Norme tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 19 Morfotipo II.1 Ecosistemi forestali

1. Elementi strutturali della rete:

  • - II.1.a - Nodo forestale primario: Nel territorio comunale sono rappresentati da boschi di latifoglie mesofile, prevalentemente cerrete e castagneti, o a prevalenza di conifere in stadio di maturità (nel caso di impianti artificiali), con presenza locale di latifoglie caduche termofile. Possiedono una elevata continuità territoriale e una elevata concentrazione di specie floristiche e faunistiche tipiche dei sistemi forestali in buono stato evolutivo e di conservazione. Da un punto di vista fitosociologico le coperture vegetali caratterizzanti il nodo forestale primario sono riconducibili prevalentemente al Melico uniflorae-Quercetum cerris, all'Erico arboreae-Quercetum cerris, al Crataego-Quercion cerridis e al Lonicero-Quercetum pubescentis. Nel territorio comunale sono riconoscibili nel settore orientale.
  • - II.1.b - Nodo forestale secondario: Sono rappresentati a livello fitosociologico dai medesimi syntaxa caratterizzanti i nodi forestali primari; si differenziano per una struttura più aperta e frammentata e per le estensioni maggiormente limitate. Nel territorio comunale sono riconoscibili nel settore centrale.
  • - II.1.c - Nuclei di connessione ed elementi forestali isolati: Si tratta di elementi nucleici residuali forestali attribuibili per tipologia floristica, vegetazionale, fitosociologia e faunistica ospitata ai nodi forestali primari e secondari ma con inferiore qualità ecologica generale dovuta anche alle azioni di rimaneggiamento delle proprie superfici. Non presentano estensioni omogenee e rappresentano elementi connettivi o "ponti di connettività" verso i nodi a qualità ecologica superiore. Nel territorio comunale possiedono una distribuzione frammentaria e isolata; sono riconoscibili nel settore centro-meridionale e centro-settentrionale.
  • - II.1.d - Matrice forestale ad elevata connettività: E' costituita da boschi termofili di latifoglie caduche o sempreverdi in formazioni continue o frammentari con elevata densità dell'ecomosaico. Possiedono valori ecologici intermedi. Rappresentano la categoria dominante in cui sono inseriti i nodi primari e secondari. Nel territorio comunale tale matrice è rappresentata in via prevalente da boschi di leccio e roverella, con locali mosaici con altre querce caducifiglie, e in stato variabile di struttura, maturità e copertura; da un punto di vista fitosociologico tali formazioni si inquadrano prevalentemente nella Quercetalia ilicis e nel Lonicero-Quercion pubescentis, in locale mosaico con le formazioni del Melico uniflorae-Quercetum cerris e dell'Erico arboreae-Quercetum cerris. Nel territorio comunale è uno degli elementi strutturali a maggiore diffusione, e risulta essere presente in maniera comune su tutte le superfici forestate; nella matrice possono essere incluse superfici agricole, attive o abbandonate, e sporadici manufatti che concorrono al ruolo ecosistemico dell'elemento.
  • - II.1.e - Corridoio ripariale: Sono tratti di reticolo idrografico interessati dalla presenza di formazioni ripariali arboree e/o basso-alto-arbustive ad elevata idoneità per specie faunistiche e floristiche. Nel caso di attraversamento di nodi primari i corridoi fluviali sono inglobati in essi nel caso in cui gli stessi siano funzionali al nodo. Da un punto di vista fitosociologico si osserva come sono funzionali al ruolo di connessione ecologica tutte le fitocenosi diffuse nel settore, purché si sviluppino in ambito ripario e con determinate caratteristiche strutturali e di continuità. Nel territorio comunale sono riconoscibili in prossimità dei corsi d'acqua principale, come il fiume Arno, il canale Maestro della Chiana o il Torrente Castro.

2. Elementi funzionali della rete

  • - II.1.f - Direttrici di connettività da riqualificare: Sono elementi che da un punto di vista ecologico sono riconducibili alle tipologie dei nodi primari, dei nodi secondari, dei corridoi ripariali e della matrice forestale ad elevata connettività che presentino un continuum spaziale, ecologico e strutturale, ma un grado di conservazione medio-basso derivante prevalentemente dallo sfruttamento del territorio per fini agricoli. In tale categoria non è importante l'estensione, ma il ruolo ecologico ricoperto, fondamentale nel mantenimento della connettività della regione biogeografica. Nel territorio comunale sono riconoscibili due direttrici di connettività da riqualificare nell'ambito della Valdichiana.
  • - II.1.g - Direttrici di connettività da ricostituire: Tale elemento funzionale della rete ecologica è riconducibile a livello tipologico alla categoria precedente, ma con un grado di antropizzazione elevato e un attuale livello di valore ecologico basso. Rappresentano potenziali corridoi ecologici e strategici settori di incremento della connettività ecologica. Nel territorio comunale è riconoscibile una direttrice di connettività da ricostituire nell'ambito della Valdichiana.
  • - II.1.h - Elementi da mantenere in corridoi ecologici: Rappresentano vie di passaggio preferenziale di connessione fra elementi forestali o agricoli ad idoneità faunistica elevata per taluni gruppi. Sono rappresentati prevalentemente da territori agricoli con presenza locale di elementi vegetazionali naturali, con frammentazione indotta da elementi urbani.

3. Obiettivi e indicazioni per le azioni:

  1. 1. Tutela integrale di tutte le formazioni forestali, con particolare riferimento a quelle inserite all'interno delle aree della Rete Natura 2000 o ad altre aree soggette a tutela a livello locale o sovraordinato.
  2. 2. Miglioramento della qualità ecosistemica complessiva degli habitat forestali con particolare riferimento alle matrici forestali (caduche e/o sempreverdi) di collegamento tra nodi primari e secondari.
  3. 3. Mantenimento e miglioramento dei livelli di qualità ecologica e maturità dei nodi forestali primari e secondari.
  4. 4. Mantenimento/incremento delle superfici di habitat forestali planiziali, riducendo i fenomeni di frammentazione, realizzando interventi di rimboschimento con latifoglie autoctone e migliorando i livelli di permeabilità ecologica delle matrici agricole.
  5. 5. Mantenimento della superficie complessiva dei diversi habitat forestali relittuali e delle stazioni forestali "etero topiche".
  6. 6. Controllo della diffusione di specie aliene invasive nelle comunità vegetali forestali.
  7. 7. Riduzione/mitigazione dei danni da fitopatologie e da incendi estivi.
  8. 8. Miglioramento della gestione idraulica e della qualità delle acque nelle aree interessate da foreste planiziali e boschi ripariali.
  9. 9. Recupero delle attività selvicolturali al fine di mantenere le peculiarità locali (es. castagneti da frutto).
  10. 10. Miglioramento della continuità/qualità delle formazioni ripariali arboree, anche attraverso il miglioramento della compatibilità ambientale delle periodiche attività di pulizia delle sponde ed evitando le utilizzazioni forestali negli impluvi e lungo i corsi d'acqua.
  11. 11. Miglioramento delle connessioni ecologiche tra nuclei forestali isolati e le matrici/nodi forestali.
  12. 12. Tutela e valorizzazione attiva degli habitat forestali di interesse comunitario e/o regionale.
  13. 13. Tutela e valorizzazione dei servizi ecosistemici offerti dai paesaggi forestali.