Norme Tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico


Art. 78 Attuazione degli interventi

1. Il Regolamento Urbanistico riporta i perimetri degli Schemi Direttori e delle Aree Strategiche di Intervento sulla base di quanto individuato dal Piano Strutturale con le modifiche introdotte in relazione al maggior grado di dettaglio e del maggior livello di definizione del Regolamento Urbanistico.

2. L'attuazione delle Aree Strategiche di Intervento così come individuate dal Regolamento Urbanistico, avviene mediante Piani Complessi di Intervento o piani attuativi.

3. All'interno degli Schemi Direttori e delle Aree Strategiche di Intervento non sono previsti interventi di nuova edificazione; questi infatti potranno eventualmente essere inseriti e previsti con gli atti di cui al comma 2. Fino ad allora sul patrimonio edilizio esistente sono ammessi gli interventi di ristrutturazione edilizia senza cambio di destinazione d'uso, ferme restando le norme più restrittive di cui agli articoli 72, 73 e 75; nelle aree di proprietà pubblica è ammessa la realizzazione di chioschi ed edicole di cui all'art.6. Nelle more dell'approvazione degli atti di cui al comma 2 all'interno dello SD04 è ammessa la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico) nell'ambito di aree di cave dismesse purché siano già eseguiti o contestualmente eseguiti i lavori di ripristino. Gli atti di cui al comma 2 sono oggetto di nuova analisi della fattibilità. Nel caso di nuovi interventi edificatori in aree a pericolosità elevata o molto elevata, le condizioni alla trasformabilità sono quelle definite per la Classe 4 di Fattibilità.

4. Per le aree appartenenti al territorio rurale classificate con il sistema ambientale V, ed interne agli Schemi Direttori o alle Aree Strategiche di Intervento, ad eccezione delle aree interne allo SD 02 interessate dalla nuova SR71 e dalla "Due Mari" ed alle aree interne allo SD03 interessate dal raccordo autostradale, si applica:

  1. a) la disciplina del patrimonio edilizio esistente in ambito extraurbano di cui al Capo IV del Titolo VII. Le disposizioni di cui all'art. 71 si applicano solo alle aree interne allo SD04;
  2. b) gli articoli 63, 64, 65, 66, 67 e 68;
  3. c) l'art. 81.

Sono ammessi interventi di sistemazione del suolo al fine di realizzare infrastrutture ed impianti, ancorché privati, utili anche per finalità pubbliche o di protezione civile.

5. Per gli edifici di proprietà pubblica con destinazione a servizi ed attrezzature di uso pubblico, nonché le opere pubbliche relative agli adeguamenti infrastrutturali e viari esistenti all'interno di dette aree sono consentiti, anche nelle more degli atti di cui al comma 2, gli interventi di ristrutturazione edilizia, di addizione volumetrica e di sostituzione edilizia, secondo parametri quantitativi adeguati alla specifica destinazione. Per quanto riguarda l'aeroporto di Molin Bianco, in attesa della sua delocalizzazione, per il suo utilizzo attuale le eventuali nuove strutture tecniche dovranno essere realizzate con strutture removibili.

6. Per gli impianti attivi esistenti di trasformazione inerti di prima e seconda lavorazione, comunque autorizzati, compresi all'interno dello schema direttore SD04, è consentita, nelle more degli atti di cui al comma 2, la ristrutturazione edilizia con l'addizione volumetrica di cui all'art. 29, quando finalizzata all'adeguamento tecnologico e igienico sanitario.

7. Per lo schema direttore SD01 non sono individuate ASI attuabili nel quinquennio di validità del Regolamento Urbanistico.

8. Lo schema direttore S.D.2 individua la seguente ASI attuabile nel quinquennio di validità del Regolamento Urbanistico:

  1. a) Area Strategica di Intervento 2.3: Nuova zona industriale di San Zeno:
    1. 1) l'intervento è finalizzato alla realizzazione di una nuova area produttiva da destinarsi prevalentemente all'insediamento di attrezzature tecnologiche o di attività ad esse assimilabili e di attività particolari; tale intervento deve essere attuato nel rispetto dei contenuti, delle condizioni di trasformabilità e dei vincoli previsti dall'art.186 del Piano Strutturale e rispettare i seguenti parametri ed indicazioni confermati dal Regolamento Urbanistico:
      • * nuova edificazione a destinazione produttiva secondo i seguenti valori massimi:
        • Sc = 22.820 mq. compresi gli spazi espositivi e gli uffici; la parte di edificazione destinata al terziario e al commercio ammessa è limitata agli spazi direttamente connessi alle attività industriali ed artigianali da insediare;
        • S = 32.600 mq. per spazi pubblici, attività collettive, parcheggi e verde;
      • * sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per le aree di nuova urbanizzazione e per gli insediamenti esistenti; in particolare dovranno essere predisposte adeguate fasce e barriere verdi all'interno ed ai margini dell'area, tali da assicurare un congruo livello di filtro e di riduzione dell'impatto ambientale e visivo e garantire la tutela del reticolo dei corsi d'acqua esistenti;
      • * riqualificazione del sistema di accesso lungo la Statale 73 Senese-Aretina;
      • * predisposizione di una fascia di inedificabilità almeno della profondità di 100 mt. misurata a partire dal piede inferiore del canale Maestro della Chiana ed all'interno della quale prevedere la realizzazione di elementi di ritenzione temporanea delle acque meteoriche quali ad esempio vasche ad hoc, aree a verde ribassate, od altro accorgimento idoneo, utili al corretto smaltimento delle acque meteoriche provenienti dai manti di copertura degli edifici e dalle altre superfici totalmente impermeabilizzate o semipermeabili di nuova realizzazione;
      • * prevedere la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico).

9. Lo schema direttore S.D.3 raccoglie le aree ritenute strategiche per il miglioramento e la riqualificazione del livello di accessibilità al centro urbano e conseguentemente del potenziamento del livello di fruibilità dei servizi, delle attrezzature e delle strutture culturali, anche in relazione ad uno sviluppo equilibrato dell'economia turistica. Per tale schema direttore sono individuate attuabili nel quinquennio di validità del Regolamento Urbanistico le seguenti ASI:

  1. a) Area strategica di intervento 3.3: Cittadella degli affari:
    1. 1) l'intervento deve essere finalizzato alla riconfigurazione urbanistica ed al consolidamento del ruolo centrale dell'area posta in corrispondenza della confluenza del raccordo autostradale con la tangenziale urbana, verso Pescaiola; tale intervento dovrà essere attuato nel rispetto dei contenuti, delle condizioni di trasformabilità e dei vincoli previsti dall'art.193 del Piano Strutturale e rispettare i seguenti parametri ed indicazioni confermati dal Regolamento Urbanistico:
      • * incremento complessivo delle quantità esistenti secondo i seguenti parametri:
        • Slp = 16.216 mq. per destinazioni commerciali, terziarie e ricettive, escluso l'ampliamento del centro affari;
        • Sf = 5.000 per destinazione a servizi di interesse comune;
        potrà essere valutata anche l'opportunità di mantenere una parte dei volumi esistenti a destinazione d'uso produttiva;
      • * sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area con la creazione di spazi verdi e di spazi a principale fruizione pedonale ciclabile, con la previsione di raccordi ciclabili con il centro storico e le altre aree della città;
      • * privilegiare la fruizione pedonale degli spazi;
      • * agevolazione dell'accessibilità dall'esterno - mezzi privati provenienti soprattutto dal raccordo autostradale - con un adeguato disegno degli ingressi e del sistema di accesso all'area Lebole e all'area Centro Affari, con la dotazione di parcheggi e potenziamento del trasporto pubblico da e verso l'area urbana del centro storico e del suo immediato intorno; risoluzione del nodo tra tangenziale urbana e raccordo autostradale;
      • * creazione di un sistema di permeabilità tra l'area Centro Affari e l'area Lebole;
      • * parziale recupero delle strutture produttive ove possibile con edificazione di strutture di alta qualità architettonica che valorizzino l'ingresso alla città.
  2. b) Area strategica di intervento 3.5: Variante Ceciliano:
    1. 1) l'intervento deve essere finalizzato alla realizzazione di una nuova viabilità finalizzata ad evitare o ridurre l'attraversamento del centro abitato di Ceciliano; la nuova strada deve essere completamente esterna all'abitato e prevedere più intersezioni a raso che distribuiscano i flussi destinati all'area di Ceciliano selezionando in particolare quelli interessati alla zona artigianale e commerciale; nell'area compresa tra la Strada Regionale e la nuova strada sono ammessi interventi mirati al miglioramento del livello qualitativo del sistema insediativo ed all'incremento dell'offerta residenziale, in attuazione dei disposti del comma 4 dell'art. 145 del Piano Strutturale;
    2. 2) tali interventi devono essere attuati nel rispetto dei contenuti, delle condizioni di trasformabilità e dei vincoli previsti dall'art.195 del Piano Strutturale e rispettare i seguenti parametri ed indicazioni confermati e previsti dal Regolamento Urbanistico:
      • * nuova edificazione a destinazione prevalentemente residenziale secondo i seguenti valori massimi:
        • Sul residenziale = 10.000 mq
        • Sul direzionale = 3500 mq
        • Sul turistico ricettivo = 1500 mq
        • Verde Pubblico min: 7.000 mq
        • Parcheggi Pubblici min: 1.500 mq.
        Oltre alla contestuale realizzazione delle quantità minime di verde pubblico e parcheggi di cui sopra l'attuazione della presente Area di Trasformazione è condizionata alla realizzazione contestuale, a carico dei proponenti, di opere utili alla riqualificazione degli spazi centrali per le funzioni residenziali e per quelle ad essi complementari, nonché fasce verdi di compensazione verso i centri abitati.
  3. c) Area strategica di intervento 3.7: La Catona (primo stralcio):
    1. 1) L'intervento è finalizzato alla realizzazione di un primo stralcio funzionale dell'ASI 3.7 Catona suddiviso in due ambiti urbanistici:
      • * parcheggio scambiatore: realizzato a seguito del progetto definitivo approvato con D.G.C. n. 251 del 12/04/2010.
      • * intervento residenziale: nuova edificazione residenziale nel sottosistema R2 del Piano Strutturale da attuarsi con piano di lottizzazione approvato con D.C.C.121 del 25/09/2017.
      Prescrizioni e parametri di riferimento:
      • * Superficie utile lorda max: 3.300 mq;
      • * Altezza massima: 2 piani.
      • * Fili fissi/allineamenti indicati nel piano di lottizzazione.
      • * Standard:
        • - Verde pubblico e parcheggi pubblici min.: 6.624 mq. (i parcheggi pubblici da art.3 NTA del RU dovranno essere ritrovati all'interno della zona R2).
        • - Pista ciclabile di collegamento tra il parcheggio scambiatore e il verde pubblico in prossimità della rotatoria per minimo 345 mq.
    2. 2) La convenzione del Piano di Lottizzazione dovrà disciplinare:
      • * la compensazione dell'indennità di esproprio dovuta dal Comune per l'acquisizione delle aree relative al parcheggio scambiatore, oltre ad alcune aree inizialmente non comprese nel Piano particellare di esproprio del parcheggio, con gli equivalenti diritti edificatori concessi su aree limitrofe;
      • * la realizzazione nell'ASI 3.7 Catona di una superficie utile lorda massima a destinazione residenziale pari a mq. 3.300, con i relativi standard;
      • * la realizzazione a cura e spese dei lottizzatori delle aree destinate a viabilità, verde, parcheggi pubblici e pista ciclabile, previa cessione gratuita delle aree stesse all'Amministrazione comunale;
    I successivi stralci funzionali dell'Area Strategica di Intervento 3.7 Catona potranno prevedere quantità edificabili fino alla concorrenza massima indicata per l'intera Area Strategica all'art. 197 del Piano Strutturale.
  4. d) Area strategica di intervento 3.9: Ex Scalo merci:
    1. 1) l'intervento è finalizzato alla ridefinizione dell'area oggi denominata Baldaccio, un tempo occupata dalla Fornace Bisaccioni, con l'obiettivo di riconnettere gli spazi centrali, dando loro un respiro più ampio di quello limitato al centro antico; tale intervento dovrà essere attuato nel rispetto dei contenuti, delle condizioni di trasformabilità e dei vincoli previsti dall'art.199 del Piano Strutturale e rispettare i seguenti parametri ed indicazioni confermati dal Regolamento Urbanistico:
      • * ridefinizione dell'area che comporti un aumento massimo delle attuali quantità per nuova edificazione secondo i seguenti valori massimi: Slp = 20.000 mq. per funzioni direzionali, commerciali e turistico ricettive; - Slp = 5.000 mq. per servizi di interesse comune;
      • * prevedere la realizzazione del secondo accesso a sud alla stazione ferroviaria, dalla direttrice di via Masaccio;
      • * prevedere un secondo tunnel di collegamento con la zona di pescaiola;
      • * sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area;
      • * individuazione di percorsi ciclabili e pedonali lungo l'asse che si ricollega da una parte alla Cittadella degli affari e dall'altra al centro antico;
      • * completamento della rete viaria principale in modo funzionale all'utilizzo parcheggio in struttura già realizzato;
      • * prevedere spazi per la realizzazione di funzioni pubbliche immediatamente collegate al sistema del trasporto pubblico.
  5. e) Area strategica di intervento 3.10: Gavardello (Unoaerre):
    1. 1) l'intervento è finalizzato alla riqualificazione dell'area Unoaerre, Valli Zabban, Unical ed altri attraverso la riconversione funzionale di aree o insediamenti monofunzionali da dismettere o rilocalizzare, attraverso una riconfigurazione urbanistica dell'intera area circostante, nonché interventi volti alla risoluzione delle problematiche viabilistiche attraverso la individuazione di un nuovo assetto stradale in aggiunta a quello esistente, e infine interventi di realizzazione di spazi pubblici destinati ad attività collettive e a verde pubblico; tale intervento dovrà essere attuato nel rispetto delle seguenti prescrizioni e parametri:
      • * nuova edificazione a funzione residenziale, commerciale e direzionale secondo i seguenti valori massimi:
        • Sul = 28.000 mq. dei quali 3.000 mq. eventualmente assegnati con riferimento all'art. 1, comma 259 L. 244/2007
        • Sul = max. 5.000 mq. per attività turistico-ricettive
      • * il recupero degli edifici esistenti dovrà essere attuato con riferimento al parametro della Sul esistente nella misura massima del 100%;
      • * le altezze dei nuovi fabbricati residenziali devono essere contenute nelle altezze massime dei fabbricati circostanti l'area. L'impianto dovrà avere caratteristiche di tipo urbano;
      • * le proposte progettuali dovranno prevedere la realizzazione di una rotatoria a carico dei soggetti attuatori le previsioni dell'ASI in oggetto, in corrispondenza dell'attuale incrocio via F.lli Lebole e la S.S. 69 e prevedere la realizzazione di un primo tratto di strada fino agli impianti sportivi limitrofi all'ASI 3.2;
      • * l'area dovrà essere dotata di una ampia zona sistemata a parco;
      • * la dotazione degli standard terrà conto delle prescrizioni contenute nella Legge n°244 del 24 Dicembre 2007 (Finanziaria 2008) Art. - 1 comma 258, prevedendo , in aggiunta alle aree necessarie per le superfici minime di cui al D.M. 1444/68, una quota di Sul da destinarsi ad edilizia sociale residenziale nei limiti sopra indicati;
      • * nell'ambito della dotazione di standard dovrà essere verificata la necessità di realizzare una nuova palestra posta in relazione alle strutture sportive adiacenti e altresì verificata la necessità di dotare l'area di riferimento di impianto scolastico.

10. Lo schema direttore S.D.4 raccoglie le aree ritenute strategiche per il potenziamento ed il miglioramento del sistema dei parchi e delle attrezzature collettive per lo sport ed il tempo libero e finalizzate all'incremento del livello di fruibilità dei contesti naturalistici e della loro integrazione con le attrezzature di carattere più urbano. Per tale schema direttore sono individuate attuabili nel quinquennio di validità del Regolamento Urbanistico le seguenti ASI:

  1. a) Area strategica di intervento 4.5: Parco urbano di San Cornelio:
    1. 1) l'intervento è finalizzato al recupero e alla salvaguardia del paesaggio e degli assetti agricoli storici ed alla realizzazione di un luogo verde specialistico, di facile accesso dalla città, in gran parte già sistemato per poter accogliere funzioni di tempo libero, didattiche e di sperimentazione ambientale; tale intervento dovrà essere attuato nel rispetto dei contenuti, delle condizioni di trasformabilità e dei vincoli previsti dall'art. 206 del Piano Strutturale e rispettare i seguenti parametri ed indicazioni confermati dal Regolamento Urbanistico:
      • * recupero e riqualificazione del sito archeologico mediante l'attivazione di campagne di scavo dimostrative e creazione di servizi e attrezzature di supporto alle attività;
      • * creazione di un centro di didattica ambientale e di sentieri specialistici;
      • * realizzazione di sentiero storia-natura della lunghezza di circa 4 km. che partendo dall'area sportiva dello Stadio comunale raggiunga il poggio di S. Cornelio, si ricolleghi all'area archeologica e al poggio delle Comunaglie, fino a ridiscendere sulla Senese Aretina in località Due Fiumi;
      • * realizzazione di accessi principali al parco dotati di parcheggio di servizio, con pavimentazioni di tipo permeabile, preferibilmente utilizzando i parcheggi esistenti, eventualmente ampliati;
    2. 2) la realizzazione del parco è preceduta da uno studio di fattibilità che valuterà la compatibilità tra gli interventi elencati ai punti precedenti e gli effetti sulle componenti paesistico-ambientali presenti nell'area ed in particolare sull'area archeologica di S. Cornelio; lo studio di fattibilità deve prefigurare in modo definito e coerente le funzioni ammissibili, il dimensionamento degli interventi, le eventuali compensazioni ambientali, i tempi di realizzazione, le modalità di attuazione e gestione e del parco.
  2. b) Area strategica di intervento 4.7: La cittadella del tempo libero: il triangolo delle cave:
    1. 1) l'intervento è finalizzato alla realizzazione di un parco del tempo libero e della musica nell'area dell'ex cava da bonificare, organizzando il progetto nel rispetto dei contenuti, delle condizioni di trasformabilità e dei vincoli previsti dall'art. 208 del Piano Strutturale; il dimensionamento delle opere, degli spazi di pertinenza e dei locali accessori dovrà essere oggetto di uno specifico Studio di Fattibilità da attuarsi preliminarmente o contestualmente al Piano Complesso di Intervento. Tale piano complesso di intervento potrà prevedere la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico).

11. Le seguenti Aree strategiche di intervento sono state individuate o ridefinite complessivamente nel loro perimetro dal Regolamento Urbanistico:

  1. 2.3: Nuova zona industriale di San Zeno;
  2. 3.5: Variante Ceciliano;
  3. 3.10: Gavardello (Unoaerre);
  4. 4.7: La cittadella del tempo libero: il triangolo delle cave.

12. Le Aree Strategiche di Intervento si attuano nel rispetto delle perimetrazioni individuate nelle tavole "Usi del suolo e modalità d'Intervento e di attuazione" e del dimensionamento e delle prescrizioni riportate ai commi 8, 9, 10 e 11.

13. Ai fini del dimensionamento di cui al comma 12 sono computate anche le superfici utili lorde presenti all'interno delle singole Aree Strategiche di Intervento alla data di adozione del presente Regolamento Urbanistico qualora queste siano demolite; parimenti non possono essere computate le superfici eventualmente realizzate dopo tale data.

14. Gli atti di cui al comma 2 possono valutare l'eventualità di trasferire in tutto o in parte, nelle Aree di Trasformazione di cui all'Allegato F, le Sul esistenti di edifici non sottoposti ad interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia di tipo limitato, qualora per queste sia previsto il ricorso ad intervento di demolizione e non ricostruzione.

15. Le aree interne agli schemi direttori e alle ASI non sono sottoposte a vincolo di esproprio fatto salvo quanto previsto dall'art. 56 della L.R. 1/05.