, instabilità dei terreni, ristagni ecc);
  • messa in sicurezza dei manufatti storici della bonifica idraulica;
  • verifica di compatibilità e coerenza tra gli assetti agricoli produttivi e la destinazione di parco;
  • definizione del rapporto con il contesto urbano e le infrastrutture viarie e ferroviarie in termini di discontinuità e continuità e accessibilità;
  • redazione di un Piano di assetto e di gestione che definisca gli aspetti tecnici, economici e gestionali dell'intervento.

Articolo 204 Area strategica di intervento 4.3: Parco urbano di Molin Bianco

1. Il parco di Molin Bianco si inserisce in un contesto territoriale unitario dove sono ancora riconoscibili le regole degli appoderamenti, le trame delle acque e dei coltivi e le relazioni spaziali con i manufatti storici, di transizione tra la città e i grandi spazi aperti.

2. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato a

  • riproporre, utilizzando la viabilità storica esistente, una nuova modalità di accesso turistico ad Arezzo;
  • promuovere l'attività agricola quale presidio per il mantenimento dei caratteri legati agli usi tradizionali;
  • individuare in modo coerente con gli altri obiettivi i luoghi e le funzioni per le attività sportive e ricreative;
  • realizzare un parco di tipo urbano-territoriale esteso per circa 100 h(esclusa l'area dell'aeroporto) con attrezzature ed impianti sportivi a carattere estensivo e con la presenza di enclaves agricole.

3. Gli interventi dovranno tenere conto dei seguenti indirizzi:

  • sistemazioni a verde ed attrezzature sportive e ricreative quali prati di gioco ed attrezzature sportive libere per i quartieri limitrofi per una superficie di circa 10 ha. comprendenti:
    1. aree gioco;
    2. aree per campi polivalenti;
    3. aree boscate;
    4. aree per servizi igienici e tecnici (massimo 400 mq. di Slp);
    5. aree per servizi scoperti;
    6. aree per percorsi e sosta;
    7. aree parcheggio auto (minimo 10.000 mq.);
  • impianti sportivi scoperti tipo maneggio, ippovie, campo di tiro con arco, campo scuola golf, ecc. che presuppongono volumi contenuti per i servizi di supporto alle attività;
  • impianti verdi di compensazione ambientale consistenti in barriere vegetazionali di filtro (della profondità di almeno 50 ml.), da localizzare in prossimità delle infrastrutture e delle aree produttive;
  • interventi di rinaturalizzazione e potenziamento dell'ecosistema del rio Fossatone consistenti in una fascia vegetazionale di tipo ripariale;
  • interventi di ripristino, manutenzione, riconversione delle aree agricole finalizzate anche alla creazione di attività di locazione e ristorazione per l'utenza turistica;
  • interventi di recupero e ripristino della viabilità rurale e di servizio al parco.

4. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • assunzione dei caratteri del paesaggio agricolo come elementi guida nella ri-progettazione degli spazi verdi e manutenzione o ripristino di porzioni di territorio ad uso agricolo per finalità di tempo libero o sperimentazione;
  • mantenimento o ripristino della continuità del reticolo idrografico e del drenaggio delle acque superficiale mediante la creazione aree di accumulo o la realizzazione di nuovi alvei fluviali, coerenti con il progetto del parco;
  • bonifica, in caso di dismissione dell'attuale aeroporto, dei siti e dei sedimi di servizio dell'aerostazione;
  • attenuazione dell'inquinamento (acustico, atmosferico e percettivo), mediante fasce filtro di mitigazione ambientale, verso i fronti urbani e stradali;
  • definizione del rapporto con il contesto urbano e le infrastrutture viarie e ferroviarie in termini di discontinuità e continuità e accessibilità;
  • utilizzo di un acquedotto duale di servizio per l'irrigazione degli spazi verdi;
  • redazione di un Piano di assetto e di gestione che definisca gli aspetti tecnici, economici e gestionali dell'intervento.

Articolo 205 Area strategica di intervento 4.4: Parco lineare: la cintura del verde urbano

1. La cintura del verde urbano è un progetto complesso, discontinuo e disomogeneo dal punto di vista morfologico funzionale; corrisponde ad aree, elementi puntuali e lineari diversificati nei caratteri, nelle funzioni e nelle dimensioni, che organizzano la costruzione di connessioni ambientali che garantiscano la qualità dell'ambiente.

3. L'obiettivo che il Piano Strutturale si pone attraverso la realizzazione dell'area strategica, oltre a creare sistema di fruizione e di collegamento di tipo specialistico e protetto, è la creazione e il potenziamento delle valenze ambientali di transizione tra l'ecosistema urbano e quello territoriale da realizzarsi attraverso la creazione di masse vegetali, arboree, arbustive ed erbacee (di tipo autoctono), il recupero o l'inserimento di elementi d'acqua, che contribuiscano alla creazione di habitat faunistici e vegetazionali.

4. Il Regolamento Urbanistico dovrà definire la selezione e l'aggregazione dei materiali verdi sulla base dei criteri generali esposti ai successivi punti e distinti per singoli materiali.

5. Parchi:

  • definizione dei margini al fine di garantire protezione acustica e sicurezza;
  • individuazione degli accessi principali anche in relazione ai diversi collegamenti con la città;
  • partizioni degli spazi e dell'organizzazione delle attrezzature in funzione delle fasce di età;
  • presenza di prati fruibili per il gioco libero;
  • presenza di vegetazione e di manufatti dell'acqua;
  • presenza di attrezzature e servizi ( igienici, chiosco bar, punto telefono, rivendita giornali);
  • regolamentazione della fruizione, del transito, della sosta;

6. giardini di quartiere

  • presenza di alberature dense, con arbusti e fiori, tappeti erbosi, aiole e vialetti non pavimentati;
  • preferibilmente recintati e soggetti a guardiania;
  • individuazione di elementi accessori e di arredo ed eventualmente di un edificio per servizi di piccole dimensioni;

7. sosta attrezzata nelle aree urbane

  • utilizzo di superfici preferibilmente permeabili, con trattamento a prato;
  • impianto di specie arboree di prima grandezza con portamento fastigiato, arbusti con fioritura;
  • presenza di elementi accessori, di arredo e di manufatti per l'acqua;

8. area alberata

  • fruibilità circoscritta ai percorsi ed alle zone di radura dove vengono ospitate le attrezzature minime per la sosta e piccole aree per il gioco e lo sport;
  • impianto boscato denso per la realizzazione di parchi pubblici;
  • impianto boscato rado per la realizzazione di spazi pubblici attrezzati dove maggiore è l'affluenza e la frequentazione;
  • libera percorrenza pedonale, regolamentata per biciclette e altri mezzi di locomozione;
  • Elenco delle speciee arboree ed arbustive prevalentemente di tipo autoctono per la creazione di impianti vegetazionali a carattere naturalistico; di supporto agli spazi verdi strutturati e agli elementi di vegetazione lineare, puntuale e di segnalazione.

9. area pavimentata

  • valutazione estetico-paesistica (impianti storici, ambiti naturalistici, ecc.);
  • valutazione dell'intensità e del tipo di utenza (piazze, percorsi, parcheggi, ecc.);
  • valutazione delle condizioni climatiche (piovosità, gelività, smaltimento acque, ecc.);
  • valutazione in merito alla disponibilità ed al costo dei materiali, oltre alla facilità di manutenzione e gestione.

10. parchi e giardini storici

  • utilizzazione pubblica limitata ad attività come la sosta od il passaggio e che non richiedono attrezzature particolari;
  • escludere da una frequentazione intensa gli ambienti particolarmente fragili ed assicurare costantemente sorveglianza e manutenzione;
  • rispetto delle modalità di intervento indicate nella Carta dei giardini storici redatta dall'ICOMOS - IFLA.

11. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • creazione di masse vegetali, arboree, arbustive ed erbacee (di tipo autoctono)
  • recupero o inserimento di elementi d'acqua che contribuiscano alla creazione di habitat faunistici e vegetazionali;
  • riqualificazione delle aree a verde degradate;
  • continuità degli assetti vegetazionali per garantire la riattivazione dei flussi ecologici ambientali tra l'ecosistema urbano e quello territoriale;
  • utilizzo di un acquedotto duale di servizio per l'irrigazione degli spazi verdi.

Articolo 206 Area strategica di intervento 4.5: Parco urbano di San Cornelio

1. Il parco urbano di S. Cornelio corrisponde ad un ambito territoriale di rilevante interesse archeologico e paesaggistico, collocato in una posizione di affaccio sulla città; è caratterizzato dalla presenza di lembi di boschi alternati a colture ad olivo terrazzati e da un sito archeologico di origine etrusca, situato sulla sommità del colle.

2. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato oltre che al recupero e alla salvaguardia del paesaggio e degli assetti agricoli storici, alla realizzazione di un luogo verde specialistico, di facile accesso dalla città, in gran parte già sistemato per poter accogliere funzioni di tempo libero, didattiche e di sperimentazione ambientale.

3. Gli interventi dovranno tenere conto dei seguenti indirizzi:

  • recupero e riqualificazione del sito archeologico mediante l'attivazione di campagne di scavo dimostrative e creazione di servizi e attrezzature di supporto alle attività;
  • creazione di un centro di didattica ambientale e di sentieri specialistici;
  • realizzazione di sentiero storia-natura della lunghezza di circa 4 km. che partendo dall'area sportiva dello Stadio comunale raggiunga il poggio di S. Cornelio, si ricolleghi all'area archeologica e al poggio delle Comunaglie, fino a ridiscendere sulla Senese Aretina in località Due Fiumi;
  • realizzazione di accessi principali al parco dotati di parcheggio di servizio, con pavimentazioni di tipo permeabile, preferibilmente utilizzando i parcheggi esistenti, eventualmente ampliati.

4. La realizzazione del parco sarà preceduta da uno studio di fattibilità che valuterà la compatibilità tra gli interventi elencati al precedente comma 3 e gli effetti sulle componenti paesistico-ambientali presenti nell'area ed in particolare sull'area archeologica di S. Cornelio; lo studio di fattibilità dovrà prefigurare in modo definito e coerente le funzioni ammissibili, il dimensionamento degli interventi, le eventuali compensazioni ambientali, i tempi di realizzazione, le modalità di attuazione e gestione e del parco.

5. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • redazione di un preventivo Studio di fattibilità che valuterà la compatibilità tra gli interventi previsti, gli effetti sulle componenti paesistico-ambientali, in particolare relativamente all'area archeologica di San Cornelio;
  • mantenimento e valorizzazione degli elementi strutturanti il territorio agricolo (reticolo delle acque, manufatti, terrazzamenti e ciglionamenti, percorsi e viabilità, impianti vegetazionali).
  • redazione di un progetto specifico di valorizzazione dell'area archeologica

Articolo 207 Area strategica di intervento 4.6: La cittadella dello Sport

1. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla realizzazione di un centro per lo sport cittadella che, oltre ad essere dotato di una serie di complessi sportivi di livello superiore, di tipo agonistico e spettacolare, sia coadiuvato da un Centro Servizi e Promozione dello Sport a supporto delle attività e dell'utenza sportiva e per i fruitori della cittadella e da attività ricettive e di foresteria per ospitare atleti ed accompagnatori.

2. Gli interventi dovranno tenere conto dei seguenti indirizzi:

  • potenziamento degli attuali complessi sportivi;
  • localizzazione di nuovi complessi sportivi tipo Palazzetto per gli sport su ghiaccio, poligono di tiro coperto ecc.;
  • realizzazione del Centro Servizio, strutture ricettive e di foresteria;
  • potenziamento dell'accessibilità dalla città e dal territorio, privilegiando il trasporto pubblico e l'accessibilità pedonale e ciclabile;
  • riorganizzazione degli spazi interni con la creazione di viali, punti sosta attrezzati, servizi di base, parchi sportivi di libero accesso.

3. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • mantenimento della continuità fisica e l'accessibilità tra i singoli complessi sportivi e ricreativi;
  • riduzione al minimo delle superfici impermeabili (parcheggi e collegamenti stradali) a favore di quelle permeabili (aree a verde, percorsi non asfaltati, ecc);
  • creazione e organizzazione di canali infrastrutturali valutando la possibilità di introdurre:
    • rete fognaria con la separazione delle acque reflue dalle meteoriche;
    • acquedotto duale di servizio per l'irrigazione degli spazi verdi;
    • utilizzo di tecniche e tecnologie ecocompatibili che inoltre consentano il risparmio energetico.

Articolo 208 Area strategica di intervento 4.7: La cittadella del tempo libero: il triangolo delle cave

1. L'area di circa 35 ha è situata in località Terracce, lungo la strada di collegamento con il nucleo di Quarata, ad una distanza di circa 4 km. dal centro storico; l'accessibilità elevata, attraverso strade di scorrimento veloce, collegate direttamente con l'autostrada e la Due Mari, permette la collocazione di un Parco di dimensioni territoriali regionali e nazionali

1. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla realizzazione di un parco del tempo libero e della musica nell'area dell'ex cava da bonificare, organizzando il progetto indicativamente per i seguenti Poli di Attività:

  • polo della diffusione musicale, quale luogo di concerti e spettacoli;
  • polo della formazione musicale;
  • polo museale;
  • polo della creazione musicale finalizzato alla produzione e ricerca musicale;
  • polo culturale, multimediateca e centro risorse.

1. Gli interventi dovranno tenere conto dei seguenti indirizzi:

  • il dimensionamento delle opere, degli spazi di pertinenza e dei locali accessori dovrà essere oggetto di uno specifico Studio di Fattibilità; le dimensioni e le funzioni comunque indicative ed orientative previste sono le seguenti:
    • grande auditorium per 1500 posti e piccolo auditorium per 250 posti;
    • complesso per le prove, Sc = mq. 3.000
    • teatro modulare, Sc = mq. 1.000
    • sala musica rock per 800 posti;
    • centro di creazione, ricerca e produzione Sc = mq. 2.500
    • sale per attività didattiche, Sc = mq. 3.000
    • mediateca, Sc = mq. 1.000
    • museo della cultura musicale, Sc = mq. 3.500
    • depositi e spazi tecnici, Sc = mq. 5.000
    • amministrazione ed accoglienza, Sc = mq. 700;
    • punti vendita, ristorante, caffè concerto, Sc = mq. 1.500;
    • parchi e giardini tematici, St = ha 10,0
    • aree a parcheggio = mq. 20.000
  • All'interno del Parco della musica potrà essere localizzato un grande spazio all'aperto, che adeguatamente dislocato ed attrezzato, possa ospitare grandi eventi musicali per un'area complessivo di ha 10,0.

1. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • predisposizione di un progetto di bonifica e di recupero ambientale delle aree di cava;
  • redazione di un Piano di Fattibilità tecnica, economica e gestionale dell'intervento;
  • verifica di compatibilità e coerenza tra le attività produttive esistenti (frantoi di cava, ecc) con le destinazioni della cittadella del tempo libero;
  • mantenimento e ripristino dei tracciati storici;
  • realizzazione di opere di mitigazione ambientale degli assi stradali ad elevato traffico automobilistico, in particolare per la prevista variante alla S.R. 71;
  • verifica delle situazioni critiche idrogeologiche e morfologiche (instabilità dei terreni, ecc);
  • creazione e organizzazione di canali infrastrutturali valutando la possibilità di introdurre:
    • rete fognaria con separazione delle acque reflue dalle meteoriche;
    • utilizzo di un acquedotto duale di servizio per l'irrigazione degli spazi verdi
    • utilizzo di tecniche e tecnologie ecocompatibili finalizzate al risparmio energetico.