Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Articolo 176 Schema direttore: la metropolitana urbana S.D.1

Lo schema direttore S.D.1 raccoglie le aree ritenute strategiche al miglioramento dell'attuale livello di equilibrio tra le diverse componenti della mobilità; all'incremento del livello di integrazione tra le modalità di sviluppo e gli investimenti in sistemi alternativi di trasporto pubblico; alla creazione di nuove opportunità abitative in grado di stabilire offerte residenziali diversificate in termini di funzioni, tipologie e costi; alla costituzione di un ambiente urbano favorevole ai pedoni ed a coloro che usufruiscono dei mezzi pubblici; contiene inoltre interventi finalizzati alla riduzione del rischio di esondazione ed alla messa in sicurezza delle aree urbanizzate.

Articolo 177 Schema direttore: la metropolitana urbana S.D.1

Lo schema direttore S.D.1 raccoglie le aree ritenute strategiche al miglioramento dell'attuale livello di equilibrio tra le diverse componenti della mobilità; all'incremento del livello di integrazione tra le modalità di sviluppo e gli investimenti in sistemi alternativi di trasporto pubblico; alla creazione di nuove opportunità abitative in grado di stabilire offerte residenziali diversificate in termini di funzioni, tipologie e costi; alla costituzione di un ambiente urbano favorevole ai pedoni ed a coloro che usufruiscono dei mezzi pubblici; contiene inoltre interventi finalizzati alla riduzione del rischio di esondazione ed alla messa in sicurezza delle aree urbanizzate.

Articolo 178 Area strategica di intervento 1.2: Nuovo quartiere Tucciarello

1. L'area è situata a nord del centro antico, tra la Tangenziale urbana, la via Setteponti e la Regionale Umbro-Casentinese ed è attraversata dalla linea ferroviaria Arezzo-Stia; si tratta di una zona inedificata pianeggiante e connotata da ampie visuali sia verso le colline che verso la città.

2. La prossimità al centro abbinata all'opportunità di usufruire di diverse forme di mobilità - in particolare della nuova rete di tramvia - insieme alle potenzialità di qualità ambientale del luogo rappresentano elementi cruciali per l'insediamento di un nuovo quartiere.

3. Il Regolamento Urbanistico dovrà prescrivere la redazione di un progetto complessivo per l'intera area finalizzato alla realizzazione di un nuovo quartiere residenziale con un'alta dotazione di servizi e di infrastrutture di supporto che garantiscano i seguenti indirizzi:

  1. a) nuova edificazione residenziale secondo i seguenti valori massimi:
    • Slp = 75.000 mq. per residenza
    • Slp = 32.000 mq per altre funzioni diverse dalla residenza
    • Sf = 9.800 mq. per attrezzature di interesse comune
    • S = 210.000 mq. a verde e parcheggi
  2. b) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area
  3. c) integrazione della residenza con spazi aperti a verde ed attrezzature sportive e con altre attività di tipo terziario e commerciale (comprese nelle quantità di cui alla lettera a), contribuendo alla realizzazione di un tessuto vario sia dal punto di vista morfo-tipologico sia funzionale.

4. Considerando che la Tangenziale Urbana svolge attualmente un ruolo di Direttrice d'interesse Regionale, nell'ottica di garantire prestazioni e funzionalità compatibili con l'attuale ruolo della stessa, fino alla realizzazione della Nuova Strada Regionale 71, per il tratto compreso tra San Zeno e Giovi, il Piano Strutturale condiziona la realizzazione degli interventi di cui sopra al rispetto delle seguenti prescrizioni:

  1. a) gli interventi saranno programmati in due fasi;
  2. b) la prima fase sarà quella relativa all'area tra la ferrovia e l'abitato ed avrà quale obiettivo la riqualificazione urbana del contesto ed il miglioramento del livello qualitativo dei servizi;
  3. c) l'attuazione della prima fase è subordinata alla realizzazione contestuale della Chiusura a nord (A.S.I. 3.6) ed allo studio trasportistico di cui al successivo comma 5; nella definizione del nuovo quartiere residenziale dovrà essere escluso qualsiasi accesso viario diretto sulla Tangenziale Urbana;
  4. d) l'attuazione della seconda fase, quella relativa all'area tra la ferrovia e la Tangenziale Urbana, sarà subordinata alla realizzazione della nuova Strada Regionale 71 per il tratto compreso tra San Zeno e Giovi.

5. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • creazione ed organizzazione delle reti infrastrutturali valutando la possibilità di introdurre:
    • rete fognante e separazione delle acque nere e bianche;
    • utilizzo di un acquedotto duale di servizio per le attività di gestione degli impianti a verde;
    • utilizzo di fonti e tecnologie energetiche alternative;
  • verifica di eventuali criticità ambientali legate all'Area strategica 1.1 (tramvia);
  • far precedere o rendere contestuali la realizzazione degli impianti verdi ed in particolare di quelli boscati;
  • predisposizione di un sistema di monitoraggio degli inquinamenti ambientali ed elettromagnetici;
  • raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti attraverso la realizzazione di un sistema di isole ecologiche;
  • realizzazione di uno studio trasportistico specifico sugli effetti indotti sul sistema della circolazione dalla realizzazione degli interventi previsti atto a dimostrare la compatibilità delle nuove previsioni insediative e dei conseguenti flussi di traffico al sistema complessivo della mobilità ed in particolare all'attuale ruolo della Strada Regionale 71 e della Tangenziale Urbana; lo studio dovrà essere riferito ai diversi scenari relazionati ai tempi di realizzazione della nuova Strada Regionale 71 (A.S.I. 2.1).

Articolo 179 Area strategica di intervento 1.3: Nuovo quartiere Cacciarelle

1. L'area è situata a nord del centro antico, tra la Tangenziale urbana, la via Setteponti e via Fiorentina ed è attraversata dalla linea ferroviaria Arezzo-Stia; come nel caso dell'Area strategica d'intervento 1.2, si tratta di una zona inedificata pianeggiante e connotata da ampie visuali sia verso le colline che verso la città.

2. La prossimità al centro abbinata all'opportunità di usufruire di diverse forme di mobilità - in particolare della nuova rete di tramvia - insieme alle potenzialità di qualità ambientale del luogo rappresentano elementi cruciali per l'insediamento di un nuovo quartiere.

3. Il Regolamento Urbanistico dovrà prescrivere la redazione di un progetto complessivo per l'intera area finalizzato alla realizzazione di un nuovo quartiere residenziale con un'alta dotazione di servizi e di infrastrutture di supporto che garantisca i seguenti indirizzi:

  1. a) nuova edificazione residenziale secondo i seguenti valori massimi:
    • Slp = 29.700 mq. per residenza
    • Slp = 12.700 mq per altre funzioni diverse dalla residenza
    • Sf = 3.900 mq. per attrezzature di interesse comune
    • S = 85.000 mq. a verde e parcheggi
  2. b) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area;
  3. c) integrazione della residenza con spazi aperti a verde ed attrezzature sportive e con altre attività di tipo terziario e commerciale (comprese nelle quantità di cui alla lettera a), contribuendo alla realizzazione di un tessuto vario sia dal punto di vista morfo-tipologico sia funzionale.

4. Considerando che la Tangenziale Urbana svolge attualmente un ruolo di Direttrice d'interesse Regionale, nell'ottica di garantire prestazioni e funzionalità compatibili con l'attuale ruolo della stessa, fino alla realizzazione della Nuova Strada Regionale 71, per il tratto compreso tra San Zeno e Giovi, il Piano Strutturale condiziona la realizzazione degli interventi di cui sopra al rispetto delle seguenti prescrizioni:

  1. a) gli interventi saranno programmati in due fasi;
  2. b) la prima fase sarà quella relativa all'area ad est della ferrovia, ed avrà quale obiettivo la riqualificazione urbana del contesto ed il miglioramento del livello qualitativo dei servizi;
  3. c) l'attuazione della prima fase è subordinata alla realizzazione contestuale della Chiusura a nord (A.S.I. 3.6) ed allo studio trasportistico di cui al successivo comma 5; nella definizione del nuovo quartiere residenziale dovrà essere escluso qualsiasi accesso viario diretto sulla Tangenziale Urbana;
  4. d) l'attuazione della seconda fase, quella relativa all'area tra la ferrovia e la Tangenziale Urbana, sarà subordinata alla realizzazione della nuova Strada Regionale 71 per il tratto compreso tra San Zeno e Giovi.

5. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Regolamento Urbanistico e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • creazione ed organizzazione delle reti infrastrutturali valutando la possibilità di introdurre:
    • rete fognante e separazione delle acque nere e bianche;
    • utilizzo di un acquedotto duale di servizio per le attività di gestione degli impianti a verde;
    • utilizzo di fonti e tecnologie energetiche alternative;
  • verifica di eventuali criticità ambientali legate all'Area strategica 1.1 (tramvia);
  • far precedere o rendere contestuali la realizzazione degli impianti verdi ed in particolare di quelli boscati;
  • predisposizione di un sistema di monitoraggio degli inquinamenti ambientali ed elettromagnetici;
  • raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti attraverso la realizzazione di un sistema di isole ecologiche;
  • realizzazione di uno studio trasportistico specifico sugli effetti indotti sul sistema della circolazione dalla realizzazione degli interventi previsti atto a dimostrare la compatibilità delle nuove previsioni insediative e dei conseguenti flussi di traffico al sistema complessivo della mobilità ed in particolare all'attuale ruolo della Strada Regionale 71 e della Tangenziale Urbana; lo studio dovrà essere riferito ai diversi scenari relazionati ai tempi di realizzazione della nuova Strada Regionale 71 (A.S.I. 2.1).

Articolo 180 (articolo stralciato)

Articolo 181 (articolo stralciato)

Articolo 182 Area strategica di intervento 1.4: Canale diversore

1. Le condizioni di rischio di esondazione ai danni di una consistente parte del tessuto urbano consolidato di Arezzo nell'ipotesi del verificarsi di eventi di rilievo sono ritenute alte; la capacità di assorbire flussi straordinari del reticolo idrografico nell'area urbanizzata infatti risulta compromessa dalla situazione degli alvei ed in particolare di quello del torrente Castro che scorre in interrato in corrispondenza del centro antico con una sezione insufficiente; per anni, fra l'altro, il tratto coperto è stato utilizzato per lo scarico diretto delle fogne con conseguenti effetti di degrado.

2. Tale situazione richiede la predisposizione di misure e di opere atte alla riduzione del rischio, sia promuovendo normative in grado di contrastare i fattori che lo causano, quale l'eccessiva impermeabilizzazione dei suoli o la mancanza di manutenzione ed i restringimenti della rete scolante, sia prevedendo interventi specificamente mirati al ripristino dell'efficacia del sistema.

3. Tra questi ultimi è da programmare la realizzazione di un tracciato alternativo per l'alveo del Castro i deflussi del quale, insieme a quelli del suo affluente Bicchieraia, verrebbero convogliati nel torrente Vingone, opportunamente adeguato e ricalibrato. Dagli studi specifici effettuati da esperti nel settore idraulico si desume infatti che interventi parziali quali la costruzione di casse di laminazione o il solo adeguamento in sezione dell'alveo esistente non sarebbero in grado di risolvere il problema che, per la sua complessità, impone un'operazione più ampia ed articolata.

4. Secondo il progetto per il quale è stato redatto lo studio di fattibilità, la deviazione del Castro ipotizzata inizierebbe appena a monte della Marchionna e terminerebbe a monte dell'attraversamento della linea ferroviaria da parte del Vingone in zona Belvedere.

5. Il Regolamento Urbanistico dovrà disciplinare interventi finalizzati al miglioramento dell'efficienza della rete idrica superficiale ed alla messa in sicurezza delle aree urbanizzate che garantiscano i seguenti indirizzi:

  1. a) realizzazione di un nuovo alveo del torrente Castro ed adeguamento di quello del Vingone secondo criteri di rinaturalizzazione e di riqualificazione ambientale;
  2. b) realizzazione di una sorta di parco fluviale lineare lungo le sponde del nuovo tracciato
  3. c) costruzione di nuove opere di attraversamento stradale tali da non impedire il deflusso delle acque.

6. L'attuazione di tali interventi è vincolata alla redazione di uno studio idraulico specifico che garantisca i criteri stabiliti dalle presenti norme e da uno Studio di valutazione di impatto ambientale.