Norme tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 55 Criteri di individuazione e aspetti generali

1. Le Unità Territoriali Organiche Elementari (UTOE) identificano porzioni del territorio comunale nelle quali si riconoscono specifiche e organiche relazioni spaziali e funzionali fra i diversi elementi costitutivi.

2. Rappresentano il dispositivo spaziale di orientamento progettuale della Strategia dello sviluppo sostenibile del Piano Strutturale.

Costituiscono inoltre le unità urbanistiche elementari del progetto del Piano Strutturale, ognuna di esse contiene un riferimento descrittivo e normativo di riferimento per il Piano Operativo

3. Le UTOE costituiscono, in particolare, il riferimento territoriale per la definizione delle dimensioni massime sostenibili dei nuovi insediamenti e delle nuove funzioni, al fine di assicurare un'equilibrata distribuzione delle dotazioni necessarie alla qualità dello sviluppo territoriale.

4. Per ogni UTOE vengono determinate: le dimensioni insediative massime, gli abitanti insediabili, le funzioni insediabili, le infrastrutture e i servizi necessari. Costituiscono inoltre l'unità spaziale di riferimento per la verifica degli standard.

Art. 56 Articolazione del territorio

1. Il Piano Strutturale identifica nel territorio comunale di Arezzo le seguenti Unità Territoriali Organiche Elementari:

  1. 01 - Sistema urbano della Città murata
  2. 02 - Corridoio ferroviario e dei servizi urbani
  3. 03 - Settore urbano meridionale di Saione, San Donato e Pescaiola
  4. 04 - Direttrice insediativa della Via Fiorentina
  5. 05 - Insediamenti produttivi di Calamandrei e Carbonaia
  6. 06 - Sistema collinare ed insediativo di Agazzi e della Piana di Molin Bianco
  7. 07 - Piana agricola urbanizzata di Santa Firmina e Bagnoro
  8. 08 - Quartieri e attrezzature ambito "Stadio" e parco collinare
  9. 09 -Settore urbano orientale dei Cappuccini
  10. 10 - Margine agricolo orientale di Staggiano
  11. 11 - Piana agricola di Arezzo
  12. 12 - Sistema della piana alluvionale recente dell'Arno
  13. 13 - Sistema ambientale collinare di Pieve a Maiano
  14. 14 - Piana agricola urbanizzata occidentale (da Indicatore a Battifolle)
  15. 15 - Val di Chiana e sistema della bonifica Leopoldina
  16. 16 - Pendici collinari dell'Alpe di Poti-Dogana (Bacino dell'Arno)
  17. 17 - Alpe di Poti-Dogana (Bacino Tiberino) e singolarità insediativa di Palazzo del Pero

Art. 57 Dimensionamento

1. Le previsioni del Piano Strutturale sono definite con riferimento alle Unità Territoriali Organiche Elementari (UTOE) e sono articolate sulla base delle per categorie funzionali Mixitè, Produttivo, Commerciale, Produttivo-commerciale.

Per Mixitè si intendono ambiti urbani che non assumono una destinazione monofunzionale e/o una precisa identità funzionale, sono ambiti all'interno dei quali le funzioni sono liberamente insediabili senza particolari limitazioni ad eccezione del commerciale all'ingrosso e depositi, rurale, commerciale fatti salvi le attività commerciali al dettaglio: (esercizi di vicinato) e attività di ristorazione e pubblici esercizi.

2. Nella tabella a seguire è riportato il dimensionamento articolato per ciascuna UTOE.

UTOE Vocazione funzionale Superficie edificabile
UTOE 01 Mixitè esistente
UTOE 02 Mixité 90.000
UTOE 02 Produttivo - commerciale 15.000
UTOE 03 Mixité 4.800
UTOE 03 Produttivo - commerciale 9.000
UTOE 03 Produttivo 9.000
UTOE 04 Mixité 37.000
UTOE 04 Produttivo - commerciale 18.000
UTOE 6 Mixité 3.050
UTOE 7 Mixité 1.800
UTOE 9 Mixité 9.000
UTOE 10 Mixité 3.500
UTOE 11 Mixité 100.800
UTOE 11 Commerciale 6.000
UTOE 11 Produttivo 14.000
UTOE 14 Mixité 7.600
UTOE 15 Mixité 13.200
UTOE 15 Produttivo 7.500

3. Dimensionamento delle aree per servizi:

Il dimensionamento delle aree destinate a servizi articolato per singole UTOE è riportato nella tabella a seguire. Da questo dato sono esclusi i servizi correlati alle previsioni di piano la cui quantificazione è rimandata agli strumenti di pianificazione sottordinata (operativa o attuativa).

UTOE abitanti area totale (mq) mq/ab
UTOE 1 7.244 574.217 79
UTOE 2 1.573 352.692 224
UTOE 3 24.300 1.093.460 45
UTOE 4 9.536 539.229 57
UTOE 5 446 72.330 446
UTOE 6 1.742 566.054 325
UTOE 7 3.481 109.254 31
UTOE 8 7.707 841.729 109
UTOE 9 6.665 320.576 48
UTOE 10 2.507 55.594 22
UTOE 11 14.803 753.142 51
UTOE 12 1.020 144.652 142
UTOE 13 107 1.780 17
UTOE 14 7.671 368.294 48
UTOE 15 9.118 1.036.625 114
UTOE 16 570 4.119 7
UTOE 17 1.210 78.937 66
TOTALE 99.720 6.912.685 69

Le UTOE 13 e 16 sono caratterizzate da sistemi rurali collinari

4. Le previsioni assoggettate a conferenza di copianificazione:

  • - Il Piano Strutturale recepisce gli esiti della conferenza di copianificazione ai sensi dell'art. 25 della LR 65/2014, tenutasi presso la Regione Toscana in data 14.06.2016 per esaminare le seguenti proposte di previsioni avanzate: - Scheda copianificazione N° 1 Rondine; - Scheda copianificazione N° 2Bretella nord-est.
  • - La conferenza di copianificazione con verbale in data 14.06.2016 ha espresso parere favorevole alle previsioni elencate.

Art. 58 UTOE 01 - Sistema urbano della Città murata

1. L'Unità comprende il sistema urbano di impianto storico e il sistema di spazi aperti di relazione che qualificano l'elemento dominante della cinta muraria medievale. Al suo interno possono essere individuate due sub-unità: quella del tessuto insediativo medievale (1a) e quella del tessuto ottocentesco intramuros (1b).

Emergono numerosi esempi di architetture di notevole valore storico-culturale (tra tutti, il Duomo e il suo campanile, la Fortezza Medicea, la Piazza Grande con le logge vasariane, Santa Maria della Pieve) che, inseriti all'interno di un tessuto e un sistema di spazi pubblici più minuto, costituiscono importanti punti di riferimento nella percezione della città murata dagli altri quartieri urbani e dal territorio circostante.

L'unità comprende le porzioni di aree verdi e agro-ecosistemi che fanno storicamente da cornice alla cinta muraria: si riscontrano localizzate porzioni di agro-ecosistemi periurbani con frutteti e oliveti prevalenti, inframezzati da settori a ricolonizzazione spontanea arbustiva e arborea.

2. Obiettivi specifici:

  • - Contrastare il fenomeno di spopolamento del centro storico;
  • - Conservare e valorizzare il patrimonio storico artistico e culturale (città storica);
  • - Promuovere uno sviluppo economico sostenibile e di qualità, legato alle tradizioni storico culturali (in una prospettiva di sostenibilità);
  • - Riqualificare il sistema dei viali e degli spazi aperti attorno alla cinta muraria, di relazione con il sistema urbano e paesaggistico circostante;
  • - Preservare e valorizzare il sistema di spazi aperti e aree verdi interni alla città murata.

Art. 59 UTOE 02 - Corridoio ferroviario e dei servizi urbani

1. L'unità identifica il tratto urbano del corridoio ferroviario costituito da una sequenza di tessuti insediativi (eterogenei per dimensione, morfologia e funzioni), infrastrutture e aree per servizi urbani, che si sviluppa dall'area ex Lebole fino al parcheggio Mecenate e all'area degli spettacoli viaggianti (via Leonardo da Vinci).

Il corridoio ferroviario, con le relative aree e infrastrutture di servizio, ha da sempre costituito un elemento di forte cesura fra parti significative del tessuto urbano di Arezzo, in particolare fra la città storica e lo sviluppo insediativo di Saione, San Donato e Pescaiola.

I processi di ridefinizione e riorganizzazione delle funzioni e del ruolo urbano delle aree coinvolte, costituiscono una opportunità per una riqualificazione/rigenerazione coordinata, anche in funzione della posizione strategica di "cerniera" all'interno del tessuto urbano e di connessione con il sistema paesaggistico e ambientale di contesto

2. Obiettivi specifici:

  • - Favorire la ricucitura del tessuto insediativo e delle diverse parti urbane coinvolte/limitrofe
  • - Riqualificare i margini di relazione con il tessuto insediativo limitrofo
  • - Potenziare il sistema di percorsi ciclopedonali all'interno dell'area
  • - Valorizzare il ruolo del corridoio ecologico dal torrente Castro fino al Poggio di Santa Maria
  • - Facilitare l'attraversamento ciclopedonale della circonvallazione (via Don Minzoni)
  • - Trasformare le aree produttive dismesse e degradate in maniera coordinata e rispondente alle specifiche esigenze dei cittadini e delle imprese locali.

Art. 60 UTOE 03 - Settore urbano meridionale di Saione, San Donato e Pescaiola

1. L'unità identifica il settore urbano che si è sviluppato a sud della linea ferroviaria, strutturato lungo le direttrici insediative storiche di via Vittorio Veneto e via Benedetto Croce/via Alessandro Borro. A partire dalle matrici viarie storiche si sono sviluppati rispettivamente i centri di Saione e Dante (3a) e Pescaiola (3c).

Il settore compreso tra le due direttrici (3b) ospita il complesso di fine Ottocento originariamente destinato a Ospedale neuropsichiatrico (ora in parte sede della Facoltà di Lettere e filosofia di Siena) ed è caratterizzato dalla presenza della Villa Chianini di età leopoldina, del Parco del Pionta con l'area archeologica delle rovine dell'antico Duomo, e dell'Ospedale di San Donato, costruito alla fine degli anni '70 cos&igrave come il quartiere di Tortaia, più a sud.

2. Obiettivi specifici:

  • - Tutelare e valorizzare il patrimonio architettonico, archeologico e paesaggistico di Colle del Pionta (area già sottoposta a DNIP) - Villa Chianini;
  • - Favorire la più ampia riqualificazione e riconversione funzionale delle strutture dell'ex Ospedale neuropsichiatrico
  • - Favorire la riqualificazione delle aree dismesse nel quartiere Pescaiola (zona ex Mercato Civico)
  • - Qualificare il corridoio ecologico del torrente Vingone come infrastruttura verde di ricucitura dei margini urbani
  • - Migliorare la qualità e l'attrattività urbana
  • - Riqualificare le urbanizzazioni contemporanee (PIT/PPR)
  • - Favorire la ricucitura del tessuto urbano (e periurbano)
  • - Migliorare le condizioni di fruibilità ciclopedonale lungo e attraverso la circonvallazione.

Art. 61 UTOE 04 - Direttrice insediativa della Via Fiorentina

1. L'unità identifica l'asse viario storico della via Fiorentina, caratterizzata da una sequenza eterogenea di tessuti residenziali e produttivi (realizzati in diverse fasi storiche), aree verdi e agro-ecosistemi. L'area, che si sviluppa dalla città murata fino alla incisione valliva del Canale Maestro della Chiana, è delimitata a nord dall'alveo del Torrente castro e a sud dalla via Salvemini e dalla linea ferroviaria.

L'unità comprende agro-ecosistemi di pianura e agro-ecosistemi inclusi nella matrice urbana con presenza di superfici destinate a seminativo e a colture specializzate (vigneti, frutteti). Sono presenti nuclei forestali di latifoglie e locali corridoi fluviali e ripariali a struttura vegetazionale arbustiva o arborea.

2. Obiettivi specifici:

  • - Riorganizzare e Qualificare le connessioni tra le diverse componenti dell'insediamento (attualmente la via Fiorentina rappresenta l'unico collegamento continuo);
  • - Riqualificare le urbanizzazioni contemporanee (PIT/PPR);
  • - Favorire la ricucitura del tessuto urbano (e periurbano);
  • - Riqualificare i margini città-campagna (PIT/PPR);
  • - Tutelare il paesaggio agricolo a margine delle aree insediate;
  • - Qualificare le relazioni con il sistema ambientale della valle dell'Arno;
  • - Preservare gli habitat, gli spartiacque ed il sistema degli spazi verdi e dei terreni agricoli.

Art. 62 UTOE 05 - Insediamenti produttivi di Calamandrei e Carbonaia

1. Identifica il tessuto produttivo che si è sviluppato lungo la via Calamadrei, costituito da un primo nucleo sorto negli anni Settanta, in corrispondenza del Torrente Vingone, e una seconda espansione, in località Ponte a Chiani, risalente agli anni '90 e ulteriormente consolidata in tempi recenti. L'unità, attraversata dal raccordo autostradale Arezzo-Battifolle e dal torrente Vingone, risulta definita a Sud dal tracciato ferroviario della Val di Chiana (Arezzo - Sinalunga) e ad Ovest dal Canale Maestro della Chiana.

L'unità costituisce, non solo per la presenza delle infrastrutture ma anche per la tipologia di tessuto e di attività insediate, un elemento di cesura e frammentazione rispetto alla corona agricola che circonda le frange più esterne del centro abitato (dal canale maestro al colle di Agazzi). Sono presenti tracce di agro-ecosistemi inclusi nella matrice urbana e corridoi fluviali e ripariali a struttura vegetazionale arbustiva o arborea.

2. Obiettivi specifici:

  • - Favorire l'insediamento e la riconversione produttiva (nelle aree già urbanizzate)
  • - Riqualificare edifici e spazi pubblici
  • - Riqualificare l'asse stradale di via Calamandrei
  • - Favorire l'implementazione di impianti e servizi ambientali collettivi nelle aree industriali (Regolamento APEA)
  • - Qualificare gli affacci verso i corridoi fluviali del Vingone, del Fossatone e del Canale Maestro
  • - Favorire la continuità ecologica tra i settori agricoli a nord e a sud dell'unità.

Art. 63 UTOE 06 - Sistema collinare ed insediativo di Agazzi e della Piana di Molin Bianco

1. L'unità identifica il settore prevalentemente agricolo della piana di Molin Bianco che definisce il margine sud-occidentale del centro urbano di Arezzo. Dominata dalla presenza del colle di Agazzi, l'unità è caratterizzata dalla presenza del sistema di piccoli centri abitati situati alle pendici collinari (Il Poggiolo, Agazzi, il Vignale, Nespoli, Bagnaia, Santa Flora) e dell'Aeroporto Molin Bianco, inseriti all'interno di una matrice agricola che comprende agro-ecosistemi, localmente frammentati e/o in abbandono, a seminativo e a colture specializzate (oliveti). È presente una matrice di connessione forestale con latifoglie miste e querceti di roverella e locali corridoi fluviali e ripariali a struttura vegetazionale arbustiva o arborea.

2. Obiettivi specifici:

  • - Favorire il potenziamento e la messa in sicurezza dell'aeroporto di Molin Bianco e la sua connessione con il sistema urbano
  • - Tutelare e valorizzare il Colle e le specificità storiche (ville, chiese, cimitero)
  • - Tutelare e valorizzare il corridoio fluviale del Fossatone
  • - Riqualificare l'asse viario storico (strada comunale della Sella e via Giuseppe Chiarini)
  • - Salvaguardare la corona agricola extraurbana e contrastare la frammentazione
  • - Tutelare e valorizzare le fasce laterali della Superstrada dei due Mari.

Art. 64 UTOE 07 - Piana agricola urbanizzata di Santa Firmina e Bagnoro

1. L'unità identifica la Piana agricola che delimita il margine meridionale del sistema insediativo di Arezzo, caratterizzata da importanti fenomeni di urbanizzazione diffusa all'interno dei quali si riconoscono i centri abitati di Santa Firmina e Bagnoro. Racchiusa tra la "Strada dei due Mari" e le pendici dell'Alpe di Poti Dogana (Monte Lignano), l'unità è attraversata dai corridoi fluviali del Torrente Vingone/Borro dell'Abetina, del Fosso Sellina e dai relativi affluenti.

Comprende agro ecosistemi del mosaico colturale complesso a maglia fitta e dell'olivicoltura terrazzata e matrici di connessione forestale ed ecologica a quercete e conifere.

2. Obiettivi specifici:

  • - Tutelare e valorizzare i corridoi fluviali del Torrente Vingone e del Fosso Sellina
  • - Tutelare e valorizzare le foreste e i terrazzamenti delle pendici collinari dell'Alpe di Poti
  • - Tutelare e valorizzare la Pieve di Sant'Eugenia e l'area archeologica comprendente il complesso cultuale e termale di età etrusca e romana del Bagnoro
  • - Tutelare e valorizzare le fasce laterali della Superstrada dei due Mari.
  • - Favorire il completamento della Superstrada dei due Mari (Nodo di Olmo).

Art. 65 UTOE 08 - Quartieri e attrezzature ambito "Stadio" e parco collinare

1. L'unità identifica il settore orientale urbano di formazione recente, organizzato lungo il viale Giotto, la via Simone Martini ed il tratto terminale del semi-anello della tangenziale. Il tessuto insediativo comprende isolati aperti e blocchi di edilizia residenziale pianificata, sorti per la maggior parte negli anni Settanta, "insule" specializzate per servizi scolastici e le importanti attrezzature sportive di interesse urbano (cittadella dello sport). Il margine meridionale dell'unità è definito dai rilievi del colle di Santa Maria delle Grazie e del Colle di Castel Secco e San Cornelio, che ne caratterizzano scenograficamente il paesaggio.

2. Obiettivi specifici:

  • - Favorire l'integrazione funzionale e spaziale fra le diverse componenti urbane
  • - Potenziare e qualificare i collegamenti ciclopedonali verso il polo sportivo
  • - Salvaguardare e valorizzare il paesaggio degli agro-ecosistemi collinari
  • - Tutelare e valorizzare le risorse paesaggistiche e storiche dei rilievi collinari
  • - Tutelare e valorizzare il santuario di Santa Maria delle Grazie e le fasce laterali della strada dei due mari.

Art. 66 UTOE 09 -Settore urbano orientale dei Cappuccini

1. Identifica il settore urbano orientale strutturato dalle direttrici viarie storiche (via Francesco Redi e via Anconetana) e dai corridoi fluviali del Torrente Castro e del Torrente della Bicchieraia che, affiancati da una sequenza di aree verdi, garantiscono la continuità ecologica dal centro storico verso le pendici dell'Alpe di Poti, attraverso il cuneo agricolo della valle di Staggiano.

L'unità è caratterizzata dalla presenza della chiesa di Santo Stefano, del Convento dei Cappuccini e dell'ex-Ospedale Sanatoriale Antonio Garbasso (convertito in Palazzo di Giustizia) di recente interessato dalla realizzazione del nuovo tribunale, servizio urbano ad elevata specializzazione. L'unità comprende agro-ecosistemi di pianura urbanizzata e agro-ecosistemi inclusi nella matrice urbana.

2. Obiettivi specifici:

  • - Valorizzare le direttrici insediative storiche
  • - Riqualificare i margini Nord città-campagna (PIT/PPR)
  • - Riqualificare le urbanizzazioni contemporanee (PIT/PPR)
  • - Tutelare e valorizzare i corridoi fluviali del Torrente Castro e del Torrente della Bicchieraia, come infrastrutture verdi di connessione fra parti urbane.

Art. 67 UTOE 10 - Margine agricolo orientale di Staggiano

1. Identifica il margine agricolo orientale del sistema insediativo di Arezzo, che occupa le incisioni vallive ai piedi delle pendici dell'Alpe di Poti Dogana. L'unità è caratterizzata dalla presenza dei nuclei rurali di Staggiano, La Pace e Matrignano, che si sono costituiti a partire dagli assi viari storici di connessione con la città murata (le attuali via Severi e via Anconetana) e delle ramificazioni degli affluenti del Torrente Castro e della Bicchieraia.

L'unità rappresenta un elemento di transizione tra l'ambito urbano e quello naturalistico-ambientale dell'Alpe di Poti, per posizione, orografia e tipologia di colture (seminativi e vigneti, in una matrice ecosistemica di tipo agropastorale).

L'unità comprende importanti nodi degli agro-ecosistemi, matrici di connessione forestale e corridoi fluviali e ripariali.

2. Obiettivi specifici:

  • - Salvaguardare e valorizzare la presenza delle connessioni ecologiche costituite dai corsi d'acqua
  • - Valorizzare i centri rurali
  • - Riqualificare i margini città-campagna (PIT/PPR).

Art. 68 UTOE 11 - Piana agricola di Arezzo

1. Identifica la vasta piana agricola a nord della città di Arezzo, compresa tra la valle dell'Arno, le pendici collinari dell'Alpe di Poti ed il margine urbano. Il settore è caratterizzato da una fitta maglia agricola a prevalenza di seminativi semplici, impostata sulle tre principali direttrici insediative che convergono sulla città di Arezzo: la Sette Ponti, parallela al tratto terminale del Canale maestro, la Casentina e la Catona.

Gli insediamenti si sono sviluppati in corrispondenza del tridente viario di origine romana (centri di Quarata, Patrignone, Ceciliano, Ponte alla Chiassa, Puglia, Tregozzano) e lungo il margine di transizione tra pianura e i primi versanti montani dell'Alpe di Poti (Busone, Antria, San Polo).

2. Obiettivi specifici:

  • - Riqualificare i margini città-campagna (PIT/PPR)
  • - Preservare e valorizzare le qualità paesaggistiche e percettive degli assi viari storici della via Casentina e della Catona, in cui risulta limitato l'addensamento insediativo attorno ai nuclei originari che caratterizza invece altri radiali storiche;
  • - Tutelare e valorizzare il patrimonio storico artistico (in particolare ville e chiese) e paesaggistico (Colle di San Fabiano) diffuso nel territorio;
  • - Tutelare e valorizzare la presenza dei corridoi fluviali, in particolare nella loro relazione con i centri abitati, e del Monte Petrognano;
  • - Razionalizzare e contenere le attività estrattive in essere
  • - Favorire la riconversione e riqualificazione ambientale e funzionale delle cave dismesse e abbandonate.

Art. 69 UTOE 12 - Sistema della piana alluvionale recente dell'Arno

1. Identifica l'incisione valliva dell'Arno e comprende il tratto terminale del Canale Maestro della Chiana e le pendici collinari del sistema montuoso del Pratomagno. L'unità coincide in parte con la Riserva Naturale "Ponte a Buriano e Penna" (Invaso della Penna).

L'unità è caratterizzata dalla presenza di un patrimonio di elevato valore paesaggistico, come la zona del bacino artificiale della Penna e la zona di interesse archeologico in località Ponte a Buriano, comprendente insediamenti produttivi di età romana.

Ai margini della valle dell'Arno sorgono i centri rurali di Ponte a Buriano e Rondine e, nel settore collinare, il nucleo di Meliciano.

2. Obiettivi specifici:

  • - Tutelare, riqualificare e valorizzare il corso del Fiume Arno, in particolare l'ecosistema di elevato interesse conservazionistico di Ponte a Buriano e Penna
  • - Tutelare e valorizzare il patrimonio paesaggistico di interesse archeologico comprendente insediamenti produttivi di età romana in località Ponte a Buriano.
  • - Preservare gli habitat, gli spartiacque ed il sistema degli spazi verdi e dei terreni agricoli
  • - Riqualificare la direttrice di connettività ecologica
  • - Migliorare il grado di continuità ecologica e la gestione della vegetazione ripariale
  • - Favorire la fruizione lenta del paesaggio (realizzazione del tratto aretino della ciclopista dell'Arno)
  • - Promuovere forme di fruizione delle vie d'acqua.
  • - Favorire la riqualificazione degli insediamenti di Ponte a Buriano, Meliciano e Rondine.

Art. 70 UTOE 13 - Sistema ambientale collinare di La Loggia e Punta Poggio

1. Identifica le colline boscate di La Loggia e Punta Poggio, ultime propaggini orientali dei Monti del Chianti, caratterizzate dalla presenza di oliveti e vigneti. L'area comprende parte della zona tutelata del bacino artificiale della Penna. L'unità presenta aspetti tipici di paesaggio collinare e risulta caratterizzata, oltre che dalla presenza del bosco e del sistema fluviale, da una diffusa utilizzazione agricola con colture anche pregiate come girasoli e vigneti DOC.

2. Obiettivi specifici:

  • - Tutelare e valorizzare gli ambiti di notevole valenza paesaggistica: la zona del bacino artificiale della Penna e le zone godibili dall'Autostrada del Sole
  • - Tutelare e valorizzare il patrimonio forestale, le matrici di connessione forestale ed i corridoi fluviali e ripariali
  • - Salvaguardare i sistemi agricoli intensivi e le matrici agro-ecosistemiche presenti
  • - Riqualificare la direttrice di connettività ecologica.

Art. 71 UTOE 14 - Piana agricola urbanizzata occidentale (da Indicatore a Battifolle)

1. La piana, compresa tra l'incisione valliva dell'Arno, il Canale Maestro e i rilievi collinari di La Loggia e Punta Poggio, è riconducibile ad una matrice agro sistemica urbanizzata, caratterizzata da un mosaico colturale complesso a maglia fitta di pianura e delle prime pendici collinari. Le numerose aree urbanizzate sono organizzate lungo le due radiali occidentali del sistema insediativo di Arezzo: la Strada Provinciale di Pescaiola (affiancata dal raccordo autostradale Arezzo-Battifolle) e la via Fiorentina (Pratantico - Indicatore), connesse dalla Strada Provinciale 21. L'unità è attraversata dalle principali direttrici ferroviarie di interesse nazionale, regionale e locale (alta velocità, linea lenta e Ferrovia della Val di Chiana).

2. Obiettivi specifici:

  • - Ricostituire la direttrice di connettività ecologica con la piana di Arezzo lungo i corridoi fluviali del Torrente Lota e del Canale Maestro (obiettivo invariante).
  • - Tutelare le relazioni funzionali ed ecosistemiche tra il territorio pianeggiante e le aree collinari e montane
  • - Riqualificare i margini città-campagna (PIT/PPR)
  • - Ricostituire le relazioni tra il sistema insediativo e le aree agricole circostanti.
  • - Mitigare gli effetti sul paesaggio e sulla connettività ecologica delle infrastrutture viarie e ferroviarie presenti
  • - Riqualificare e valorizzare il patrimonio insediativo e storico culturale (Castel Pugliese).

Art. 72 UTOE 15 - Val di Chiana e sistema della bonifica Leopoldina

1. L'unità identifica la porzione settentrionale aretina della Val di Chiana, vasto sistema di pianura alluvionale a sviluppo nord-sud, risultato degli importanti interventi di bonifica alla fine del XVIII secolo (Bonifica leopoldina) e comprende le pendici del Monte Lignano. Lungo la pianura, si innesta il sistema insediativo "a pettine" organizzato perpendicolarmente a due principali direttrici: una pedecollinare e una di fondovalle, parallela al Canale Maestro. Il sistema dei principali centri urbani (Olmo, Madonna di mezza strada, Fontiano, Puliciano, Rigutino, Fondaccio) si snoda, in posizione sopraelevata, a dominio della Piana, lungo la viabilità storica pedecollinare, alla confluenza delle valli secondarie.

L'area è segnata dalla presenza di importanti direttrici infrastrutturali, orientate in direzione Nord-Sud, che strutturano il sistema insediativo della Val di Chiana: il Canale Maestro della Chiana, principale opera di deflusso idrico della valle, la viabilità stradale pedecollinare, le linee ferroviarie (regionale e ad alta velocità). Sono presenti sistemi agricoli intensivi, matrici agro-ecosistemiche di collina e di pianura urbanizzata con presenza prevalente di superfici destinate a seminativo.

2. Obiettivi specifici:

  • - Salvaguardare la pianura della Val di Chiana, qualificata dalla presenza dei paesaggi agrari della bonifica storica
  • - Tutelare le relazioni funzionali ed ecosistemiche tra il territorio pianeggiante e le aree collinari e montane
  • - Tutelare e valorizzare il sistema insediativo "a pettine"
  • - Ricostituire le relazioni tra il sistema insediativo e le aree agricole circostanti
  • - Tutelare e valorizzare il presidio rurale delle "leopoldine" e la Fattoria Granducale di Frassineto
  • - Favorire l'integrazione delle reti ferroviarie di attraversamento (linea ad alta velocità e linea regionale)
  • - Favorire il completamento della superstrada dei due mari (nodo di Olmo)
  • - Tutelare e valorizzare la zona archeologica comprendente l'insediamento ellenistico di altura in località Monticello.

Art. 73 UTOE 16 - Pendici collinari dell'Alpe di Poti-Dogana (Bacino dell'Arno)

1. L'unità è caratterizzata dal sistema geomorfologico prevalentemente collinare (del tipo collina a versanti dolci sulle Unità Toscane) che afferisce al bacino dell'Arno. Costituisce il limite naturale orientale della piana agricola settentrionale - con il sistema insediativo radiocentrico di pianura che si sviluppa in riferimento alla città di Arezzo - e della Val di Chiana.

L'area è caratterizzata dall'alternanza di aree boscate con aree agropastorali di tipo collinare (olivicoltura, seminativi e oliveti, oliveto e vigneto). L'unità comprende importanti nodi forestali primari e secondari, nuclei di connessione fra elementi forestali in assetto isolato e matrici forestali di connettività.

2. Obiettivi specifici:

  • - Salvaguardare i caratteri geomorfologici, ecosistemici, culturali e identitari del paesaggio alto collinare e montano
  • - Tutelare i caratteri strutturanti il paesaggio rurale montano e valorizzare i paesaggi agricoli tradizionali
  • - Salvaguardare la riconoscibilità del sistema insediativo storico collinare e montano
  • - Riqualificare e contenere il sistema insediativo diffuso rivolto verso la piana di Arezzo (settore settentrionale dell'unità)
  • - Tutelare e valorizzare l'area archeologica comprendente insediamenti rurali di età etrusca e romana in località Monte Lignano
  • - Tutelare e valorizzare le aree decretate di notevole interesse pubblico: le fasce laterali della Superstrada dei due Mari, la zona dello Scopetone e quella denominata Alpe di Poti (nei pressi del Villaggio Sacro Cuore).

Art. 74 UTOE 17 - Alpe di Poti-Dogana (Bacino Tiberino) e singolarità insediativa di Palazzo del Pero

1. L'unità è caratterizzata dal sistema idro-geomorfologico che afferisce al bacino del Tevere, riconducibile principalmente al tipo della montagna silicoclastica e, nel settore est, a quello della collina a versanti ripidi sulle unità toscane. L'Unità è caratterizzata dalla presenza della frazione di Palazzo del Pero e della valle del Torrente Cerfone, che scorre parallelo alla Strada Statale 73 (Arezzo - San Sepolcro / Città di Castello).

L'unità comprende importanti nodi forestali primari e secondari, nuclei di connessione fra elementi forestali in assetto isolato e matrici forestali di connettività.

2. Obiettivi specifici:

  • - Valorizzare il centro insediativo Palazzo del Pero e il sistema agricolo di valle che lo circonda
  • - Favorire il riutilizzo del patrimonio abitativo e l'accessibilità alle zone rurali
  • - Salvaguardare i caratteri geomorfologici, ecosistemici, culturali e identitari del paesaggio alto collinare e montano
  • - Tutelare i caratteri strutturanti il paesaggio rurale montano e valorizzare i paesaggi agricoli tradizionali
  • - Tutelare e valorizzare la rete dei percorsi e delle infrastrutture storiche per la fruizione del territorio
  • - Tutelare e valorizzare le aree decretate di notevole interesse pubblico: le fasce laterali della Superstrada dei due Mari e la zona dello "Scopetone"

Art. 75 Cimitero degli animali da affezione

1. Ai fini della localizzazione dei cimiteri degli animali da affezione sono da considerarsi idonee le aree ricadenti all'interno delle "aree agricole e forestali (TR.A)" rispondenti ai requisiti espressi all'interno delle disposizioni normative e regolamentari di settore.

Art. 76 Progetti strategici del Piano Strutturale

All'interno del perimetro individuato come AT.2.01 Asse ferroviario, l'obiettivo principale è quello di procedere ad una riqualificazione urbana capace di costruire uno spazio nuovo e contemporaneo (progetto del Terzo Luogo, punto 4.7 del DUP 2021 – 2025).

Le azioni saranno definite tramite conferenza di pianificazione di cui all'art. 27 comma 10 della Disciplina del PIT/PPR, nel rispetto dei seguenti obiettivi, direttive e prime prescrizioni:

Obiettivi

  • Collegamento stradale diretto tra Via Michelangelo - Via Piero Della Francesca e via Baldaccio D'Anghiari - Via dei Carabinieri e conseguente configurazione di un viale urbano che collega direttamente la stazione ferroviaria ed il centro storico con la zona Ex-Lebole/Fiera oltre la circonvallazione
  • Integrazione delle diverse attrezzature pubbliche (Ospedale, Università, Parcheggi, ecc.) superando la cesura rappresentata dalla linea ferroviaria e ricucendo il settore urbano nord con quello sud
  • Riorganizzazione degli spazi favorendone la continuità con le connessioni verdi
  • Rimozione dell'attuale cesura rappresentata dall'edificio del dopo lavoro ferroviario per la valorizzazione dell'intero ambito
  • Spostamento e riorganizzazione della stazione degli autobus
  • Realizzazione di una connessione ciclopedonale di superamento della barriera ferroviaria e collegamento a sud con le aree dell'Università/Ospedale
  • Riqualificazione del sottopasso ferroviario esistente e relativa connessione con Campo di Marte

Direttive

  • Configurazione unitaria del Viale come elemento identificativo urbano, caratterizzato da spazi collettivi e pubblici e funzioni commerciali e di servizio ai piani terra
  • Va garantita la massima unitarietà insediativa assicurandone la continuità anche attraverso l'utilizzo di piastre commerciali e piazze coperte a garantire la sicurezza ed efficacia dei collegamenti ciclabili e pedonali
  • Miglioramento delle condizioni di fruibilità ciclopedonale lungo e attraverso la circonvallazione favorendo la ricucitura del tessuto urbano
  • La viabilità di servizio ai nuovi edifici deve correre lato ferrovia, parallelamente ad essa, per minimizzare le interferenze con lo spazio pubblico pedonale e ciclabile
  • Lo spazio pubblico pedonale e ciclabile lungostrada deve essere caratterizzato come viale alberato comprendente spazi pavimentati per ospitare chioschi commerciali, pensiline delle fermate del trasporto pubblico e aree di sosta e ritrovo
  • Deve essere prevista una barriera verde di mitigazione percettiva verso la linea ferroviaria

Prescrizioni paesaggistiche e storico culturali

Una porzione marginale dell'area, ovvero piazza della Repubblica, è posta all'interno del vincolo che riguarda il centro storico del capoluogo: "Edifici e complessi monumentali del centro storico di Arezzo - Decreto Dr. del 27/01/2003", così come indicato nell'elaborato cartografico "C5.2 – Carta dei vincoli storico culturali".

Per tale porzione deve essere garantita la fruizione di spazio pubblico; l'intervento deve inserirsi in armonia con il contesto limitrofo.

Gli interventi sono ammessi a condizione che non interferiscano negativamente con le visuali panoramiche, limitandole o occludendole e sovrapponendosi in modo incongruo con gli elementi significativi del paesaggio in riferimento alla "veduta dalla cima del colle del Pionta verso il centro storico di Arezzo" così come riportato nel D.M. 20/04/1954 – G.U. n. 101 del 1954 e illustrato nella carta "D 5 Individuazione visuali/direttrici visuali da salvaguardare".

Il piano attuativo deve prevedere l'analisi del valore storico architettonico degli edifici esistenti.

Parametri dimensionali

  • Superficie territoriale: mq 74.476
  • Superficie edificabile Se (massima): mq 30.000.
Schema relazioni urbane

Schema relazioni urbane e obiettivi di intervento

Schema relazioni urbane

Prime indicazioni operative

Schema relazioni urbane